È ormai un genere, il cinema della diaspora. Interroga dal profondo le vicissitudini umane di chi è parte delle gigantesche migrazioni che stanno segnando la storia contemporanea. Questi movimenti di persone e popoli, anche lontanissimi tra di loro (in questo caso pakistani in Norvegia: apparentemente nulla in comune), hanno dunque un impatto decisivo sul cinema, e sul cinema europeo in particolare