Documentarista italiano, poco conosciuto in Italia, soprattutto perché parte dei suoi lavori sono stati svolti all'estero, dove si occupa anche di produzione cinematografica.
La carriera con i documentari "scomodi"
Nato a Bergamo nel 1967 ma residente in Svezia, gira diversi film documentari che hanno ottenuto un'ampia distribuzione internazionale, uno fra questi è Amerasians (1999). Molto spesso, lavora a quattro mani con il regista Tarik Saleh, con il quale ha firmato il documentario per la tv Sacrificio: Who Betrayed Che Guevara (2001) e Gitmo (2005). Segue, forse uno dei suoi documentari più noti, Surplus - Terrorized Into Being Consumers (2003) che sottolinea le contraddizioni del mondo moderno fra capi di stato, consumismo sfrenato e scontri del G8. Ma ancora più questioni pare abbia sollevato Videocracy - Basta apparire (2009), documentario antiberlusconiano che ripercorre le tappe della televisione privata in Italia, arrivando fino ai "nuovi mostri" del gossip (purtroppo) nostrano come il press agent Lele Mora e il paparazzo Fabrizio Corona. Motivo che sembra abbia spinto le più alte sfere del governo a "censurare" persino il trailer del film.
Nel 2016 torna con il documentario La teoria svedese dell'amore. In Svezia è uno dei fondatori della casa di produzione Atmo.
Dopo il documentario Chirurgo ribelle (2016), nel 2023 dirige After Work, sull'impatto delle macchine sul lavoro umano.