Titolo originale | Seven Veils |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Canada |
Durata | 107 minuti |
Regia di | Atom Egoyan |
Attori | Amanda Seyfried, Rebecca Liddiard, Douglas Smith, Maia Jae Bastidas, Mark O'Brien Vinessa Antoine, Lynne Griffin, Lanette Ware, Ryan McDonald, Maya Misaljevic, Tara Nicodemo, Joey Klein, Aliya Kanani, Ambur Braid, Karita Mattila, Michael Schade. |
MYmonetro | 2,75 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 febbraio 2024
Il dramma di una regista teatrale che deve fare i conti con un passato traumatico.
CONSIGLIATO SÌ
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Jeanine, una giovane regista teatrale, sta lavorando all'allestimento di "Salomè", adattamento dell'opera originale di Richard Strauss e basata sul testo di Oscar Wilde dopo essere stata a lungo lontana dalle scene. Perseguitata da ricordi e pensieri oscuri che la destabilizzano, la donna deve mettere ordine anche nella sua vita personale. Durante le prove, il suo percorso s'incrocia con quello di alcuni cantanti e membri della troupe e il trauma di Salomè inizierà ad assumere per lei un nuovo significato.
Il palcoscenico e le ombre nere su schermo bianco appaiono come un buco nero per la protagonista. In Seven Veils, il nuovo film di Atom Egoyan realizzato a cinque anni di distanza da Guest of Honour, la preparazione di Salomè s'incrocia con le forme di un raggelato e torbido noir in cui emergono le tracce inquietanti del passato di Jeanine.
Tra questi risaltano soprattutto un video del padre quando lei era ancora una ragazzina che sembra quasi uscire da True Detective e un quadro di famiglia che è sempre sullo sfondo delle chat video dove lì dietro i segreti sembrano essere sepolti. La memoria continua ad essere un tema declinato sotto diverse forme da Atom Egoyan e il volto turbato di Amanda Seyfried crea una continua corrispondenza tra la sua condizione e quella della protagonista dello spettacolo.
L'attrice ha ancora una specie di doppio ruolo, in cui da una parte dirige le prove di Salomè e interviene anche con forza fermando una scena nel pieno del pathos drammatico dove anche l'orchestra è costretta a interrompersi. Ha quindi gli occhi addosso da parte di tutti. Dall'altro diventa invece una figura pressoché invisibile, non guardata o poco considerata dal resto della troupe. È la stessa situazione in cui si trovata il suo personaggio della escort Chloe in Chloe - Tra seduzione e inganno, l'altro film in cui Amanda Seyfried è stata diretta da Egoyan e che in Seven Veils può apparire come una specie di doppio. Il cineasta canadese non riesce però più a trovare la tensione di quel tipo di cinema.
Attraverso un film-opera mascherato da thriller dove il regista sembra quasi fare il punto dello stato della propria creazione artistica, si costruisce quasi un ideale controcampo con All That Jazz - Lo spettacolo continua dove Amanda Seyfried potrebbe essere il provvisorio doppio di Atom Egoyan così come Roy Scheider lo era per Bob Fosse. Le immagini video creano ancora un universo parallelo basato sulla distanza dei corpi. Jeanine riprende con l'iPhone alcuni momenti dell'allestimento come se non si fidasse del proprio sguardo. Ma quelle immagini dipendono da quale angolazione vengono guardate; è il caso della scenografa Clea che in una scena subisce delle forti avances dalla star dello spettacolo Johann e la ripresa dal telefono diventa per la ragazza il segno di un altro forte trauma.
Se dall'inizio degli anni Ottanta e Novanta la riflessione sul ruolo delle immagini nella contemporaneità era innovativo, adesso appare superato per mostrare ancora alcune tematiche ricorrenti come lo scarto tra verità e menzogna e il senso di colpa. In Seven Veils, Egoyan ha evitato i rovinosi passi falsi di The Captive. Scomparsa e soprattutto quello detestabile di Remember. Però il suo cinema sembra essersi fermato a un binario morto; anche questo suo nuovo film, dietro una sua eleganza, è polveroso e finisce per essere schiacciato dietro il suo elaborato ma anche artefatto disegno formale.
Jeanine è una regista teatrale, impegnata in un riadattamento di Salomè, l'opera di Richard Strauss basata sul dramma di Oscar Wilde. Per lei non si tratta di un lavoro come gli altri. La Salomè è stata il più importante successo del suo vecchio mentore e amante e ritornare a quell'opera significa raccoglierne l'eredità e compiere un viaggio nei ricordi.
Seven Veils, cioè i sette veli che Salomè muoveva danzando, dunque seducendo: figura biblica, ripresa da Oscar Wilde che, nella sua nota versione teatrale, attribuisce a lei e non alla madre Erodiade - come si legge nei Vangeli - la volontà unica della decapitazione di Giovanni Battista, per vendicarsi del profeta colpevole di non amarla. Nel 1905 Richard Strauss vi trasse opera lirica, su libretto [...] Vai alla recensione »
Difficilmente delude le aspettative di pubblico e critica, il regista Atom Egoyan. Particolarmente talentuoso nell'indagare nell'animo umano e nella società attraverso uno stile e una messa in scena elegante e raffinata, il regista egiziano d'origine è stato ospite alla 74° edizione del Festival di Berlino all'interno di una sezione - Berlinale Special - che mai come quest'anno vanta nomi particolarmente [...] Vai alla recensione »