The Slaughter - La Mattanza

Film 2022 | Horror,

Regia di Dario Germani. Un film con Roberto Luigi Mauri, Tonia De Micco, Fabrizio Bordignon, Robert Madison. Cast completo Genere Horror, - Italia, 2022, Uscita cinema giovedì 21 luglio 2022 distribuito da Flat Parioli. - MYmonetro 2,42 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 20 luglio 2022

Quattro ragazze e tre ragazzi decidono di trascorrere una notte di sballo all'interno di un grande stabilimento cinematografico di sviluppo e stampa. Sarà l'inizio di una notte di terrore. In Italia al Box Office The Slaughter - La Mattanza ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 14,7 mila euro e 4,8 mila euro nel primo weekend.

Consigliato nì!
2,42/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,33
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
Un piccolo horror indipendente che mantiene quello che promette: massacri, suspense e delitti, con un tocco di erotismo.
Recensione di Rudy Salvagnini
mercoledì 20 luglio 2022
Recensione di Rudy Salvagnini
mercoledì 20 luglio 2022

Un gruppo di amici ha scelto un luogo particolare per una serata all'insegna dello sballo e del sesso. Si tratta di un edificio molto grande e solitario dedicato allo sviluppo e alla stampa di film, con annesso un vasto magazzino di pellicole storiche che mandano in solluchero Norman, uno dei protagonisti, grande appassionato di horror. Il custode dello stabilimento si raccomanda che si comportino bene e lascino tutto in ordine dopo che hanno finito e li indirizza verso la sala proiezioni, luogo riservato alla loro festa. I ragazzi cominciano a bere e a drogarsi per massimizzare il divertimento. A un certo punto, nella sala viene proiettato un breve filmato che sembra uno snuff movie e vede all'opera un serial killer con una maschera da bambolotto a coprirgli il volto. I ragazzi sono divertiti e impressionati, ma poco dopo lo stesso assassino comincia a imperversare nell'edificio e la mattanza ha inizio.

La scelta del luogo dove ambientare la festa (e il relativo massacro) è interessante e anche affascinante: un luogo che, come dice uno dei personaggi, è un vero e proprio "tempio del cinema". Il che permette qualche notazione citazionista sull'horror non solo italiano: si vede anche il manifesto di un classico come Antropophagus (Dario Germani, autore di questo film, ha appena diretto Antrophagus II).

Del resto, autore del soggetto e della sceneggiatura è Antonio Tentori, vera e propria leggenda dell'horror italiano con collaborazioni che vanno da Lucio Fulci a Dario Argento. E il luogo, ricco di storia e anche di senso di abbandono, permette di svolgere una piccola riflessione sul cinema e sulla morte, sulla forza mortale della visione. "Il cinema è la morte al lavoro" diceva infatti Jean Cocteau. Di morti, in questo film ce ne sono molte, una diversa dall'altra in un campionario di estetica funerea che cerca di tenere desta l'attenzione dello spettatore anche in questo modo, com'è tradizione degli slasher dove anche l'ideazione degli omicidi è un'arte.

Dopo una prima parte introduttiva di presentazione della situazione e dei personaggi, il film, con l'entrata in scena del killer, entra in una fase nella quale è presente un certo tasso di prevedibilità, nel susseguirsi degli assalti, delle (tentate) fughe e degli omicidi, ma si tratta di un genere di gioco che gli amanti di questo tipo di horror si aspettano e apprezzano. Il comportamento dei personaggi non è dei più brillanti a livello di scelte logiche, ma anche questo fa parte delle aspettative: non manca la scena in cui una delle protagoniste colpisce il killer facendogli cadere le forbici con cui uccide e poi scappa senza raccoglierle permettendo al killer di riappropriarsene. Di buona efficacia anche la forza iconica del killer con la maschera da bambolotto, citazione in qualche modo argentiana.

Ben diretto da Dario Germani, autore anche della fotografia, con attenzione alla scelta di inquadrature che incutono minaccia, mentre i protagonisti braccati e spesso nell'occhio gelido delle telecamere di sorveglianza tentano una difficile via di salvezza. Il colpo di scena finale con la rivelazione sull'identità dell'omicida è apprezzabile anche per le sue implicazioni socio-psicologiche, pur avendo quell'amabile grado di arbitrarietà che è tipico del giallo all'italiana.

Apprezzabile anche la recitazione di un gruppo di attori motivati e ben coordinati. In definitiva, un piccolo horror indipendente che mantiene quello che promette: massacri, suspense e delitti, con un piccolo tocco di erotismo che fa tanto vintage. Ben realizzati anche gli effetti speciali.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 26 luglio 2022
Rocco Moccagatta
Film TV

Va bene Lucio Fulci, Bruno Mattei, Joe D'Amato, l'horror italiano selvaggio anni 80. Dario Germani lì guarda, come suggeriscono le affiche di Zombi 3 e di Anthropophagous (questa pro domo sua, visto che arriva dalla regia di Antropophagus II, sequel-omaggio) che s'intravedono qua e là. Ovvio, vuole fare un piccolo ed efferato slasher low low budget, tutto in un set, uno stabilimento cinematografico [...] Vai alla recensione »

giovedì 21 luglio 2022
Lidia Saller
Il Giornale

Film horror italiano convincente capace di sedurre il pubblico internazionale. Un gruppo di amici decide di trascorre una giornata di "sballo" in un magazzino/cinema gestito da un tipo un po' strambo. Presto il gioco si trasforma in trappola: un uomo mascherato e assetato di sangue si aggira nel complesso e semina il panico. La mattanza ha inizio. Il cast internazionale ci proietta in un'altra dimensione; [...] Vai alla recensione »

giovedì 21 luglio 2022
Daniele D'Orsi
Sentieri Selvaggi

Pochi generi come l'horror possono davvero contare su una mitologia complessa e frastagliata, che sulla base delle sue configurazioni passate, permette ai singoli racconti di vivere e (ri)vivere in orizzonti e situazioni progressivamente diversi. Secondo un contesto estetico che (auto)riproduce le proprie immagini, a partire proprio dalle numerose variazioni di cui esse stesse sono continuamente oggetto. [...] Vai alla recensione »

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