Dedicatosi al giornalismo in giovanissima età, scrisse in qualità di critico cinematografico su settimanali come Gente nostra e Avvenimento. Appena ventiduenne, entrò a far parte del mondo del cinema durante gli ultimi anni del «muto», come aiuto-regista di Nicola Fausto Neroni per il film Maratona; due anni dopo fu fra gli sceneggiatori del primo film sonoro italiano, La canzone dell'amore di Gennaro Righelli. Dopo essere stato aiuto regista anche di Guido Brignone, dal 1934 si dedicò prevalentemente all'attività di montatore, pur non tralasciando del tutto la regia e collaborando a film di notevole importanza artistica diretti da registi di valore come Francesco Pasinetti, Goffredo Alessandrini, Camillo Mastrocinque, Carmine Gallone ed altri. Nello stesso periodo, Simonelli ricevette da Emilio Cecchi l'incarico della direzione del giornale della società Cines. Nel 1940 riprese a tempo pieno l'attività di regista, specializzandosi in film-commedia e in pellicole comiche di largo successo popolare, interpretate dai migliori attori del genere, come Totò, Carlo Campanini, Eduardo De Filippo e Peppino De Filippo, Carlo Dapporto, Nino Taranto, Renato Rascel, Walter Chiari, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Raimondo Vianello. Simonelli concluse la carriera dirigendo numerosi film della celebre coppia Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.