Anno | 2001 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Diego Febbraro |
Attori | Nino Manfredi, Nadia Rinaldi, Barbara Livi, Fanny Cadeo, Anna Longhi, Katia Noventa Tiberio Murgia. |
MYmonetro | 3,20 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un film sulla romanità: e infatti quale simbolo è più efficace in questo senso, del celeberrimo ristorante Sora Lella, sull'isola Tiberina? Febbraro i...
CONSIGLIATO SÌ
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Un film sulla romanità: e infatti quale simbolo è più efficace in questo senso, del celeberrimo ristorante Sora Lella, sull'isola Tiberina? Febbraro immagina che proprio lei, Sora Lella (che non c'è più ma...c' è sempre, interpretata da Anna Longhi, la storica, grassoccia "moglie" di Alberto Sordi) abbia una figlia che vive a Milano, madre a sua volta di una ragazza tutta efficienza milanese, appunto. A riorganizzare il ristorante, Lella chiama appunto la nipote, la quale ben presto si scontra con la romanità, con quel modo cioè più "tranquillo", diciamo così, di prendere la vita. Fra i clienti del ristorante spicca Giordano, cui dà corpo e volto Nino Manfredi. Un uomo sereno, un poeta, che gira la notte e ama tutti. E sarà proprio lui a mediare, a dare i consigli giusti, a stemperare le situazioni. Febbraro, per fortuna, è un regista cui interessa più la storia del linguaggio. La camera si preoccupa di raccontare, non di salire e scendere o di girare attorno. È un bel sollievo. La domanda è, ma c'è ancora questa diatriba Milano-Roma? Al di fuori del calcio naturalmente. E comunque, un autore che resuscita Sora Lella può ben far rivivere un antico, colorato antagonismo.
Troppo silenzio intorno a questo film, girato molto bene. Sicuramente da rivalutare ma se in commercio non si trova come si fa a rivalutarlo ?
Ho cercato il film dopo aver visto "l'anno mille" dello stesso autore. Sono rimasta sorpresa perchè questo film è ancora più bello. Mentre "l'anno mille" punta su una storia un po' misteriosa per proporre varie tematiche, "un'americana a roma" è un film meramente descrittivo nel quale però Febbraro mostra tutta la sua capacità introspettiva. I personaggi sono descitti accutamente ed intrisi di un disincanto [...] Vai alla recensione »