La memoria degli ultimi

Film 2013 | Documentario 75 min.

Anno2013
GenereDocumentario
ProduzioneItalia
Durata75 minuti
Regia diSamuele Rossi
TagDa vedere 2013
MYmonetro 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Samuele Rossi. Un film Da vedere 2013 Genere Documentario - Italia, 2013, durata 75 minuti. - MYmonetro 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 23 aprile 2020

Un racconto che sprofonda nella memoria della Guerra e della Resistenza, attraverso le vite e gli sguardi di sette ex-partigiani combattenti.

Consigliato sì!
3,25/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Un viaggio quietamente emozionante nella memoria. Il ricordo di un mondo che sta per scomparire, fatto di buona educazione, senso civico, dirittura morale.
Recensione di Paola Casella
Recensione di Paola Casella

Partendo dalla domanda sul significato dell'anniversario della Liberazione e delle sue celebrazioni, definite in uno spezzone televisivo da Giuliano Ferrara "una bestemmia", il documentario di Samuele Rossi ripercorre gli anni della Resistenza attraverso le parole di un gruppo di partigiani nati fra il 1920 e il 1927, dunque fra gli ultimi della loro generazione ad essere ancora in grado (con grande lucidità) di raccontare la loro esperienza. Rossi ha evidentemente trascorso un tempo dilatato con questi testimoni della Storia, aspettando che fossero pronti ad addentrarsi fra ricordi che avrebbero preferito rimuovere, e riportandoli fisicamente sui luoghi in cui hanno combattuto - i boschi, la nebbia, le case abbandonate - e che commemorano la Resistenza - straziante l'incontro fra la partigiana Laura, nipote di Matteotti, e la statua eretta a Chiavari in memoria del suo grande amore Sergio, scomparso in battaglia.
Il racconto assume un senso più ampio e più alto quando si addentra nei significati più profondi della lotta partigiana e identifica la Resistenza come l'esperienza formativa di una generazione e una nazione: l'acquisizione di una consapevolezza dei propri diritti e della necessità di difenderli anche con la vita, "l'emancipazione della nostra gente", l'abbattimento delle barriere socioculturali secondo quel principio di uguaglianza che ha gettato i semi della democrazia a venire, la tutela dell'onore, proprio e del proprio Paese, la riappropriazione di quella verità storica che i revisionismi hanno cercato (e cercano ancora) di cancellare.
La narrazione è divisa in capitoli: Prima della guerra, La guerra, Gli anni della Resistenza, La Liberazione. Il salto epocale, compiuto grazie anche ai filmati di repertorio inframezzati alle interviste, è quello dal "momento sentimentale e spirituale", quindi individuale, del movimento partigiano al momento in cui si è deciso collettivamente "che il popolo dovesse essere giudice di se stesso". Rossi è molto efficace nel cogliere le reazioni di questi vecchi, bellissimi proprio nella loro capacità di sfidare il tempo mantenendo "la schiena dritta", e li racconta anche attraverso particolari della loro fisionomia vissuta: le dita rattrappite (o mancanti), lo sguardo limpido e diretto, l'incedere dignitoso. Questo gruppetto di reduci ha capito presto da che parte stare, e da quel momento non avrebbe potuto "fare niente di diverso", o "non esserci". Non si sentono eroi ma cittadini che hanno fatto il proprio dovere, sanno che la Resistenza ha commesso anche i suoi sbagli, ma ne rivendicano il valore etico e storico.
La memoria degli ultimi è un viaggio quietamente emozionante nella memoria che, soprattutto nei giovani (intervistati nel documentario in sequenze altrettanto agghiaccianti di quelle sui morti della Resistenza), sembra già del tutto cancellata. Ma è anche un racconto colorato dalla nostalgia degli anni che hanno coinciso con la giovinezza di chi li racconta, e dall'umorismo gentile di una generazione che aveva l'umiltà di non prendersi mai troppo sul serio. È il ricordo di un mondo che sta per scomparire, fatto di buona educazione, senso civico, dirittura morale. Di un'epoca di uomini e donne con la U e la D maiuscole.

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