La forma dell'acqua - The Shape of Water |
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Un film di Guillermo Del Toro.
Con Sally Hawkins, Michael Shannon (II), Richard Jenkins, Doug Jones.
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Titolo originale The Shape of Water.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 119 min.
- USA 2017.
- 20th Century Fox Italia
uscita mercoledì 14 febbraio 2018.
MYMONETRO
La forma dell'acqua - The Shape of Water ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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La forma dell'amore
di udiegoFeedback: |
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domenica 18 febbraio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Guillermo Del Toro, già autore del bellissimo “Il Labirinto del Fauno”, porta al cinema questa storia d’amore a tinte fantasy, che ha il merito di introdurci in un percorso fatto di sentimenti, risvolti sociali dell’epoca e tematiche che verranno trattate sotto diversi punti di vista durante lo sviluppo della storia. Il regista messicano dimostra, anche in questa occasione, di trovarsi perfettamente a suo agio quando deve approcciarsi a lavori di questo genere. Il regista sceglie di collocare la sua opera in un periodo storico ben definito e di rilevante importanza, come fece anche con “Il Labirinto del Fauno”, ambientato nella Spagna franchista. La cosa permette a Del Toro di sviluppare il racconto su diversi livelli. Da un lato la cronaca del periodo con una società dominata dalla violenza, sia psicologica che fisica e totalmente impreparata ad accettare la diversità, perfettamente rappresentata dall’agente Strickland, intransigente e deciso a raggiungere i propri successi al costo di utilizzare qualunque mezzo. Dall’altro troviamo il Del Toro pervaso dalle sue emozioni contrastanti, a volte dolci, altre più cupe ed inquietanti. Come in un mondo a parte, l’amore tra Elisa ed il “mostro” nasce, cresce e si rafforza. Nonostante le vicissitudini e le difficoltà che dall’esterno cercano di intralciare il loro rapporto, dall’interno la poesia e la dolcezza del loro amore permette ad entrambi di trovare la forza per preservare questo nuovo sentimento, che non può che renderli felici. Del Toro confeziona un lavoro omogeneo, dove nulla è lasciato al caso o è fine a se stesso. Colonna sonora, fotografia, montaggio e sceneggiatura si mescolano in un’opera d’arte fatta di colori, suoni, immagini e parole allo stesso modo dolci e potenti, capaci di regalare delle intense emozioni al pubblico in sala. Ben integrati i personaggi, sia quelli principali che quelli secondari, ognuno a suo modo emarginato, ma anche pronto a riscattarsi con la forza dei sogni e dell’amore. Personaggi sorretti da un’ottima prova del cast: se già molto si è detto della bravissima Sally Hawkins, nominata anche all’Oscar, meritano menzione anche una sempre pimpante Octavia Spancer nel ruolo di Zelda, amica e collega di lavoro di Elisa e Richard Jenkins, capace di dare verve e simpatia al caro Giles, amico gay e vicino di casa della nostra protagonista. Per concludere Del Toro non manca mai di mostrarci i suoi sentimenti e le sue apprensioni, costruendo essere diversi che vivono in mondi diversi, ma che in realtà non sono così lontani e distaccati dalla nostra quotidianità. Lo fa sempre con grazia ed intensità, riuscendo in questo caso ad emozionare più con le immagini che con le parole.
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