Titolo originale | The Green Inferno |
Anno | 2013 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Eli Roth |
Attori | Lorenza Izzo, Ariel Levy, Kirby Bliss Blanton, Aaron Burns, Magda Apanowicz Ignacia Allamand, Daryl Sabara, Nicolás Martínez, Sky Ferreira, Eusebio Arenas, Richard Burgi. |
Uscita | giovedì 24 settembre 2015 |
Distribuzione | Koch Media |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 |
MYmonetro | 2,41 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 2 ottobre 2015
Un gruppo di ragazzi di città si reca nella foresta amazzonica per protestare contro la deforestazione ma nel viaggio di ritorno un incidente aereo li mette a contatto con i cannibali della zona. In Italia al Box Office The Green Inferno ha incassato 612 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Justine è la figlia di un importante membro dell'ONU e vive dentro una campana di vetro, una buona occasione per uscirne è partecipare all'azione di un gruppo di attivisti che manifestano davanti casa sua: andare nella foresta amazzonica, incatenarsi a degli alberi che stanno per essere abbattuti e riprendere tutto con dei cellulari in modo da creare consapevolezza nel mondo su quanto stia succedendo. Parte così alla volta del Perù con un folto gruppo di suoi coetanei di città ma terminata l'azione, nel volo di ritorno, un malfunzionamento li fa precipitare in mezzo a quella foresta che vogliono proteggere, proprio nelle braccia di una tribù di cannibali i quali non vedono di buon occhio i bianchi.
Il gore e l'orrore spesso passano per la mutilazione e la macellazione dei giovani corpi di ragazzi e ragazze, ma il cinema di Eli Roth ha elevato questa pratica a regola, presupposto di base e non fine ultimo, aumentando dosaggio ed efferatezza e diminuendo la complessità dello sfondo. Amante degli effetti poco rassicuranti provocati dall'essere lontani da casa (meglio se in altri stati) e delle ipocrisie di chi si culla in sogni intellettuali cosmopoliti senza sapere in realtà nulla dei luoghi che frequenta (è spesso questa la causa degli orrori nei suoi film), per il suo ritorno alla regia dopo diversi anni di silenzio il regista ripropone tutti i suoi temi tipici, unendoli con quella che dichiara da sempre essere la madre delle proprie fonti d'ispirazione: Cannibal holocaust.
Del film di Ruggero Deodato censurato in quasi tutto il pianeta The green inferno riprende tutti i presupposti di base, cambiando solo la motivazione che porta i protagonisti nella foresta. Ancora una volta dunque Eli Roth mostra un altrove e degli stranieri come la forma più pura e spaventosa di minaccia, dotati di motivazioni imperscrutabili o (in questo caso) indiscutibili, implacabili nell'esecuzione e determinati a provocare dolore. The green inferno tuttavia, pur eccedendo in sangue ed esposizione delle interiora, non raggiunge le vette di violenza della serie Hostel, configurandosi come una versione (solo di poco) più soft della caratteristica per la quale il regista è più noto.
Questo remake non dichiarato che evita la parte "found footage" del film di Deodato e invece inietta, specie nel finale, alcuni elementi del vengeance movie, ha dunque il solo merito di non essere mai buonista e di attendere tutti quanti i personaggi al varco per mostrarne l'inconsistenza e l'intrinseca malignità.
È evidente che ad uscirne meglio di tutti sono i cannibali (in quanto onesti rispetto alla loro pratica e spinti all'efferatezza contro i protagonisti dalle azioni dei loro simili che ne distruggono l'habitat naturale a colpi di bulldozer), "cattivi non cattivi" di un film che pare voler dare quel che si meritano agli attivisti da 4 soldi, "abbraccia alberi" che partono alla volta del Perù con fare snob da privilegiati, almeno tanto quanto lo vuole darlo a chi massacra i nativi per fini commerciali.
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Ritorna sul grande schermo il Cannibal Movie all'italiana, quei film efferati girati tra fine anni '70 ed inizio anni '80. Devo dire che la mia cultura di genere alla visione di questo film è relativamente limitata, si, mi sono informato, ma i più non li ho visti. L'unico è stato il bellissimo Cannibal Holocaust, che non colpiva lo spettatore solamente per violenza [...] Vai alla recensione »
Sebbene fosse scontato non attendersi un nuovo capolavoro del genere horror, sicuramente si poteva dare di più. Perchè, se da un lato è pur vero che il budget era davvero irrisorio (specialmente viste le ambientazioni) e che questo ha portato a dover risparmiare all'osso su qualsiasi cosa (il cast tutto è davvero terribile, in primis il "carismatico" capo spedizione [...] Vai alla recensione »
Mi aspettavo di meglio da questo film, però tuttosommato mi è abbastanza piaciuto. Di violenza ce nè poca, forse in 2 scene, per il resto ordinaria amministrazione. La storia è scontata ma è in funzione del massacro degli indigeni/cannibali a danno dei poveri mal capitati di turno. Alla fine è un film che scorre bene e che intrattiene il giusto, anche se mi [...] Vai alla recensione »
‘The Green Inferno’ è probabilmente il film di Eli Roth in cui emerge di più il lato politico: il regista ne ha per tutti, dagli ambientalisti alle grandi multinazionali, dai governi fino agli indigeni, che a prima vista possono sembrare i peggiori di tutti, ma in realtà è tutto inserito su un piano di rapporti causa-conseguenza che fa riflettere lo spettatore [...] Vai alla recensione »
Eli Roth, è noto per aver diretto Pellicole come il bellissimo CABIN FEVER ed il Cult HOSTEL. Gli elementi che rendono riconoscibili i suoi film, sono: un'atmosfera malsana; una critica (magari velata) alla Politica; e la violenza "estrema". Ma tutto ciò è presente nel film in questione? A mio modestissimo parere, senza ombra di dubbio, no. La storia vede come protagonista Justine, studentessa americana [...] Vai alla recensione »
L'immensa campagna pubblicitaria, il sangue che scorre a fiumi e tanto altro ancora, lasciavano presagire un qualcosa di terribilmente orrendo (in senso positivo per gli amanti del genere) e conoscendo il caro regista Roth ci si aspettava soltanto che questo. Invece il film parte lento, si prende il suo comodo per oltre tre quarti d'ora per poi finalmente ritrovarsi al punto tanto atteso, ed [...] Vai alla recensione »
Attratta dal fascino del carismatico leader di un'associazione ambientalista, la giovane Justine si lascia coinvolgere nella pericolosa azione dimostrativa che un gruppo di studenti mette in atto contro il disboscamento dell'amazzonia peruviana. Non fa in tempo a rendersi conto di essere stata strumentalizzata, che l'aereo che li riporta a casa precipita nel folto della foresta pluviale, [...] Vai alla recensione »
Un omaggio alla tradizione dei "cannibal movies", ma il pasticcio è dietro l'angolo. II regista sembra non voler prendersi troppo sul serio e gioca con lo spettatore usando anche toni politicamente scorretti e situazioni grottesche e paradossali. The Green Inferno è un film casto, senza nudità, mentre si smembra e si divora allegramente e il sangue scorre a fiumi, [...] Vai alla recensione »
Roth ha voluto cercare di omaggiare quello che definisce il suo film preferito,"Cannibal Holocaust" di Ruggero Deodato.Ma gli è riuscito solo fare peggio di quanto ha fatto con i due Hostel.Ed è tutto dire.Era scontato che l'espediente ecologista-anti-colonialista fosse un pretesto per scatenare la carneficina,ma Roth non si sforza nemmeno di caratterizzare minimamente i [...] Vai alla recensione »
Un gruppo di ragazzi decide di andare a protestare contro una costruzione che andrebbe ad intaccare il territorio di alcune tribù indigene, l’atto di protesta sembra andare bene ma tornando a casa l’aeroplano su cui sono a bordo precipita, saranno loro stessi costretti a vedersela faccia a faccia con la vera cinica natura dei genuini indigeni.
Non sono decisamente un amante del genere horror di serie b,non ero riuscito a vedere Hannibal Holocaust interamente , molto più crudele di questo e per questa ragione un film pessimo è irricevibile, direi al limite della vergogna .Soprattutto per le scene estremamente violente nei confronti di animali e la violenza carnale., Questo film fortunatamente si stacca dal precedente al quale si ispira ma [...] Vai alla recensione »
Roth riprende la filosofia di pellicole come "Cannibal Holocaust" e "Mangiati Vivi!" e la rende moderna, omaggiando i suoi ispiratori d'oltreoceano, ma mettendoci il proprio stile personale fatto di situazioni dal gusto stomachevolmente comico, un po' di quel pop-splatter alla Tarantino e una critica alla società odierna in cui la fanno da padrone gli smartphone, l'apparenza e le proteste a colpi di [...] Vai alla recensione »
Una regia caotica al limite dell'incomprensibile che fa del proprio cavallo di battaglia la violenza cruda e grottesca tipica del genere horror-splatter e del cannibal-movie anni 70/80, ecco questo è "The green inferno", ultima fatica del regista Eli Roth. Del resto dal papà di "Cabin Fever", pietra miliare del rinnovato cinema horror-splatter, non ci [...] Vai alla recensione »
Eli Roth non mi ha mai convinto troppo. Ho sempre pensato che fosse un regista tecnicamente dotato ma senza grandi idee all'altezza del titolo "maestro dell'horror" che critica e pubblico gli attribuiscono continuamente. Il tutto grazie al suo Hostel, un buon film di genere e nulla più che oltre al merito di essere il primo torture porn arrivato agli occhi del grande pubblico [...] Vai alla recensione »
Tre stelle abbondanti. Ad un primo tempo tiepido fa seguito una seconda parte molto forte. Il film è di genere,anzi,di sottogenere:valutato in quanto tale non si può che apprezzare.Il gruppo di giovani attori non sfigura,la recitazione è sopra gli standard dei B movie.Effetti speciali eccellenti,scene cruente davvero impressionanti.
soldi buttati....film ridicolo...fatto male...pessimo tutto. Caro eli roth cambia mestiere. ciao a tutti
A me è piaciuto. Si guarda tranquillamente x chi ama il genere splatter. Ho visto di peggio. Non è fatto male.
A parte jack sparrow che non so che cosa ci faccia in mezzo a una tribu di cannibali , forse a lasciato perdere i pirati ed è diventato un cannibale boh... va be cmq il film non è male , poteva però farlo più schifoso. Cannibal Holocaust è tutta un altra cosa.
Un film decisamente mediocre che scimmiotta negativamente un lavoro di deodato dell'80, qui, la recitazione è amatoriale e le situazioni avventurose sfiorano il ridicolo mentre le musiche lo centrano in pieno, meglio non aggiungere altro. Saluti.
Film ridicolo, deludente che non ha niente da far vedere. Non la violenza, non l'efferatezza, non il sesso non il messaggio ecologico. Niente. Risparmiate i soldi per una pizza e risparmiate il vostro tempo.
L'ho visto ieri...non mi era piaciuto per niente. Non fa paura anzi...ci sono dei momenti dove fa ridere proprio e non credo che le persone che sono i veri fan della paura si aspettano questo! Non consiglio e il mio voto una stella sola.
L'ho visto ieri...non mi era piaciuto per niente. Non fa paura anzi...ci sono dei momenti dove fa ridere proprio e non credo che le persone che sono i veri fan della paura si aspettano questo! Non consiglio e il mio voto una stella sola.
Eli Roth fa a pezzi (è il caso di dirlo) l'ipocrita perbenismo di certi idealisti rivoluzionari dando fondo a tutto il suo campionario divertito di horror macabro. Qui, protagonista è Justine che decide di unirsi a un gruppo di attivisti che vanno a difendere i diritti di alcune tribù dell'Amazzonia. Mal gliene incolse, perché una di queste pratica ancora il cannibalismo.
Quando mangiare è un po' morire. Sulla scia di sangue del Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato (1979), l'amichetto di Tarantino Eli Roth fa quel che più gli piace: omaggiare il nostro (fu) cinema di genere e dare nuovo plasma all'horror con sacche di gore, politica e porn(horror). Il teatro è l'Amazzonia peruviana, dove la deforestazione minaccia una tribù indigena: alcuni ecoattivisti, fighetti, [...] Vai alla recensione »
Dopo averlo invitato per un cammeo in Hostel: Part Il, Eli Roth cita con amore il Deodato di Cannibal Holocaust (1980) per la sua quarta regia The Green inferno. Lo chiamano "cannibal movie" ma lo inventammo noi con Il paese del sesso selvaggio (1972) di Umberto Lenzi. Tutto comincia in un campus universitario dove la studentessa Justine si appassiona ai discorsi a favore del recupero della foresta [...] Vai alla recensione »
Un'area incontaminata peruviana è minacciata dalle mire espansionistiche di una multinazionale che si sta muovendo indisturbata con il supporto di un esercito di miliziani senza scrupoli. Ruspe e proiettili sono le armi per sopraffare popolazioni indifese e invisibili agli occhi dell'opinione pubblica. Di contro, un gruppo di ecologisti sgangherati pianifica un'incursione per impedire che anche quel [...] Vai alla recensione »