Miracolo a Sant'Anna

Il punto non è se la strage di Sant'Anna sia stata o meno una rappresaglia ad azioni dei partigiani, la cosa importante è che il film mette bene in evidenza la barbarie assoluta di cui può essere capace il genere umano. Al tempo stesso risaltano i valori morali positivi degli uomini, anche di quelli che si trovavano dalla parte sbagliata della barricata. Perchè si devono sentire offese le vittime della strage ed i loro parenti, o le associazioni partigiane, se si ipotizza che la strage era una rappresaglia per qualcosa, forse uccidere più di 500 donne e bambini in quel modo è meno grave se si fa come atto di rappresaglia? Già di per se la guerra è sempre grave, per qualunque motivo la si combatta, non ci sono guerre giuste e guerre ingiuste, la guerra non è mai giusta!! E' proprio questo il tema che viene evidenziato nel film, a quali livelli può giungere la brutalità umana, per far capire tutti quanti, per spingere tutti a riflettere su cosa non dovrà essere ripetuto. Il tedesco che consegna la sua pistola a Hector, non deve esser visto come revisionismo, ma come stimolo a riflettere sul fatto che molti si sono trovati per caso dal lato sbagliato della barricata. Il partigiano traditore non vuol dire offuscare la memoria della lotta partigiana, che resta intatta con tutto il suo valore. In ogni caso il film non lancia un messaggio di perdono incondizionato, quello che fa è spingere verso la riflessione, per far sì che certe cose non ritornino. La memoria delle vittime deve ritenersi fiera di questo film.