Tra Hitchcock e Zampaglione, anche Spielberg prova a descrivere il voyerismo che pervade la società moderna, in cui nessuno riesce a evitare lo sguardo dei vicini. In "Disturbia" il guardone d'eccezione è Shia LaBeouf.
di Claudia Resta
Hai scelto il film perché eri tentato da La finestra sul cortile?
È buffo perché lo dicono tutti, ma non è un paragone voluto: la storia è simile, la trama anche, ci sono elementi comuni, ma no: non volevamo in alcun modo farne una versione moderna e per teenager. Sono due film diversi!
Sei un guardone anche nella vita?
Penso che lo siano un po' tutti. Se leggi "People" o "US Weekly", oppure se hai una pagina su Myspace o un blog su internet, se guardi i reality show... alla fin fine sei anche un guardone, oltre che un esibizionista! È proprio della natura umana farsi i fatti degli altri!
Com'è avere Trinity per madre?
Eh... Carrie-Anne Moss non può essere una madre normale... glielo leggi nello sguardo... la vedi e immagini Trinity o qualche altra donna potente: solo quando non recita è una vera mamma, che coccola il suo bebè. È un'attrice di grande talento, non mi aspettavo avrebbe fatto un film per teenager come questo!
E David Morse per nemico?
Non mi ha parlato per quasi due mesi, dopo che si è rotto un paio di dita durante una scena molto movimentata... È vero, c'era un sacco di adrenalina, ma ovviamente non l'ho fatto apposta... Adesso ci parliamo di nuovo e le cose sembrano essersi risolte, dopo una chiacchierata liberatoria.
Come ci si sente da carcerato?
Non mi è mai capitato nulla del genere... l'unica cosa simile è il fatto che mia madre ha subito un'aggressione, ma non sono mai stato arrestato e sicuramente non agli arresti domiciliari. La parte dura è stata acquisire i termini giusti!