Dotato di una bella presenza e di lineamenti simpatici e fotogenici, entrò a far parte del mondo del cinema quando era ancora studente di Architettura, prima nel 1950, con un'apparizione in Il leone di Amalfi, diretto da Pietro Francisci; dopo questa esperienza, che fu poco più di una comparsata, fu scelto da Léonide Moguy per una parte più significativa, quella del seduttore di Anna Maria Pierangeli in Domani è un altro giorno, nel 1951. A questo punto, Risso iniziò una fruttuosa carriera, durata circa un biennio, nelle vesti di fidanzato ideale per fanciulle romantiche, di bravo giovane della porta accanto, di affidabile rampollo di buona famiglia. In questo ruolo Risso comparve in numerosi film, soprattutto di genere leggero e sentimentale, anche in parti di primo piano, senza tuttavia dimostrare particolari qualità drammatiche, tranne una discreta scioltezza di interpretazione e di toni. Uno straordinario favore di pubblico e il successo internazionale gli giunsero nel 1953 con il personaggio del giovane carabiniere timido e imbranato, innamorato di una prorompente Gina Lollobrigida in Pane, amore e fantasia, (1953) e in Pane, amore e gelosia (1954), diretti da Luigi Comencini. Dopo questi film, in cui diede vita alla figura più riuscita della sua carriera d'attore, Risso continuò ad apparire sullo schermo per circa un decennio, ma senza convincere i registi ad offrirgli ruoli diversi; perciò, dopo essersi dedicato per qualche tempo alla produzione, abbandonò il cinema negli ultimi anni Sessanta.