Biker Girls

Una banda di motocicliste dopo una rapina in banca si rifugia in un bar, in attesa di superare il confine con il Messico. Capeggiate da Lady, le ragazze attirano lo sguardo incuriosito degli avventori del locale, ma le attenzioni un po' troppo insistenti di uno di loro, finirà con l'infastidirle. Alla reazione delle prime, seguirà un attacco ancora più violento e inaspettato da parte dei secondi. Le donne dovranno fare i conti con androidi addestrati ad uccidere.
Classe 1972, Scott Leigh è attore, sceneggiatore oltre che regista, ha fatto il suo apprendistato alle dipendenze di Roger Corman, poi ha prodotto film horror a basso costo, e diretto lungometraggi per il circuito direct-to-video, recentemente ha scritto una miniserie, Le streghe di Oz . Un percorso curioso che sembra giustificare, almeno in parte, il risultato di Biker Girls. Un action movie di serie B, dove le temibili biker girls sembrano rimandare all'immaginario di Russ Meyer, in particolare alle "cattive" di Faster, Pussycat kill! Kill!, e, più generalmente al "bikexploitation", il genere sulle bande di motociclisti senza, tuttavia, riuscirci.
Il protagonista maschile, il creatore dei robot, lo scienziato pazzo che mira a impossessarsi del mondo intero, è una scopiazzatura di personaggi visti e rivisti sia sul piccolo che sul grande schermo. A livello tematico, l'universo umano a rischio di estinzione, il film ha illustri precedenti, soprattutto nel cinema a stelle e a strisce; in Biker Girls prevale un respiro televisivo che toglie pathos anche nei momenti più drammatici, soprattutto nel corso dello scontro, dove l'esito non è scontato.
Più riuscita, invece, la descrizione di uno spazio urbano periferico desolante, dove solitudine e anonimato hanno la meglio. 