Anno | 2011 |
Genere | Commedia |
Produzione | Cile |
Durata | 93 minuti |
Regia di | José Luis Torres Leiva |
Attori | Rosario Bléfari, Francisco Ossa, Julieta Figueroa, Ignacio Agüero . |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 12 settembre 2011
La quotidianità in una vecchia località termale del Cile.
CONSIGLIATO NÌ
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In un torrido giorno d'estate, turisti e lavoratori di una vecchia località termale del Cile meridionale vivono piccoli incontri e piccole passioni. Julieta, Francisco, Isa, Rodrigo, Ignacio, Mariana, Muriel, Gabriela, Eliseo, Norma, Alejandra e Claudio trascorrono le lunghe ore di vacanza nella natura, dormendo al sole, imparando a guidare, scambiando un bacio con uno sconosciuto, nuotando al chiaro di luna oppure semplicemente passeggiando e chiacchierando, mentre la giornata lentamente si dispiega e volge alla fine.
Tanto è corale la messa in scena quanto è personalissima l'ispirazione che muove questo racconto d'estate, Verano: il ricordo della permanenza in quelle terme del regista da ragazzino, con i nonni, una prima volta, e poi da trentenne, pochi anni or sono. S'incrociano così le reminiscenze delle sensazioni piacevoli, dei suoni e delle immagini provenienti direttamente dall'infanzia (un personaggio è incinta, non a caso) e i pensieri e i volti di oggi. Per restituire questi movimenti della psiche e della memoria, José Luis Torres Leiva esplora differenti formati, ferma alcuni fotogrammi, sovrespone alcune sequenze o allunga a dismisura i tempi di esposizione della macchina. Mira a restituire la sensazione del ricordo, ma non sempre ci riesce: spesso queste manomissioni creative appaiono poco giustificate e nasce forte il dubbio dell'esercizio di stile troppo fine a se stesso.
Documentarista, autore a tutto tondo delle proprie opere, il regista cileno si cimenta qui per la prima volta con un copione chiuso e con degli attori professionisti, senza rinunciare al paesaggio come personaggio aggiunto, anche se in questo caso non principale. Non sappiamo quanto spazio abbia lasciato all'improvvisazione, ma di certo l'impressione che gli preme restituire è quella di fatti che si svolgono sul momento, dettati dal caso e dal destino. E talvolta ci riesce. Altre volte, invece, la lenta oppressione del pomeriggio estivo, caldo e dilatato, e la sensazione che il tempo non avanzi e il senso venga a tratti a mancare, contagiano anche lo spettatore e appesantiscono irrimediabilmente la visione.