The North Sea

Mare del Nord. Una piattaforma petrolifera crolla sulla costa norvegese. Le cause sono attribuite a un cedimento del terreno. I ricercatori cercano di capire quello che sta accadendo e vengono convocati anche i ministri del petrolio e dell'energia per affrontare l'emergenza. Tra coloro che lavorano in quello che è considerato uno dei più grandi giacimenti petrolifero del mondo, ci sono anche Stian e Sofia, una coppia fidanzata da nove mesi ma che ancora non ha deciso di andare convivere. Mentre la situazione peggiora, gli operai vengono fatti evacuare. Stian si offre di andare a chiudere manualmente il pozzo perché non è possibile farlo dal centro-ricerche e resta intrappolato. Sofia capisce che non sarà soccorso da nessuno e allora cerca lei stessa, assieme al suo collega Arthur, di soccorrerlo per salvargli la vita.

Parte con un documentario. Ci sono le immagini d'archivio dei giacimenti e la voce di un uomo che lavora sul luogo da quando aveva 18 anni e dice: "Dovevamo seguire gli americani". In realtà si scopre che poi è un personaggio del film.

The North Sea attraversa infatti generi prima di approdare al disaster-movie. Comincia come una commedia alla Vinterberg più ripulita con il gruppo di colleghi e amici riuniti per un barbecue, poi passa al fantasy con la luce rossa sui volti di Sofia e Arthur mentre sono davanti al monitor dove cercano di rintracciare i dispersi dopo il crollo della piattaforma e successivamente approda all'horror con il corpo di un operaio deceduto che galleggia.

Il prologo è eccessivamente lungo e infatti The North Sea inizia a funzionare meglio nel momento in cui entra nel cuore dell'action a cominciare dalla scena dell'evacuazione degli operai dalla piattaforma. Da una parte c'è il centro dei ricercatori che si mostra impotente davanti alla tragedia. Dall'altra tre superstiti, da soli in mezzo a un mare ricoperto di petrolio che cercano di mettere in moto una navicella per sottrarsi alle fiamme.

The North Sea conferma una recente tendenza del cinema norvegese per il filone catastrofico. La struttura narrativa è simile: i disastri sono annunciati prima di essere mostrati. È accaduto prima con lo tsunami in The Wave, poi il pericolo dell'arrivo di un terremoto imminente con la terra che si muove nel sottosuolo di Oslo in The Quake - Il terremoto del secolo che è proprio il film che ha diretto John Andreas Andersen prima di The North Sea.

I modelli dell'action richiamano Roland Emmerich e Peter Berg che proprio in Deepwater - Inferno sull'oceano ha portato sullo schermo la storia vera della devastante esplosione della piattaforma Deepwater Horizon il 20 aprile 2020 che è considerato come il più grande disastro ambientale negli Stati Uniti.

Il cineasta norvegese conosce bene le regole del genere. Come nel film precedente però, si avverte a tratti una frattura tra la dimensione privata dei protagonisti e la loro forsennata corsa alla sopravvivenza. L'action è macchinosa soprattutto quando sottolinea il pericolo che sta per arrivare (la macchina-giocattolo del figlio di Stian che si ribalta sulla spiaggia) poi, nella drammatica corsa per la sopravvivenza, riesce ad essere incalzante anche grazie ad attori che mostrano i loro personaggi in modo credibile, soprattutto Kristine Kujath Thorp nei panni di Sofia. 