The Puzzle

Nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, la casalinga Maria del Carmen riceve fra i vari regali anche un puzzle in scatola. Un pomeriggio, mentre il marito e i due figli maschi sono ad assistere ad una partita di calcio, Maria apre quella scatola e comincia a comporre i pezzi. Una volta completato il puzzle, il senso di soddisfazione è talmente grande per una come lei, abituata a dedicare la vita solo alla cura della casa e della famiglia, che in poco tempo sviluppa una e vera propria dedizione per quei rompicapo in scatola. In un negozio specializzato trova l'annuncio di un giocatore professionista in cerca di partner per partecipare a dei tornei. Incuriosita dall'idea di poter competere in qualcosa che pare riuscirle così bene, Maria da quel momento comincerà ad allenarsi all'insaputa del marito assieme a Roberto, un piacente intellettuale di mezza età che le insegna un metodo per risolvere più velocemente i suoi rompicapo.
Lontana dalle finzioni iperboliche e dai labirinti narrativi di Borges o Cortázar, l'opera prima dell'argentina Natalia Smirnoff condivide con la grande letteratura locale l'idea di dare al proprio lavoro la forma di un gioco ben articolato. L'inizio ci mostra riprese ravvicinatissime dei preparativi di una festa di compleanno. La camera mostra in dettaglio la preparazione delle varie cibarie, l'apparecchiatura e alcuni momenti della festa coi vari invitati, seguendo le mani indaffaratissime di una donna che solo alla fine della sequenza scopriamo essere anche la festeggiata. In un certo, i pezzi sono già tutti disposti sulla tavola: una casalinga prodiga e remissiva, i suoi cinquant'anni portati con stanchezza ma senza una ruga e anche una certa predisposizione a ricreare l'unità da qualcosa di scomposto (il tentativo di ricostruire un piatto dai suoi cocci). A separarli e farli combaciare l'uno con l'altro, ci pensa la Smirnoff che, con l'ausilio di un motore narrativo semplice e lineare, ottiene alla fine un film onesto, accessibile ed estremamente godibile, quanto un piacevole passatempo.
Il suo modo di girare tende a isolare le forme della periferia di Buenos Aires e i volti dei suoi personaggi per farne dei piccoli pezzi che paiono incapaci di adattarsi l'uno alle forme dell'altro. Maria del Carmen ci viene inizialmente presentata come un personaggio introverso e succube delle esigenze familiari, che vive con atteggiamento docile ma conflittuale le esigenze del marito e il carattere irresponsabile dei due figli. Invece, man mano che i pezzi cominciano ad adattarsi e congiungersi fra di loro, ne emerge un'immagine più completa dei personaggi, così come un quadro inedito dei loro rapporti e delle loro disposizioni d'animo.
In questa visione, ha una doppia funzione il finale, che da una parte conclude il puzzle concedendo la prima ed unica immagine in campo lungo del film, ma che allo stesso tempo lascia deliberatamente in sospeso una conclusione diegetica, dando ad ognuno la possibilità di disporre le ultime tessere mancanti a proprio piacimento. 