Jaume Balagueró e Paco Plaza confezionano un horror che vi trascinerà negli inferi non appena verrà accesa la telecamera.
di Tirza Bonifazi Tognazzi
Reality movies
Immaginate di trovarvi chiusi in un palazzo - dal quale vi è stato ordinato di non uscire - dove iniziano ad accadere cose terrificanti che aumentano, raddoppiano, si allargano man mano che salite le scale in cerca di una via di fuga. Immaginate ora la paura, concentratevi, pensate a come si impossessa di voi (e delle persone che come voi sono chiuse in quel palazzo) nel momento in cui capite che da lì non uscirete vivi. Jaume Balagueró e Paco Plaza confezionano un horror puro che vi trascinerà negli inferi non appena verrà accesa la telecamera. Perché [REC] è un reality movie che segue, registra e affronta il male (e la paura) con spietatezza. Un film nato dall'immaginazione dei due cineasti spagnoli forse proprio durante la lavorazione del documentario Operación Triunfo: La Película (anche se loro negano). D'altronde come non paragonare un'operazione televisiva che sfrutta i sogni e le vite private di un gruppo di giovani aspiranti cantanti-ballerini-attori e un programma tv (seppur fittizio, ma ispirato al voyeurismo dei media) che non si ferma di fronte a nulla purché venga ripreso dalla telecamera?
[REC]: fonti e remake
È la celebrazione dell'horror: tutte le porte vengono aperte, tutti i personaggi vengono "infettati", le luci si spengono, i suoni rimbombano, le urla echeggiano. [REC] è il prodotto ultimo di due registi appassionati d'horror che dicono di aver amato L'esorcista - e guarda caso il loro film sfiora temi legati alla religione come la possessione - e Non aprite quella porta e che hanno voluto celebrare il genere con un tocco di ironia inserendo scene che faranno sbloccare il pubblico in risate liberatorie. Se le prove individuali di Balagueró (Nameless - entità nascosta, Darkness, Fragile) e Plaza (Second Name, I delitti della luna piena) avevano convinto pubblico e critica, [REC] conferma la loro abilità a creare la paura, tant'è vero che in America è già in corso la lavorazione al remake (intitolato Quarantena e diretto da John Erick Dowdle).
[REC]: suoni e silenzi
Non potendo utilizzare elementi narrativi come la musica o come gli effetti sonori per enfatizzare alcune scene (perché il film si svolge in tempo reale, tutto quello che cattura la telecamera fa parte del mondo all'interno del palazzo), Balagueró e Plaza si sono industrializzati a trovare nuove frequenze che potessero coincidere con i rumori (veri e reali) e con i suoni riprodotti dagli "infetti". "Abbiamo fatto tantissime ricerche per ottenerli, abbiamo lavorato sui versi degli animali - maiali, mucche, nutrie, castori e serpenti - manipolandoli e integrandoli per creare quegli effetti agghiaccianti" ha rivelato Balagueró. "Il cinema è un linguaggio audio-visivo" ha aggiunto Plaza, "la combinazione di entrambe è necessaria e fondamentale soprattutto per creare la paura. Sapevamo quanto fossero importanti i suoni e siamo stati circa tre mesi a metterli insieme nel tentativo di trovare le giuste frequenze, a differenza del film, che è stato girato in venti giorni".