Oggetti smarriti

Film 2010 | Drammatico, 83 min.

Regia di Giorgio Molteni. Un film con Roberto Farnesi, Chiara Gensini, Giorgia Wurth, Michelangelo Pulci, Francesca Faiella. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, 2010, durata 83 minuti. Uscita cinema giovedì 11 luglio 2013 distribuito da Microcinema. - MYmonetro 2,69 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 9 aprile 2019

Guido, giovane architetto di successo con ragazze, super-car, super casa, ma sbadato fino a dimenticarsi di avere una figlia di sei anni che muore per lui.

Consigliato nì!
2,69/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 2,88
CONSIGLIATO NÌ
Un film dal messaggio a tratti geniale e ricco di poesia con un registro narrativo che fa sperare in una nuova capacità di coniugare autorialità e appeal commerciale internazionale.
Recensione di Paola Casella
mercoledì 26 giugno 2013
Recensione di Paola Casella
mercoledì 26 giugno 2013

"Non sono gli oggetti ad essere smarriti, ma voi stessi". Da questa considerazione prende le mosse il film di Giorgio Molteni, ideato e sceneggiato dallo stesso regista. Il protagonista è Guido (Roberto Farnesi), un architetto quarantenne che da bambino ha visto morire suo padre e da adulto conduce una vita all'insegna dell'allontanamento sistematico degli affetti, compresi l'ex moglie "colpevole" di averlo troppo amato e la figlia Arianna, sei anni e un dentino sparito.
La vita di Guido è all'insegna delle sparizioni, a cominciare dal padre per finire con un cacciavite, scomparso proprio nel giorno in cui l'ex moglie gli deposita in casa Arianna senza alcun preavviso invitandolo, per una volta, a prendersene cura lui. Non dovrebbe essere del tutto una sorpresa per Guido che anche Arianna poco dopo scompaia, e invece è l'inizio di un excursus nell'inconscio e fra i fantasmi del passato dell'architetto anaffettivo. Niente paura, questo non è un horror, ma un mix di dramma e commedia che fa sorridere e spesso anche riflettere.
Oggetti smarriti è un tentativo originale di raccontare una storia in bilico fra realismo e realismo magico, quotidiano e surreale, allucinazione e realtà. Molteni usa bene il suo piccolo budget sostituendo agli effetti speciali le trovate visive e narrative, ad esempio creando una realtà parallela in cui un fantasmagorico ufficio oggetti smarriti viene gestito da una telefonista che sostituisce con la sua viva voce i messaggi preregistrati (Giorgia Wurth in un curioso doppio ruolo, visto che è anche l'ex moglie di Guido) e da un centralinista che pare Mister Bean (Alessandro Bianchi, metà del duo comico ligure Bianchi e Pulci).
Anche l'idea di affidare a una sorta di man in black (Michelangelo Pulci, l'altra metà del duo comico di cui sopra) la spiegazione "scientifica" della destinazione ultima degli oggetti smarriti - gli occhiali, il telecomando, il calzino spaiato che ognuno di noi perde ripetutamente - è molto efficace dal punto di vista narrativo. Soggetto e sceneggiatura sono talmente ben scritti, precisi ed eccentrici, nonché ricchi di dialoghi privi di ridondanza fictional, che ci aspettiamo che qualche major americana ne acquisti prima o poi i diritti e ne rifaccia una commedia blockbuster con un cast di superstar (suggerimento: Bradley Cooper nei panni di Guido), nel solco di Big o di Faccia a faccia.
Peccato che la regia di Molteni non riesca a sollevarsi con uguale grazia a leggerezza all'altezza della sua bella storia. In particolare, ciò che manca è l'agilità nel "muovere" le scene, mettendo la stessa elasticità filmica e un'altrettanto disinvolta gestione dell'immagine a servizio della narrazione. Oggetti smarriti si riempie così di tempi morti che si traducono in "vuoti" visivi e acustici, cui non può ovviare il pur efficace commento sonoro: vuoti che forse vorrebbero essere metafisici, visto il tema ricorrente dell'assenza, ma che un pubblico ormai abituato a ritmi più veloci sul grande schermo, soprattutto nei cosiddetti film per famiglie, probabilmente faticherà a digerire.
Peccato anche perché il messaggio del film è a tratti geniale e ricco di poesia, e il registro narrativo fuori dai canoni fa sperare in una nuova capacità di coniugare autorialità e appeal commerciale internazionale, tant'è vero che Oggetti smarriti è stato molto gradito dalla platea di giovani provenienti da tutto il mondo al Giffoni film festival, dove il film ha vinto il secondo premio nella categoria riservata agli over 18 e il premio Anec: la tensione narrativa c'è, basterebbe applicarla anche a regia e montaggio.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 17 ottobre 2013
uppercut

Ho purtroppo visto Oggetti smarriti in compagnia di amici stranieri cui è inspiegabilmente sfuggito l'irresistibile appeal internazionale della pellicola. Mi sono sinceramente vergognata. Ma, sinceramente, ancora più imbarazzante è stato leggere le acrobazie verbali di Paola Casella, disperatamente protesa a lanciare salvagenti (due stelle e mezzo.

NEWS
VIDEO
mercoledì 3 luglio 2013
Chiara Renda

Un uomo in giacca e cravatta dagli occhi esageratamente verdi ci introduce in un fantasmagorico e immacolato ufficio oggetti smarriti in cui finiscono tutti gli oggetti dimenticati nella vita: "Potrebbe sembrare un luogo piacevole pieno di memorie e ricordi", [...]

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