Vincitrice della statuetta nel '49, era stata sposata con Ronald Reagan.
di Piervittorio Vitori
Una carriera che l'ha vista diretta da maestri come Wilder, Hitchcock e Sirk
La vittoria dell'Oscar nel 1949 come miglior attrice protagonista (per Johnny Belinda di Jean Negulesco) e il matrimonio con il collega e futuro presidente Usa Ronald Reagan. Probabilmente sono questi i due motivi per cui verrà maggiormente ricordata Jane Wyman, attrice statunitense spentasi ieri nella sua casa di Palm Springs. Eppure, a una notevole longevità (era nata il 4 gennaio 1914 a St. Jospeh, nel Missouri) è corrisposta una carriera piuttosto prolifica, sebbene Wyman sia riuscita a imporsi a Hollywood solo alla metà degli anni '40, quando, tra comparsate e parti di secondo piano, aveva già più di 50 titoli in curriculum.
L'occasione giusta le viene concessa dal produttore Jack Warner, che la affianca a Ray Milland in Giorni perduti di Billy Wilder (1945): il film è un successo di pubblico e di critica, e la lancia nel giro che conta. Sono anche gli anni del matrimonio con Reagan, per l'attrice il terzo di una serie che arriverà a cinque (gli ultimi due con lo stesso uomo, Fred Karger). E proprio la fine del legame con il collega coincide con il punto più alto della sua carriera: i due divorziano infatti nel 1948, l'anno in cui è protagonista del citato Johnny Belinda. Dopo una prima nomination ottenuta due anni prima grazie a Il cucciolo di Clarence Brown, la seconda volta è quella buona per Jane, che porta a casa l'ambita statuetta grazie al personaggio di una donna sordomuta che uccide il marinaio che l'ha stuprata. Nella prima metà dei '50 almeno quattro i titoli da ricordare: Paura in palcoscenico di Hitchcock, in cui divide la scena con Marlene Dietrich; Più forte dell'amore di Curtis Bernhardt, che le vale la terza nomination all'Oscar; infine, le due performance che la vedono diretta da Douglas Sirk e al fianco di Rock Hudson: Magnifica ossessione (4° nomination) e Secondo amore.
Quindi l'attività cinematografica comincia a farsi più sporadica, in coincidenza con il passaggio alla tv: il suo ultimo successo, ed anche il suo canto del cigno, è la serie Falcon Crest, che la fa conoscere anche al grande pubblico italiano nei panni di Angela Channing e la tiene impegnata durante gli anni '80. Quindi, dopo un'apparizione nel telefilm La signora del West (1993), il definitivo ritiro dalle scene.