Eye On Juliet

Tra il deserto mediorientale e un oleodotto, appare un strano robot a forma di ragno che sembra perlustrare l'orizzonte. Dall'altra parte del mondo, in America, Gordon, pilota del drone e custode a distanza di sicurezza dell'oleodotto, osserva i paesaggi desolati sul suo schermo. Sentendosi un estraneo in un mondo che comprende sempre meno, inizia ad appassionarsi alla vita di Ayusha, una giovane donna costretta a sposare un uomo più anziano che non ama.

Finora al cinema il controllore di un drone è stato rappresentato da un uomo in divisa in grado di colpire altri uomini (in divisa o no) che si trovano a centinaia di migliaia di chilometri di distanza. Kim Nguyen muta in modo deciso questa prospettiva e trasforma il drone (in questo caso a forma di ragno) in un “go-between” in un messaggero o, meglio, in un occhio d’amore.

Il compito di Gordon, che ha appena scoperto che la sua ragazza desidera un altro, è preciso: deve controllare a distanza, per conto di un’azienda, un impianto petrolifero. Lo scopo è quello di evitare attacchi o furti di oro nero. Quando gli si presenta sullo schermo la bella Ayusha che ha un amore tenuto nascosto alla propria famiglia che vuole invece combinare un matrimonio, finisce con l’innamorarsene in una forma piuttosto inusuale. Non la vuole per sé (anche se il sentimento non è poi così latente). Gli basta che possa sfuggire a una situazione che finirebbe con il trasformarsi in un carcere familiare a vita. Ecco allora che, tramite la sua longa manus tecnologica, si mette a seguirla fino a quando non decide, a causa di un evento particolare, di comunicare a distanza con lei.

Uno strumento pensato per sorveglianza e attacco (il drone può sparare) si trasforma così in un media social del tutto originale. Sul piano più strettamente legato al linguaggio cinematografico Nguyen interviene sottolineando le due condizioni percettive. Gordon ha uno sguardo costantemente rivolto verso l’alto, cioè verso il grande schermo su cui compare Ayusha che può guardare non visto. La ragazza invece, una volta scoperta la presenza della macchina, si troverà a comunicare con una voce che proviene da un ragno meccanico. Il problema, come purtroppo spesso accade, si manifesta in un finale che pretende di accontentare il pubblico rischiando di cadere in quella prevedibilità che fino a quel punto si era saputo evitare. 