Mine Vaganti

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Un film di Ferzan Ozpetek. Con Nicole Grimaudo, Ennio Fantastichini, Bianca Nappi, Paola Minaccioni, Riccardo Scamarcio.
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Commedia, durata 110 min. - Italia 2010. - 01 Distribution uscita venerdì 12 marzo 2010. MYMONETRO Mine Vaganti * * * - - valutazione media: 3,19 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
trammina93 venerdì 2 maggio 2014
bello bello bello Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Io adoro Ozpetek e ho visto tutti i suoi film ma credo che questo sia il mio preferito. Il cast è favoloso. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, dai due fratelli gay (Scamarcio e Preziosi), ai genitori che non possono accettare l'omosessualità del figlio in un clima così chiuso di mente e basato sull'apparenza come quello del sud (Ennio Fantastichini e Lunetta Savino), alla sorella sottovalutata perchè è donna e sposata con un idiota, la zia (Elena Sofia Ricci)  un pò svampita, alla ricerca di una nuovas avventura amorosa fino alla mina vagante, la serva maltrattata ma gentile, la fantastica nonna (Ilaria Occhini) che non sembra appartenere a quella famiglia per quanto si differenzia dal resto della famiglia e per la schiettezza con cui affronta i famigliari. [+]

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c-claudia mercoledì 17 marzo 2010
quando leggerezza è sinonimo di grazia Valutazione 3 stelle su cinque
48%
No
52%

2010, Puglia. 2010, non 2000. Il duemila era l'anno della novità, era l'anno dove barriere europee, culturali, mondiali, almento idealmente, sarebbero dovute precipitare per dar spazio a libertà e anticonformismi vari. Un regredimento, quindi, quello che mestamente fa osservare il protagonista? Un regredimento verso la società ben compatta, verso il perbenismo, verso la paura di mettere il naso fuori se la gente dovesse chiacchierare troppo? Tommaso è il figlio più giovane dei Cantone, un'agiata famiglia con tanto di cameriere che abita nella soleggiatissima Puglia. Sensibile e incompreso, sfugge al destino familiare che prende la forma di un pastificio rifugiandosi a Roma, zittendo remissivo la famiglia con la scusa dell'economia e commercio, assecondando combattuto la sua indole con una laurea in lettere e il sogno dello scrittore. [+]

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antrace lunedì 27 settembre 2010
l'amore negato Valutazione 3 stelle su cinque
40%
No
60%

Il mondo attraverso lo sguardo degli omosessuali appare talora tenero ed esuberante , altre volte severo e cupo.
L'alternanza degli umori , il dissidio interiore perenne di individui in cerca di equilibrio , è solo in parte segnato
dalla critica o dall'ostilità altrui . Se il padre di Tommaso reagisce goffamente e con rozzezza alla dichiarata condizione del primogenito , allontanando da se il dubbio che anche il fratello abbia analoghi comportamenti ,
se c'è un muro di diffidenza ed incomprensione tra una famiglia tradizionale e le schegge dei figli gay , tuttavia 
le  inquietudini non si fermano qui , e la vicenda ha sullo sfondo inesauribile il senso vacuo delle relazioni affettive incompiute , di una saga domestica malinconica e sofferta ,  vista da due ragazzi particolari . [+]

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miss golightly sabato 11 settembre 2010
una vivacità diversa Valutazione 4 stelle su cinque
38%
No
63%

Ozpetek abbandona il suo complice cast di sempre e si avventura in un film che fonde alla perfezione la  simpatia e l’amarezza della vita.“Mine vaganti” è lo specchio delle nostre vite, delle nostre paure e delle nostre scelte sempre condizionate dal giudizio della gente o dall’affetto stesso delle persone e quindi mai del tutto libere. Spettacolare e poetica, la sequenza in cui Scamarcio e Grimaudo gustano dei tramezzini;essa ci lascia incantati permettendoci  di riscoprire la potenza del linguaggio dello sguardo e del cinema stesso.
E se qualcuno dovesse pensare ancora che i personaggi di Ozpetek e le loro vite pecchino di esagerazione allora è il caso che apra gli occhi, si guardi intorno e si renda conto di quanto “l’esagerazione” faccia parte di questo mondo. [+]

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director's cult mercoledì 26 giugno 2013
normalità, che brutta parola Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

Ferzan Oxpetek abbandona i toni drammatici e sperimenta la commedia, e per farlo utilizza il pampleth dei parenti serpenti, colladauta sin dai film di Mario Monicelli e Dino Risi. L'immancabile tavolata (ormai divenuto un leit motiv del regista) presenta portate intrise di ipocrisie, amarezze, velleità, cose non dette, cose dette (che non dovevano essere dette), malori e sorrisi tirati, servite per l'occasione in una cittadina pugliese (per una volta non si vede la solita Roma o Milano) che sembra un po' ferma nel tempo, sostenuta dai pettegolezzi, mal dicenze e malignità. E se da un lato il regista italo-turco presenta una famiglia alto-borghese al collasso dei sentimenti, finita in mille pezzi che tenta faticosamente di rimettere i cocci insieme, dall'altro punta lo sguardo sulle ipocrisie della borghesia italiana fatta di sguardi, risate (vere o presunte), voci, commenti sotto voce, verità che non si accettano e tutti portano delle maschere pseudo pirandelliane. [+]

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jordan daniel martedì 2 giugno 2015
troppo forte! si ride e si medita con ozpetek Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

un bel film, veloce, divertente, soprattutto ironico, con un cast di bravissimi attori, scelti perfettamente nel ruolo che devono interpretare. Finalmente un film italiano intelligente, non ovvio, anzi attuale, contro i pregiudizi. L'ambientazione è intrigante, i dialoghi serrati e arguti - c'è la mano di Cotroneo, questo è evidente - la fotografia un capolavoro. Bello anche questo sovrapporsi di epoche, di storie, di un vissuto altamente emotivo. E poi il lato comico, grottesco. Un film da vedere, anche istruttivo, un inno alla libertà di essere e alla bellezza. Bravo il regista che finalmente esce da certi tentennamenti come in harem suarè, magnifiche presenze, cuore sacro. [+]

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carlosantoni lunedì 26 ottobre 2015
come perdere un’ora e mezza inutilmente Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

Ogni tanto capita di assistere alla proiezione di un film di cui non si sentiva affatto il bisogno: questo è capitato a me vedendo questo film men che mediocre, dal titolo fin troppo furbesco. Me la sbrigo con poche osservazioni, a cominciare dagli aspetti meno urtanti, a quelli proprio insopportabili. Primo: la recitazione. Mediocre, quasi svogliata, quella di Placido; a dir poco noiosa quella di Maria Pia Calzone, con le labbrone botuliniche perennemente inchiodate in un sorrisetto melenso, incapace di cambiare registro. A parte qualche figura di secondo piano, si salva solo Scamarcio, grazie alla sua abilità (e intelligenza recitativa) di mantenere un basso profilo. Secondo: la location. Va bene che la Regione Puglia ha concorso a foraggiare questo lungometraggio (che dunque più che da storiella improbabile ma con immancabile happy end, deve funzionare da spot pubblicitario per il Tacco), ma trovo offensivo per lo spettatore l’inutile sfoggio di continue cartoline supersature di scorci paesaggistici, con tanto di fiori alle finestre che incorniciano questo o quel personaggio, stradicciuole leziosette corse in vespa senza casco, facciate di tufo biondo, strapiombi su un mare invitante, olivi ultracentenari e via di questo passo, insomma ammennicoli che non hanno a che fare con la storia raccontata, ma sono messi lì per distrarre dal più e il meglio che manca, cioè un film degno di questo nome. [+]

[+] bravo ozpetek (di montalbanovigata)
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dandy venerdì 26 agosto 2011
certe mine è giusto che esplodano a volte. Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

Dopo il trascurabile"Un giorno perfetto",il regista torna ai temi che più gli si confanno(le tensioni in famiglia,l'orgoglio nella propria "diversità",il peso del quotidiano)e gira quasi un remake di "Saturno contro",molto più libero e slanciato però.Alla solita ambientazione "romana" sceglie il Lecce e spinge il pedale sull'eccesso e l'ironia,riuscendo a essere frizzante e contagioso.E a evitare il political correct tipico di questo nostro cinema in fatto di omosessualità e non solo.Certi personaggi sono volutamente caricaturali e la mancanza di controllo in certe scene(il balletto gay in spiaggia,tanto ridicolo quanto liberatorio)da ulteriore forza alla tesi che le "mine vaganti"debbano far esplodere convenzioni e conflitti piccoli o grandi che siano. [+]

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giuseppe tumolo giovedì 1 aprile 2010
"sedotta ed abbandonata" dei nostri giorni. Valutazione 1 stelle su cinque
39%
No
61%

Il pudore oggi non ha più limiti e vorrei subito precisare che non intendo il pudore riferito a tematiche simil-moraliste riguardo la sessualità (trattata nel film), ma al rispetto di opere cinematografiche di altri. Lo so che Ozpetek realizza film un po' particolari, è un genere tutto suo, ma questa volta ha superato ogni limite. Ha ripreso, se non plagiato, di sana pianta un film bellissimo, adattandolo ai giorni nostri realizzando così un mostro, insomma un "Sedotta ed abbandonata" dei giorni nostri, " ... de noi artri". Il film: "Sedotta e abbandonata", un film commedia italiano del 1964, diretto da Pietro Germi, interpretato da Saro Urzì e Stefania Sandrelli. [+]

[+] insomma... (di marezia)
[+] meglio (di marezia)
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thx1138 mercoledì 17 marzo 2010
mine vaganti: niente di nuovo dal fronte. Valutazione 2 stelle su cinque
36%
No
64%

La tranquillità dei Cantone, famiglia dell'alta borghesia salentina, proprietaria di un industria di pasta, viene irrimediabilmente infranta dall'annuncio dell'omosessualità del figlio maggiore,Antonio (Preziosi), nel bel mezzo di una cena di famiglia, anticipando il fratello Tommaso(Scamarcio)che nello stesso convivio avrebbe dovuto fare il medesimo annuncio: Antonio verrà estromesso dagli affari di famiglia e buttato fuori di casa,mentre suo fratello nasconderà i propri gusti sessuali, spaventato dalle reazioni clamorose della famiglia a seguito dell'annuncio di Antonio. Il nuovo film di Ozpetek non riesce a trovare quasi mai un degno equilibrio tra drammone e frivola commedia italiana di serie b: si passa con semplicità disarmante da struggenti conflitti interiori e passioni travolgenti a scene comiche degne de "Il vizietto" o nella peggiore delle ipotesi de "La moglie in bianco. [+]

[+] concordo (di gio...)
[+] anche peggio.... (di bearshunter73)
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