When the Waves Are Gone

Film 2022 | Drammatico 187 min.

Titolo originaleKapag Wala Na Ang Mga Alon
Anno2022
GenereDrammatico
ProduzioneFilippine, Francia, Portogallo, Danimarca
Durata187 minuti
Regia diLav Diaz
AttoriJohn Lloyd Cruz, Ronnie Lazaro, Shamaine Buencamino, Don Melvin Boongaling .
TagDa vedere 2022
MYmonetro 4,13 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Lav Diaz. Un film Da vedere 2022 con John Lloyd Cruz, Ronnie Lazaro, Shamaine Buencamino, Don Melvin Boongaling. Titolo originale: Kapag Wala Na Ang Mga Alon. Genere Drammatico - Filippine, Francia, Portogallo, Danimarca, 2022, durata 187 minuti. - MYmonetro 4,13 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 7 settembre 2022

Un tenente filippino è alle prese con un grande disagio morale derivato dalla guerra contro la droga che ha intrapreso il suo paese.

Consigliato assolutamente sì!
4,13/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 4,25
PUBBLICO
ASSOLUTAMENTE SÌ
Scheda Home
Premi
Cinema
Trailer
Un grido di dolore e di denuncia da parte di un maestro indiscusso della perfezione estetica.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 7 settembre 2022
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 7 settembre 2022

Hermes Papauran è un detective della polizia filippina molto apprezzato per il suo acume. È un uomo che non disdegna anche l'uso della violenza ma, da quando il presidente Duterte ha lanciato una durissima campagna contro la diffusione della droga, pensa che si sia oltrepassato ogni limite ed entra in crisi. Dal suo passato riemerge un superiore che lui anni prima ha fatto arrestare e che ora è libero e lo cerca per vendicarsi.

Il cinema di Lav Diaz è fatto di rigore morale unito ad una estetica altrettanto rigorosa.

Lav Diaz è da sempre la voce critica della storia passata e presente della sua patria, le Filippine, e in questo film lo conferma rinunciando, almeno in parte, alla fissità prolungata delle inquadrature che contraddistingue larga parte del suo cinema. In questa occasione gli occorre una dinamicità diversa che si faccia tutt'uno con la storia che intende raccontare.

Una storia dove nessuno è innocente ma il principale colpevole è colui che dovrebbe dare l'indirizzo morale al Paese: il suo Presidente. Il quale, con il pretesto di combattere lo spaccio della droga ha autorizzato le forze di polizia ad intervenire come se fossero squadroni della morte autorizzati a terrorizzare e usare violenza senza alcuna regola.

Ecco allora un poliziotto che entra in crisi e che di questa crisi porta addosso un segno esteriore: una psoriasi che gli divora la pelle. In relazione a questo personaggio Diaz dà spazio all'interessante figura della sorella che finisce con il rappresentare la coscienza civile di un popolo vessato da una ferocia che ormai dilania la società e non proviene più solo dalla criminalità ma dalle istituzioni.

A Papauran si contrappone un suo sergente a cui lui ha devastato la vita per punirlo dei suoi crimini e che, mentre lo cerca, pretende di battezzare, in nome di Geova, soprattutto donne che considera perdute procurando però loro anche la morte.

In questo quadro desolante il grido di dolore e di denuncia di Diaz si esprime attraverso l'uso di un bianco e nero sempre estremamente attento anche alla più minima sfumatura. Ormai il regista è un maestro indiscusso di un'estetica che non solo è rivolta alla ricerca della perfezione nella composizione di ogni inquadratura ma offre ad ogni particolare la giusta rilevanza. È come se di fronte allo squallore e al degrado esistenziale di ciò che mostra Diaz intendesse reagire con la qualità di un'immagine che, mentre li rappresenta, inizi a riscattarli.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 13 settembre 2022
Matteo Marelli
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Due uomini, un allievo e un maestro, schiantati da esperienze passate, legati a doppio filo, entrambi sospesi nei ruoli di tutori e trasgressori della legge, protagonisti di una storia in bilico tra realismo e onirismo, cronaca (l'omicida politica populista del presidente Rodrigo Duterte) e stilizzazione. Il nuovo film di Lav Diaz è un noir (anche in termini d'impianto iconografico, tutto giocato su [...] Vai alla recensione »

venerdì 9 settembre 2022
Cristina Piccino
Il Manifesto

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martedì 6 settembre 2022
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Primo Macabantay balla, neanche fosse uno spirito della Loggia Nera di Twin Peaks. Balla senza bisogno di musica, perché la danza è ciò che lo libera, da se stesso in una funzione prettamente spirituale ma anche dai vincoli della società, e dunque dalla necessità di agire secondo convenzioni e seguendo i dettami della morale. Danza dunque Primo Macabantay, lo fa da solo nella sua stanza d'albergo e [...] Vai alla recensione »

martedì 6 settembre 2022
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Il tenente Hermes Papauran è il più brillante esperto investigativo della polizia filippina. Ma si ritrova coinvolto in una delle brutali operazioni contro il traffico di stupefacenti, conseguenza del pugno di ferro adottato dal governo e dalle forze dell'ordine. E quindi abusi, esecuzioni sommarie, omicidi, al di fuori di qualsiasi norma scritta e di ogni più elementare diritto umano.

NEWS
MOSTRA DI VENEZIA
mercoledì 7 settembre 2022
Giancarlo Zappoli

Lav Diaz, come spesso accade, contrappone allo squallore esistenziale la bellezza delle immagini. Fuori Concorso. Vai all'articolo »

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