Dune

Grande opera cinematografica, curata sotto tutti gli aspetti dalla scrittura alla messa in opera.

Scenograficamente maestoso, sia negli interni sia negli esterni, ma, al contempo, profondamente intimista nei dialoghi e nell'evoluzione dei personaggi.

Tutti i protagonisti, anche i più marginali, sono perfettamente rappresentati e interpretati.

Fotografia stellare, soprattutto, sul pianeta Arrakis.

Un film politico e poetico che descrive, per un verso, la lotta dell'uomo per raggiungere fama e potere e, al contempo, la lotta interiore del protagonista diviso tra varie (troppe) anime (nobile rampollo, mistico sacerdote, nomade guerrero delle sabbie). [+]

Grande opera cinematografica, curata sotto tutti gli aspetti dalla scrittura alla messa in opera.

Scenograficamente maestoso, sia negli interni sia negli esterni, ma, al contempo, profondamente intimista nei dialoghi e nell'evoluzione dei personaggi.

Tutti i protagonisti, anche i più marginali, sono perfettamente rappresentati e interpretati.

Fotografia stellare, soprattutto, sul pianeta Arrakis.

Un film politico e poetico che descrive, per un verso, la lotta dell'uomo per raggiungere fama e potere e, al contempo, la lotta interiore del protagonista diviso tra varie (troppe) anime (nobile rampollo, mistico sacerdote, nomade guerrero delle sabbie).

Nel confine tra questi due grandi temi, sta l'evoluzione della trama e il regista riesce perfettamente a fondere le due parti del film, con maestria, aggiungendo una rappresentazione visiva sbalorditiva e incredibilmente realistica, nonostante il tema sci-fi.

Note di demerito: forse leggermente troppo lungo, anche se la durata non pesa ed è giustifica dalla narrazione (tra l'altro fedelissima al libro di Herbert) e un'eccessiva invadenza della colonna sonora di Zimmer che, sebbene potente ed evocata, mi è sembrato troppo presente. Avrei apprezzato vivere i momenti di riflessione negli spazi infiniti del deserto in silenzio.

In ogni caso, un grande ritorno (per me) al cinema: film potente e ben calibrato. [-]

Sono andato alla prima a vederlo con aspettative altissime, lo attendevo da un anno e per fortuna non sono rimasto deluso, visivamente magnifico, cast eccezionale, ovviamente si prende i suoi tempi anche perché per trasporre un opera così complessa come quella di herbert non si poteva fare altro. Sonorità disturbanti che si amalgamano bene con le immagini, forse l'unica pecca è che il film nella sua totalità può sembrare abbastanza freddo, anche se alcune scene erano proprio come me le ero immaginate leggendo il libro. Insomma con l'hype che si era venuto a create intorno a questa pellicola sarebbe stato molto semplice deludere le aspettative, invece villeneuve non sbaglia ancora una volta e mette a segno un film degno della sua opera originaria, seppur sia solo un primo assaggio. [+]

Sono andato alla prima a vederlo con aspettative altissime, lo attendevo da un anno e per fortuna non sono rimasto deluso, visivamente magnifico, cast eccezionale, ovviamente si prende i suoi tempi anche perché per trasporre un opera così complessa come quella di herbert non si poteva fare altro. Sonorità disturbanti che si amalgamano bene con le immagini, forse l'unica pecca è che il film nella sua totalità può sembrare abbastanza freddo, anche se alcune scene erano proprio come me le ero immaginate leggendo il libro. Insomma con l'hype che si era venuto a create intorno a questa pellicola sarebbe stato molto semplice deludere le aspettative, invece villeneuve non sbaglia ancora una volta e mette a segno un film degno della sua opera originaria, seppur sia solo un primo assaggio.  [-]

Grazie Villeneuve per un film meravigliosamente lento e intenso: una lentezza profonda, piena di intuizioni e suggestioni, quasi un redivivo Sergio Leone. Grazie per aver purificato in una sola serata anni di vaccate Marvel-Disney, con eroi falliti capaci ormai solo di penose battutine, costruiti con regie frenetiche e montaggi ad alta velocità. Il deserto ci opprime inesorabile dallo schermo, in tutta la sua inarrestabile e devastante potenza, le trame politiche e religiose si insinuano oscure e si manifestano poco a poco. La musica è perfetta, cupa e minacciosa, lontana dagli strombazzamenti e dai clichés hollywoodiani, mai esplicita, sempre inquietante e incombente. [+]

Grazie Villeneuve per un film meravigliosamente lento e intenso: una lentezza profonda, piena di intuizioni e suggestioni, quasi un redivivo Sergio Leone. Grazie per aver purificato in una sola serata anni di vaccate Marvel-Disney, con eroi falliti capaci ormai solo di penose battutine, costruiti con regie frenetiche e montaggi ad alta velocità. Il deserto ci opprime inesorabile dallo schermo, in tutta la sua inarrestabile e devastante potenza, le trame politiche e religiose si insinuano oscure e si manifestano poco a poco. La musica è perfetta, cupa e minacciosa, lontana dagli strombazzamenti e dai clichés hollywoodiani, mai esplicita, sempre inquietante e incombente. Eccezionale la mezz'ora opprimente di schermo quasi sempre scurissimo, dalla battaglia alla tempesta di sabbia alla fuga notturna nel deserto. Azzeccato il giovane protagonista Chalamet, bravissima la Ferguson. Non vedo l'ora di incontrare Leto, l'imperatore dio di Dune-Rakis, spero che andranno avanti coi film fino in fondo.

Grazie Villeneuve, in una serata hai purificato anni di vaccate Marvel e Disney, di film veloci fatti di corsa, di montaggi sfrenati e ritmi affrettati, di antieroi falliti capaci solo di battutine penose, di trame insulse e inconcludenti. Grazie per aver trasposto con onestà e fedeltà l'originale, il leggendario capolarovo di Herbert, e per essere riuscito a farlo senza risparmiare ambentazioni fantastiche ed effetti speciali spettacolari. Grazie per averlo fatto con una ormai rara lentezza alla Sergio Leone, carica di intensità e di significato. Il deserto, le sue atmosfere oppressive e la sua potenza soverchiante ci sopraffanno e ci travolgono dallo schermo, le oscure trame politiche e religiose si percepiscono minacciose e incombono tetre, complice una musica perfetta, cupa e ossessiva, totalmente scevra dagli strombazzamenti e dai clichés hollywoodiani. [+]

Grazie Villeneuve, in una serata hai purificato anni di vaccate Marvel e Disney, di film veloci fatti di corsa, di montaggi sfrenati e ritmi affrettati, di antieroi falliti capaci solo di battutine penose, di trame insulse e inconcludenti. Grazie per aver trasposto con onestà e fedeltà l'originale, il leggendario capolarovo di Herbert, e per essere riuscito a farlo senza risparmiare ambentazioni fantastiche ed effetti speciali spettacolari. Grazie per averlo fatto con una ormai rara lentezza alla Sergio Leone, carica di intensità e di significato. Il deserto, le sue atmosfere oppressive e la sua potenza soverchiante ci sopraffanno e ci travolgono dallo schermo, le oscure trame politiche e religiose si percepiscono minacciose e incombono tetre, complice una musica perfetta, cupa e ossessiva, totalmente scevra dagli strombazzamenti e dai clichés hollywoodiani. Azzeccato e promettente il protagonista, bravissima la Ferguson. Resterà leggendaria la quasi MEZZORA di schermo praticamente nero, dalla battaglia alla tempesta alla fuga notturna nel deserto. Spero che vada avanti a lungo, non vedo l'ora di vedere LETO l'imperatore dio di Dune-Rakis. [-]

Film estremamente lungo, dopo un ora e mezza è difficile seguire con attenzione. In più ho trovato la trama complessa e poco chiara, tantissimi passaggi potevano tranquillamente non essere inseriti nel film.
Lo sconsiglio fortemente.

Grande evento. Non basta definirlo "film", perché crea un coinvolgimento multimediale completo. 

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Grande evento. Non basta definirlo "film", perché crea un coinvolgimento multimediale completo. 

La musica di Hans Zimmer non è una colonna sonora, è una "cantata" epica che accompagna i mondi che Herbert ha inventato e che Villeneuve ricrea in immagine, mettendo in gioco la sua sensibilità. Finalmente i "vermi" non sono mostri ma creature possenti e perfino belle.

La lunghezza di due ore e mezzo permette di dare il giusto passo alla vicenda.

L'intero cast è ottimo. Il barone Harkonnen è reso con durezza in modo ben al di sopra della figura quasi caricaturale fattane da David Linch, il cui film può ora essere considerato "passato".

Villeneuve aderisce allo spirito del libro, introducendo la spezia quasi furtivamente, senza spettacolarizzare la Gilda o le Bene Gesserit e i loro strumenti, come è necessario in un mondo caratterizzato da una tecnologia essenziale, spesso meccanica. Anche le astronavi sono tozze e monumentali, in contrasto con la leggerezza degli ornitotteri.

Un film da guardare in trance per buona parte del tempo. 

Villeneuve continua a disseminare il mondo del cinema di grandi lavori: da Sicario in poi (il magico Arrival, il rispettoso ma ottimo Blade Runner 2049) non ha sbagliato un colpo. Una sua caratteristica costante è l'uso immaginifico delle musiche: esse immergono completamente lo spettatore all'interno della narrazione. In questo suo remake, che costituisce solo una prima parte, di cui si aspetta con trepidazione la seconda, non fa eccezione. La trama è fitta, intensa, ma esposta molto chiaramente (cosa non banale, oggigiorno) e stabilmente sul pezzo, mai stanca o ferma. Il duca Leto (il bravissimo Oscar Isaac, la cui carriera sta meritoriamente ascendendo), della casata Atreides, è inviato dall'imperatore sul pianeta Arrakis, per assumere il monopolio del commercio della Spezia (la sostanza più importante dell'universo, per varie motivazioni), sostituendo così dopo 80 anni la casata del barone Harkonnen (Stellan Skarsgard). [+]

Villeneuve continua a disseminare il mondo del cinema di grandi lavori: da Sicario in poi (il magico Arrival, il rispettoso ma ottimo Blade Runner 2049) non ha sbagliato un colpo. Una sua caratteristica costante è l'uso immaginifico delle musiche: esse immergono completamente lo spettatore all'interno della narrazione. In questo suo remake, che costituisce solo una prima parte, di cui si aspetta con trepidazione la seconda, non fa eccezione. La trama è fitta, intensa, ma esposta molto chiaramente (cosa non banale, oggigiorno) e stabilmente sul pezzo, mai stanca o ferma. Il duca Leto (il bravissimo Oscar Isaac, la cui carriera sta meritoriamente ascendendo), della casata Atreides, è inviato dall'imperatore sul pianeta Arrakis, per assumere il monopolio del commercio della Spezia (la sostanza più importante dell'universo, per varie motivazioni), sostituendo così dopo 80 anni la casata del barone Harkonnen (Stellan Skarsgard). La matassa si aggroviglierà sin da subito, portando alla ribalta l'incantevole Rebecca Ferguson, nelle vesti di Lady Jessica, una Bene Gesserit (sorta di strega con poteri del tutto particolari), nonchè il protagonista Paul Atreides, figlio suo e di Leto, la cui profondità è ottimamente trasposta sullo schermo da Timothée Chalamet. Completano il cast stellare Charlotte Rampling, Josh Brolin, Jason Momoa, Javier Bardem e Dave Bautista, oltre alla meravigliosa Zendaya. L'originale del visionario Lynch è ormai un cult della fantascienza, ma questo, se completato con la stessa elevatissima qualità con cui è stato avviato, si appresta ad aggiornarne i fasti. Stupendo. [-]

E' un ottimo film sia per effetti speciali che di recitazione. Molto avvincente.