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Patty DukeAltri nomi: Patty Duke Astin / Anna Marie Duke / Anna Duke-PearceData nascita: 14 Dicembre 1946 (Sagittario), Elmhurst (New York - USA) Data morte: 29 Marzo 2016 (69 anni), Coeur d'Alene (Idaho - USA) |
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Classe 1946, Patty Duke nasce a Elmhurst negli Stati Uniti in New York sotto il segno del Sagittario.
La sua principale attività nel mondo del cinema è stata quella di interprete e tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Anna dei miracoli - Al di là del silenzio (1963) di Arthur Penn dove ha interpretato la parte di Helen Keller.
Nel 1992 ha inoltre lavorato con Norman René per la realizzazione del film Doppia anima dove ha interpretato la parte di La signora Boyle.
Patty Duke ci lascia all'eta di 69 anni spegnendosi in una triste giornata del 29 Marzo 2016 a Coeur d'Alene negli Stati Uniti in Idaho.
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Anna dei miracoli - Al di là del silenzio
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Genere Drammatico, - USA 1963. |
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Doppia anima
Genere Thriller, - USA 1992. |
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Swarm
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Genere Fantastico, - USA 1978. |
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La valle delle bambole
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Genere Drammatico, - USA 1967. |
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La maledizione della vedova nera
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Genere Horror, - USA 1985. |
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Kazu (Kate Hudson) è una ragazza con problemi, a cominciare dalla droga e dai disequilibri relativi. Fatica a gestire stessa, nonostante un paio di amici fedeli. Improvvisamente, tra capo e collo si ritrova a badare a Music (Maddie Ziegler), la sua sorellastra autistica, rimasta sola dopo la morte della nonna. Music non è persona facile, l’autismo ti pone momenti e problemi improvvisi: un muro impenetrabile che non riesci a scalfire. Ma la vita può riservare sorprese, soprattutto se ti mette di fronte a responsabilità da cui non ti puoi sottrarre. E così le due sorelle, insieme, risalgono la china. Ci sono momenti del racconto molto forti. Sia va dritta per la sua strada, non fa sconti. Niente viene mediato o addolcito.
E così ecco l’intuizione. Spaccare il racconto drammatico con un inserto felicemente scioccante, la musica. Un contrasto che arriva improvviso e inatteso, che sembrerebbe anomalo, un astuto stratagemma strumentale. Un metodo che ti fa camminare sul filo del rasoio e puoi cadere nel grottesco in ogni momento. Ma Sia no, governa bene. Tocca corde surreali e oniriche. Applica la sua vocazione estrema, ironica e visionaria, alle regole di un film, e riesce a... non-conciliarle. Glielo permette la sua storia di cantante fra le maggiori di questa epoca. E il suo talento versatile e ispirato.
Sono legittimi un inserto e una retrospettiva.
I numeri evocano molti degli stili musicali: le geometrie caleidoscopiche di Busby Berkeley; i quadri ultracromatici del Mago di Oz; il design strabiliante del Boy Friend di Ken Russell; una parte di frenesia di Rocky Horror; certi schemi di collettivi giapponesi; le invenzioni ironiche e dinamiche dei Momix; le eredità sempre spendibili delle profetesse Grahame e Baush.
Il genere “disabili” se vogliamo chiamarlo così, ha prodotto grandi film. Certo... politicamente scorrettissimi, secondo la visione dei detrattori di Music. Anna dei miracoli, ispirato alla storia vera della sordo-cieca Helen Keller e della sua insegnante Anne Sullivan, fece epoca, le protagonista erano Patty Duke e Anne Bancroft. Entrambe premio Oscar. Stando su quel riconoscimento per una selezione propizia: è stato attribuito a Dustin Hoffman (Rain Man), a Daniel Day Lewis (Il mio piede sinistro), a Tom Hanks (Forrest Gump). Sean Penn (Mi chiamo Sam) e Leonardo DiCaprio (Buon compleanno mr. Grape) hanno avuto la nomination. E come dimenticare François Cluzet, il tetraplegico di Quasi amici. E siamo solo, come si dice, alla punta dell’iceberg.
Che facciamo di questa roba, la mettiamo al rogo?
Un dato non da poco: le ultime parole di Music che si sentono, sussurrate nel “nero”, terminati i titoli finali: I’m Happy. Anche questo è scorretto? Ritengo doveroso nominare alcuni artisti: il coreografo Ryan Heffington: la costumista Christie Wada; il compositore Craig Deleon.