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L'omicidio diventa spettacolo su Lifetime

Diffide e azioni legali contro la messa in onda del film su Amanda Knox.
di Marlen Vazzoler

I due giovani attori ricalcano i personaggi interpretati anche nell'abbigliamento indossato.
Hayden Panettiere (Hayden Leslie Panettiere) Altri nomi: (Hayden Panettier ) (35 anni) 21 agosto 1989, Palisades (New Jersey - USA) - Leone. Interpreta Amanda Knox nel film di Robert Dornhelm Amanda Knox.

lunedì 7 febbraio 2011 - Approfondimenti

Per il 21 febbraio è prevista in America la messa in onda sul canale satellitare Lifetime del film televisivo Amanda Knox: Murder on Trial in Italy di Robert Dornhelm, girato in Italia a Poggio Nativo in provincia di Rieti e interpretato da Hayden Panettiere (Heroes, Scream 4) e dal premio Oscar Marcia Gay Harden.
La pellicola racconta la storia dello stupro e dell'omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia il 2 novembre del 2007, per il quale nel 2009 Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono stati condannati rispettivamente a 25 e 26 anni di prigione. Durante il processo entrambi gli imputati hanno negato le accuse e sono ricorsi in appello, al momento in corso. La prossima udienza è prevista per il 12 marzo.

Gli avvocati della difesa contro il film
Quando era stato reso noto lo scorso autunno il progetto di Lifetime, gli avvocati di Sollecito e della Knox avevano definito il film “Quantomeno inopportuno'' ed avevano annunciato una battaglia legale nel caso in cui la pellicola fosse uscita prima della sentenza di secondo grado: "Non si può pensare di fare un film quando il caso giudiziario è ancora aperto", aveva affermato l'avvocato Maria Del Grosso, legale di Amanda insieme al penalista perugino Luciano Ghirga e al legale Carlo Dalla Vedova. "Quando si allenterà tutta questa tensione riusciremo a lavorare anche meglio".
Dello stesso avviso anche Luca Maori, difensore di Raffaele Sollecito insieme all'onorevole Giulia Bongiorno che aveva dichiarato di essere "Assolutamente contrario a un film con il processo in appello, prevedibilmente molto lungo, che deve ancora iniziare. È impensabile fare un film quando non c'è ancora una verità processuale cristallizzata. Se il film dovesse uscire prima della fine del processo di secondo grado ne chiederemo il sequestro".

Le reazioni alla pubblicazione del trailer
Ma le dichiarazioni degli avvocati non sono state prese in considerazione dal canale satellitare che ha deciso di trasmettere il film nonostante il processo sia ancora in corso. La scorsa settimana Lifetime ha debuttato sul suo sito web con il trailer della pellicola che ha causato forti reazioni. "È terribile quello che questa gente ha fatto, l’immaginazione dilaga su quanto è successo, ma in realtà vedere tutto ciò è molto doloroso" ha dichiarato il signor Kercher in riferimento ad una scena del trailer in cui si vedono la Knox, Sollecito e Guede mentre bloccano a terra la Kercher. Il video è stato inoltre montato in modo tale da porre l'interrogativo sull'innocenza o la colpevolezza della Knox alternando vari dialoghi. Ad alimentare lo sdegno è stato inoltre l'utilizzo della frase "Ci sono due versioni in ogni storia".

La richiesta di interruzione della messa in onda
Il signor Kercher ha richiesto che vengano tolte le scene incriminate. L'avvocato della famiglia, Francesca Maresca che rappresenta i Kercher nel processo contro la Knox e Sollecito, dopo essersi confrontata con i suoi clienti ha annunciato di star "Preparando un atto di diffida che tramite i nostri colleghi americani inoltreremo formalmente alla casa di produzione e al network americano che dovrebbe mandare in onda il film sull'omicidio di Meredith. Ne chiederemo l'interruzione. Se dovesse andare in onda, ci riserviamo ogni azione a tutela dell'onore e della memoria di Meredith". Venerdì scorso anche i legali della Knox, Ghirga e Dalla Vedova, hanno dichiarato di essere "Nettamente contrari alla diffusione del film" e di aver inviato una diffida a Lifetime per ritirare o sospendere la distribuzione della pellicola. I due hanno aggiunto: "Abbiamo visto il trailer e ci sono contenuti altamente lesivi della reputazione di Amanda. Nel film vengono trattati dati sensibili come il sesso, è assurdo che durante un processo d'appello ci sia una diffusione come questa".
Anche gli avvocati di Sollecito: Maori e Bongiorno hanno inviato alla casa di produzione del film, Lifetime, e alla casa di distribuzione, una lettera di diffida in cui richiedono che il trailer venga rimosso dal sito web ufficiale. Il video, che fino a domenica 6 febbraio era ancora online, è stato rimosso ma non è ancora certo se la messa in onda del film sarà rispettata o meno. ''Abbiamo avuto modo di vedere parte del film ed è raccapricciante, come ha già detto il padre della povera Meredith" ha spiegato Maori "Non si può mandare in onda una cosa del genere, fatta tra l'altro senza conoscere bene la storia, mentre la vicenda giudiziaria è in pieno svolgimento". I due avvocati hanno inoltre avvertito il canale della loro intenzione di chiedere dinanzi alla corte americana il sequestro della pellicola nel caso in cui la sua messa in onda non venga cancellata. Nel caso la richiesta non venga accolta Maori ha dichiarato che sono pronti a chiedere un "Risarcimento congruo" per un'opera che definisce "Spazzatura", realizzato "Da una persona spregevole e senza scrupoli che dovrà essere punita". Maori, conscio che la situazione rischia di creare ancora più interesse attorno al film, ha aggiunto: "Se ciò comporterà ancor più pubblicità alla pellicola chiederemo un risarcimento ancora più alto''.

La difesa del regista Dornhelm
Nel frattempo il regista Robert Dornhelm ha risposto alle accuse che gli sono state fatte: "La storia di Meredith è tragica per tutte le persone coinvolte, per i giovani protagonisti ma anche per gli stessi genitori, perché ci sono due madri che hanno perso le loro figlie, una è morta e l’altra è in cella. Quello che mi interessa maggiormente è rendere la psicologia e la personalità della protagonista, piuttosto che il crimine commesso e la ricerca dei responsabili. Il mondo non è solo bianco o nero e chiunque può trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, ecco perché non sorprende che il lato oscuro di una persona possa emergere e che questa persona sia capace di fare qualcosa di terribile".

Perché si è atteso tanto per richiedere il blocco del film?
Dal momento in cui è stata dichiarata la volontà di realizzare un film, anche se per la televisione, di una storia il cui processo è ancora in corso, era prevedibile che la sua uscita avrebbe innescato reazioni molto forti da parte di tutti gli interessati. C'è da sottolineare però che la data di messa in onda di Amanda Knox: Murder on Trial in Italy era stata annunciata ancora ai primi di gennaio dall'emittente satellitare. Come mai allora si è aspettato l'uscita del trailer, avvenuta quasi un mese dopo, per richiedere il blocco della messa in onda? La risposta forse si può trovare in quanto ha dichiarato il padre della Kercher: “Mi era stato detto che la sinossi del film si sarebbe fermata fino al momento dell’uccisione, ma mi pare evidente che queste immagini mostrino l’assassinio”. Probabilmente questa convinzione era stata condivisa anche dagli avvocati degli accusati e solamente dopo aver visto il trailer si sono resi conto di ciò che era stato realizzato dalla produzione americana.
Ma nel caso in cui Lifetime interrompa la messa in onda, cosa accadrà della pellicola? Ne verrà vietata la visione fino a quando non si concluderà il processo oppure per sempre? Per il momento non resta che attendere fino al 21 febbraio per ottenere la risposta alla prima domanda.

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