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Kick-Ass, il fumetto

Il comics politicamente scorretto che ha ispirato il film omonimo con Nicholas Cage.
di Fabio Secchi Frau


venerdì 1 aprile 2011 - Libri

La recensione ***
Kick-Ass (ed. Panini Comics, 2009) non è un fumetto della Marvel (come "X-men") né della DC Comics (come "Batman"), bensì un prodotto della piccola casa editrice Icon Comics, quindi una graphic novel totalmente indipendente e anomala sotto molti punti di vista. La storia prende le mosse da un pensiero ben preciso. Mark Millar, autore della sceneggiatura del fumetto, racconta: «Abbiamo cercato di creare un fumetto ingenuo e idealista, il racconto di un piccolo uomo che ogni sera può essere ucciso. Dopo la morte della madre, il geek Dave Lizewski ha una vita parallela che non racconta mai a nessuno: di notte, è un supereroe di nome Kick-Ass. L'idea però è quella di non rispettare l'anima dei supereroi originali, evitando banali copiature. Per questo, Kick-Ass non ha poteri. È solo un ragazzino che indossa una tuta e che le prende di santa ragione». E, a giudicare dal risultato finale, la scommessa può dirsi vinta: il comics è fresco, politicamente scorretto, attento alla fisionomia e alla psicologia dei personaggi e dal tratto preciso e pulito (opera di quel genio del disegno di John S. Romita Jr.) che si tiene ben lontano dallo stile che lo ha preceduto (proprio quello dei classici supereroi dei fumetti), capace di congiungere fascinazioni pop con la delicatezza e la sintesi dell'arte grafica dei manga. I supereroi per Millar non devono necessariamente avere dei poteri per essere stati morsi da un animale mutato geneticamente come Spiderman, non devono venire da un pianeta lontano come Superman, non devono nemmeno avere dinamiche familiari melodrammatiche come Luke Skywalker: a volte per essere "super" basta indossare una tuta e credere di essere diversi da ciò che si è.

In sintesi
Il geek Dave Lizewski vive una vita che è normalissima. Sta sempre in compagnia dei suoi amici (geek pure loro ovviamente), condivide con loro una passione sfrenata per musica, videogame, telefilm ma soprattutto fumetti, e va a scuola come qualsiasi altro liceale… almeno fino a quando, deciso a rompere questa routine, si chiede: «E se da grande diventassi un supereroe, invece di un impiegato?». Così si compra una tuta, due bastoni di legno e va in giro per la sua città in cerca di vittime da salvare facendosi chiamare Kick-Ass. Purtroppo, sarà lui la vittima… Nel senso che, non avendo superpoteri, è praticamente spacciato e si ritrova quasi sempre a terra sanguinante o in ospedale attaccato a macchinari che pompano ossigeno al posto dei suoi polmoni. Ma lui non demorde, ci riprova e alla fine riesce ad avere la meglio diventando un vero e proprio fenomeno del web. Poi arriva la concorrenza: lo smilzo Red Mist, la volgare e sanguinolenta Hit-girl e suo padre Big-Daddy, tutti uniti per battere il boss locale Genovese, il cattivo di questa storia.

Gli autori
Mark Millar nasce il 24 dicembre 1969 a Coatbridge, in Scozia. Ex sindacalista e giornalista, si lancia nel mondo dei fumetti come autore dei comics horror "Saviour" e "Shadowmen". Affiancato a Grant Morrison, firma poi "2000 AD". Assunto dalla DC Comics, mette la sua fantasia al servizio degli albi di supereroi come Swamp Thing, la Lega della Giustizia, Flash, Aztek e Superman. Si distingue fra tutti gli altri autori per uno stile narrativo molto violento, umoristico e trasgressivo, in forte contro-tendenza rispetto a quella che è l'immagine della DC Comics, tanto è vero che quando questa casa editrice gli censurerà alcune scene di un nuovo fumetto ("Authority"), Millar decide di abbandonare il proprio lavoro, nonostante stia raggiungendo un picco di vendite. Entrato nella Marvel, lavora alle trame di X-Men e crea con Bryan Hitch gli "Ultimates", versione politicamente scorretta dei "Vendicatori". Sulla stessa scia partorisce "Trouble", un fumetto nel quale sbeffeggia con violenza esplicita Spiderman e persino la sessualità dei suoi arcinemici, ma stanco di lavorare per case editrici che, a suo dire, lo limitano, nel 2004, tenta una propria linea di fumetti. Arrivano: "Wanted", "Chosen" e "Unfunnies". Contento di questa esperienza, chiede al disegnatore John S. Romita Jr. di lavorare assieme a lui a diversi progetti (Wolverine, I Fantastici 4, Ultimates), salvo poi prendersi una pausa quando scoprirà di avere un tumore. Dopo sei mesi, è di nuovo alla scrivania con "Civil War" della Marvel e, soprattutto, "Kick-Ass". profondamente anti-americano, anti-globalizzazione, anti-multinazionale, Mark Millar si distingue per i messaggi politici che riesce a inserire all'interno dei fumetti, scagliandosi contro quelle dottrine conservatrici, contro gli stereotipi e i preconcetti che secondo lui appestano la società contemporanea.

John Salvatore Romita Jr. nasce il 17 agosto 1956. Figlio del celebre disegnatore al servizio di Stan Lee, John Romita Sr. Inizia la sua carriera come autore di copertine di alcune ristampe di "Spiderman", poi si affianca a David Michelinie per "Iron Man". Negli Anni Ottanta, è la matita dietro "Dazzler" e "X-Men". Corteggiato da Frank Miller per "Devil", negli Anni Novanta passa a "Thor", "The Punisher", "Cable", "Hulk" e "Wolverine". Infine, dopo l'incontro con Mark Millar diventa l'autore di "Kick-Ass".

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