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Tiberio Murgia

Tiberio Murgia è un attore italiano, è nato il 5 febbraio 1929 ad Oristano (Italia) ed è morto il 20 agosto 2010 all'età di 81 anni a Roma (Italia).

Il Ferribotte della commedia all'italiana

A cura di Nicoletta Dose

Soprannominato Ferribotte (che deriva da "ferry boat", nome inglese del traghetto che fa la spola fra la Calabria e la Sicilia), Murgia ha saputo passare dal natìo dialetto sardo a quello siculo, ritagliandosi un memorabile ritratto secondario nella storia della commedia all'italiana. Si è ritrovato all'improvviso sommerso da scritture importanti (con grandi nomi del cinema, da Monicelli a De Sica) per ripetere all'infinito il meridionale smunto, spesso tormentato da questioni di corna e onore tradito.

Esordio da "solito ignoto"
Lavora in miniera e in acciaieria ed è poi cameriere in un ristorante romano quando viene notato da Mario Monicelli, alla ricerca di un tipico siciliano-macchietta per interpretare Ferribotte, il ladruncolo fratello di Carmelina (il ruolo di Claudia Cardinale) ne I soliti ignoti (1958). Continua collezionando parti molto simili tra loro in film d'eccezione: viene diretto nuovamente da Monicelli ne La grande guerra (1959) e da Giorgio Simonelli ne I baccanali di Tiberio (1959) e, pur affrontando generi variegati (lo vediamo nelle commedie Genitori in blue jeans, Le cameriere, Le svedesi e Le ambiziose, nell'avventuroso La regina delle amazzoni e perfino nel musical I Teddy Boys della Canzone nel corso dell'anno 1960), resta legato indissolubilmente allo stereotipo del meridionale solenne dal fisico magro e asciutto. Visto il fortunato esordio nelle vicende dei "soliti ignoti", è protagonista anche del seguito firmato da Nanni Loy Audace colpo dei soliti ignoti e nel 1961 è per l'ennesima volta il personaggio di una storia di ladruncoli un po' imbranati, inesorabilmente comici, de I soliti rapinatori di Milano.

La spalla di grandi attori comici, da Walter Chiari a Ugo Tognazzi
Spesso al fianco di Walter Chiari (insieme in Mariti a Congresso, La ragazza sotto il lenzuolo, Bellezze sulla spiaggia nella prima metà degli anni Sessanta), Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello e altri interpreti della sua generazione, conferma la sua bravura di attore comico con la partecipazione al film Il giorno più corto (1962) di Sergio Corbucci con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, piccolo capolavoro del riso che risponde con una parodia a Il giorno più lungo americano. Nel 1964 è inTre notti d'amore di Luigi Comencini, Franco Rossi e Renato Castellani, nel 1966 fa parte del cast del film francese Il santo prende la mira e L'uomo di Casablanca e nello stesso anno viene chiamato da Vittorio De Sica per Caccia alla volpe. Due anni dopo è scritturato da Monicelli per La ragazza con la pistola al fianco di Monica Vitti, Carlo Giuffrè e Stanley Baker.

La commedia erotica degli anni Settanta
Con Anita Ekberg e Vittorio Gassman, è nella commedia Il divorzio (1970), poi ritorna al fianco di Franco e Ciccio ne I due maghi del pallone (1970), in Ma che musica maestro! (1971) e ne I due assi del guantone (1971). Nel comico La bella Antonia, prima Monica e poi Dimonia è in ottima compagnia di Edwige Fenech, poi con Lino Banfi lo vediamo in Quattro marmittoni alle grandi manovre, specializzandosi nel filone della commedia erotica tipica degli anni Settanta (partecipa anche a I sette magnifici cornuti e Il gatto mammone fino poi ad entrare nel cast di pellicole erotiche come La sposina, La vergine, il toro e il capricorno, La soldatessa alle grandi manovre, La liceale, il diavolo e l'acquasanta e Pierino la peste alla riscossa).

Ruoli memorabili dagli anni Ottanta al nuovo millennio
Cambia genere con il lavoro di Pipolo e Franco Castellano Innamorato pazzo (1981) dove affianca la coppia Adriano Celentano e Ornella Muti in vicende amorose tutte sentimentali e poco sessuali. All'inizio degli anni Ottanta è anche nel demenziale Attila, flagello di Dio dove Diego Abatantuono è il protagonista di un film trash divenuto un cult della nostra cinematografia. Si ritaglia un'interpretazione memorabile in Paulo Roberto Cotechiño, centravanti di sfondamento (1983) di Nando Cicero e ritorna alla commedia del molleggiato Celentano in Segni particolari: bellissimo (1983). Non manca all'appello del terzo episodio, meno riuscito dei precedenti, degli ignoti degli anni Cinquanta, I soliti ignoti vent'anni dopo (1985), poi accumula ruoli marginali in commedie di poco valore come il portiere d'albergo ne Il ragazzo del Pony Express con Jerry Calà, Italian Restaurant o I volontari. In pausa creativa durante gli anni Novanta, ritorna al cinema nel 2001 con la divertente commedia Ribelli per caso di Vincenzo Terracciano e in Una milanese a Roma con Nino Manfredi, poi guarda il mondo da un oblò nel lungometraggio di Stefano Calvagna e nel 2008 lo troviamo come protagonista in Chi nasce tondo... al fianco di Valerio Mastandrea e Raffaele Vannoli e, in un cast internazionale che annovera Ben Gazzara e Aaron Stanford, in Holy Money di Maxime Alexandre.

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