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Secondo molti esperti il calcio è lo sport meno cinematografico in assoluto,e in effetti,a parte l'entusiasmante "Fuga per la vittoria" di Huston fatico a ricordare un bel film sul football.Eppure ogni partita è di per sè un film,per la durata (un'ora e mezza più il quarto d'ora di intervallo),la suddivisione in due tempi,gli eventi che la caratterizzano,a volte drammatici,altre volte brillanti o addirittura comici;come se non bastasse anche nel calcio ci sono i "kolossal" o "polpettoni",quei match che si prolungano ai supplementari o fino ai terribili calci di rigore.Non solo,ogni squadra è un film in costruzione,con uno sceneggiatore (l'allenatore),un direttore delle riprese (il "regista":il centromediano),attori più o meno bravi a seconda dei casi.A che serve questa "dotta" introduzione?A indorare una pillola indigesta,ma non solo a quello.Il giorno 27 di maggio Barcellona e Manchester United si sono sfidati per la conquista del trofeo internazionale per club più importante del mondo,la Coppa dei Campioni,e la mia squadra,che di solito porta una bellissima maglietta rossa ma per l'occasione vestiva di un bianco luttuoso,è uscita sconfitta per due reti a zero.Scrivo queste righe perchè l'anno scorso,i miei amici lo ricorderanno bene,mi ero prodotto in un commento analogo dopo la vittoria dello United,e ora mi sembrava poco sportivo rinunciare.Così vi dico che United e Barcellona sono due film molto diversi.Il Barcellona è una pellicola con un grande regista (Xavi Hernandez),tante primedonne,una star da milioni di dollari (Lionel "Leo" Messi),un linguaggio cinematografico basato sul dialogo:una sceneggiatura molto "parlata",con interpreti che vengono dal teatro e curano la bellezza del gesto e della parola.Potrebbe essere un'opera di Lawrence Olivier,tratta da Shakespeare...Il mio Manchester invece è un film d'azione,potrebbe essere un thriller,un western,un noir;ha due registi (Paul "Ginger prince" Scholes e Michael Carrick),o uno solo, a seconda dei casi,ha tanti attori molto bravi e una star capricciosa ma emozionante,Cristiano Ronaldo.Ecco,"Il mucchio selvaggio" lo vedo bene come metafora dello United,soprattutto per questa sfortunata partita.Ad un certo punto Tevez e Rooney hanno incrociato gli sguardi come Pike Bishop e Dutch,e nei loro visi si leggeva inquivocabilmente la morte:morte sportiva,s'intende.Intanto i due registi avevano perso il controllo delle riprese:Scholes era impegnato ad azzoppare i giocatori del Barcellona,Carrick invece aveva lo sguardo perso nel vuoto,sembrava un bambino che vede per la prima volta una macchina da presa,o un campo di calcio,che è la stessa cosa.Mentre lui balbettava gli attori recitavano per conto loro,stravolgendo le battute dello sceneggiatore Ferguson,le star latitavano,e il maghetto gallese,il mio prediletto Ryan Giggs,aveva perso la bacchetta magica:la commedia prevista dopo poco tempo è diventata tragedia,e ha raggiunto l'apice del grottesco quando un giocatore che non arriva al metro e settanta ha buggerato due colossi segnando la rete "definitiva".A quel punto mancavano venti minuti al termine del film ma la fine era già nota,e io ho impiegato quel lasso di tempo galleggiando in un limbo indefinibile.Ma no,no...Il vero significato dello sport è "imparare la sconfitta",rendersi conto dei propri limiti per riuscire a superarli:la morte sportiva è bella perchè ti consente,quasi sempre,una rinascita.Dopo un film che va male,se ne può subito girare uno migliore...
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andrea d
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domenica 7 giugno 2009
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per reiver
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Hai fatto un bel parallelo tra sport e cinema. La prima volta che ho sentito la parola "regista" usata come termine calcistico ne sono rimasto stupito. E' giusto imparare la sconfitta, ma penso che quei calciatori la riescano ad affrontare ancora meglio quando tornano a casa e, anche dopo aver perso, danno un'occhiata al portafogli, ehehehe...
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reiver
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domenica 7 giugno 2009
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fenomenologia della sconfitta
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Hai ragione Andrea,a quel livello alcuni calciatori hanno di che consolarsi.Io però penso a John Terry,capitano del Chelsea che l'anno scorso sbagliò il rigore della vittoria contro il Manchester:ha spesso detto di aver faticato a dormire,e credo che pagherebbe volentieri anche un milione di euro per cambiare la traettoria di quel tiro.Ma a parte questo trascurabile dettaglio,io credo che debbano essere le persone comuni a dover imparare qualcosa dallo sport.La vita non sempre corre liscia,prima o poi si deve guardare in faccia un fallimento,anche piccolo o parziale:l'esperienza nello sport secondo me può aiutare a metabolizzare questi eventi nella maniera migliore.Da piccolo giocavo a tennis e a calcio.
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Hai ragione Andrea,a quel livello alcuni calciatori hanno di che consolarsi.Io però penso a John Terry,capitano del Chelsea che l'anno scorso sbagliò il rigore della vittoria contro il Manchester:ha spesso detto di aver faticato a dormire,e credo che pagherebbe volentieri anche un milione di euro per cambiare la traettoria di quel tiro.Ma a parte questo trascurabile dettaglio,io credo che debbano essere le persone comuni a dover imparare qualcosa dallo sport.La vita non sempre corre liscia,prima o poi si deve guardare in faccia un fallimento,anche piccolo o parziale:l'esperienza nello sport secondo me può aiutare a metabolizzare questi eventi nella maniera migliore.Da piccolo giocavo a tennis e a calcio.Pensa che avevo una striscia di vittorie lunghissima con i miei coetanei,così quando dopo due anni e passa ho perso una partita per me è stato un piccolo trauma,sono rimasto in silenzio per una settimana,eh eh eh...Ho pensato e ripensato a quella partita per settimane,e quando ho affrontato nuovamente lo stesso avversario tiravo tanto forte che la pallina manco la vedeva:in quei giorni di attesa ho affrontato le mie paure,i miei dubbi,e alla fine ne sono uscito più forte.Questo non sempre succede,la vita non è certo una favola,e non è facile ribaltare situazioni avverse;ma sapere che oltre alle discese ci sono anche le salite è un cosa positiva...
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andrea d
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domenica 7 giugno 2009
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io sono sempre...
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...stato scarso a calcio, mentre mi piaceva andare in bici, ne avevo una da corsa, modello per bambini. Nelle partite di calcetto ero sempre o in porta o in difesa: in porta, avevo gli occhiali, e puoi immaginare che fine facevano; in difesa, ero una specie di tritaossa, una volta stavo spezzando lo stinco a uno. Insomma, "difendevo" bene, ehehehe. Comunque ritengo molto più sportive quelle partite di calcetto dell'infanzia che non queste macchine economiche, cioè le squadre di club...
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francescav
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martedì 9 giugno 2009
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niente paradiso per i diavoli
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Bel modo di esorcizzare una sconfitta amara, bravo Reiver. Perdere la finale di Champions fa male, ne so qualcosa, ma non posso piangermi addosso più di tanto, perchè so anche cosa si prova quando la si vince!!! Concordo anche in merito alla funzione " palestra di vita " dello sport, il quale fornisce equilibrio psichico se praticato in modo sano sin da bambini. Oggi il mondo del calcio, a causa degli interessi economici e non solo, ha decisamente snaturato il significato delle parole " sport " e " sportivo " e passa dei messaggi distorti alle nuove leve e a molti adulti esaltati, purtroppo...
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reiver
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martedì 9 giugno 2009
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si è vero francy
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Aggiungo che una squadra per vincere due Coppe di seguito deve essere leggendaria:lo United è fortissimo ma non è ancora a quel livello,che secondo me negli ultimi 30 anni (da quando seguo il calcio) è stato raggiunto solo dal Milan di Arrigo Sacchi,Baresi e Van Basten.Anche le altre "edizioni" del Milan erano davvero notevoli:le tre finali consecutive di Capello,le due vittorie di Ancelotti con una finale buttata via e dei quarti assurdi contro il Depor,ma nei miei occhi c'è ancora QUEL Milan fantascientifico.
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des esseintes
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martedì 9 giugno 2009
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bell'articolo
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reiver
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domenica 14 giugno 2009
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ciao des esseintes
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