Eclettico, impegnato al cinema pur senza mai lasciare i suoi impegni teatrali, Jacques Weber è un attore fuori dal comune, che ha recitato con alcuni tra i più innovativi registi francesi degli ultimi decenni. Il tutto, sempre con una certa discrezione, senza mai farsi troppo notare, dando un tocco di classe a molti film, grazie alla sua presenza. Weber si consacra allo studio dell'arte drammatica fin dall'adolescenza, prima entrando al Conservatorio del XVII arrondissement di Parigi, poi all'Ecole de la Rue Blanche e infine al Conservatoire National d'Art Dramatique per cui ottiene il primo posto al concorso d'ammissione. Rifiuterà di entrare a far parte della Comédie Francaise per raggiungere la compagnia di Robert Hossein a Reims.
Gli esordi sul grande schermo
Ottiene ruoli importanti in serial televisivi e continuerà attivamente la sua carriera teatrale nonostante il debutto sul grande schermo nel 1970, con Le notti boccaccesche di un libertino e di una candida prostituta di Michel Deville. Appare in un ruolo da non protagonista ne I primi turbamenti di Nina Companeez (1971) e ne L'amerikano (1973) di Costa-Gavras, accanto a Yves Montand e Renato Salvatori. Sarà in Femminilità (1974), ne I baroni (1976) di Lomi, mentre si fa dirigere da Jeanne Moreau ne L'adolescente (1979). Altri ruoli marginali lo attendono durante gli anni '80: sarà nell'adattamento di Bel Ami di Maupassant, diretto da Pierre Cardinal, oltre a coprire ruoli secondari ma rimarcabili in Escalier C di Jean-Charles Tacchella e ne Il desiderio e la corruzione (1984) di Philippe Labro. Nel '86 appare in Un uomo, una donna oggi di Claude Lelouch, seguito del noto film del '66, mentre nel 1988 è ne La visione del sabba di Bellocchio. Sempre presente sul piccolo schermo, interpreta il Cyrano de Bergerac di Denys de La Patellière senza interrompere una sorprendente carriera in ambito teatrale: viene infatti eletto direttore del Théâtre du Huitème a Lione nel 1979, e a Nizza dieci anni più tardi.
La notorietà
Sarà però solo nel 1990, con il Cyrano de Bergerac di Jean-Paul Rappeneau, che Jacques Weber raggiunge la meritata notorietà di fronte al grande pubblico. Qui tiene testa a Gérard Depardieu interpretando il Conte di Guiche, ruolo per cui ottiene un César come migliore attore non protagonista. Grazie all'enorme successo di pubblico di Cyrano, Weber moltiplica le sue apparizioni sul grande schermo. Ancora in costume, è l'aristocratico nel ritratto di Beaumarchais ne L'insolente (1996) di Eduard Molinaro, o lo psicologo frustrato in 7 ans de mariage (2002) di Didier Bourdon. Nel 1997 dirige il suo primo e unico lungometraggio, Don Juan, tratto dalla pièce di Molière e di cui è anche l'interprete principale accanto a Emmanuelle Béart. Nel 2006 è nei panni di un aristocratico fallito che scopre il popolo ne Les aristos di Charlotte de Turcheim, poi accanto a Karin Viard ne Les Ambitieux (2006) di Catherine Corsini e ancora in Lezioni di felicità - Odette Toulemonde (2007) di Eric-Emmanuel Schmitt. Nel 2007 ha lavorato inoltre al suo secondo lavoro come regista: Le nozze di figaro, di cui è anche principale interprete accanto a Isabelle Adjani.
Tra le più recenti interpretazioni troviamo Death in Sarajevo e Un vizio di famiglia.
