Anno | 2008 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Regia di | Antonello Grimaldi |
Attori | Lunetta Savino, Angela Finocchiaro, Sabrina Impacciatore, Giorgio Pasotti, Rudiger Vogler Angela Goodwin, Barbara Matera, Paolo Bessegato, Ira Fronten. |
MYmonetro | 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Il film è stato premiato a Roma Fiction Fest,
CONSIGLIATO SÌ
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Ecco che ritorna la vecchia storia della suocera invadente. La finzione cinematografica (e non solo) ha affrontato il clichè svariate volte, lo ha sviscerato in profondità, in chiave comica (Quel mostro di suocera) o drammatica (Obsession). Questa volta, a complicare il già difficile e ostile rapporto con le suocere/mamme si aggiunge il problema del conflitto sociale: l'amore romantico tra il bel adone Alessandro (Giorgio Pasotti), ambizioso e ricchissimo, e la dolce artista Rita (Sabrina Impacciatore), dalla vita sregolata, con figlio a carico e un lavoro precario, si scontra con l'atavico dramma dell'impossibile unione del nobile con la serva.
L'apparenza prima di tutto, la difesa delle origini nobili e infine il decoro alto-borghese da tenere a tavola, ai concerti di musica classica e nelle manifestazioni di beneficenza. È questa la vita di Gabriella (Angela Finocchiaro), la madre di Alessandro, scandita da lussi e un po' di prepotenza, e dai salutari massaggi di Lellè (Lunetta Savino), madre di Rita, che incarna la tipica donna del Sud, fedele al ricordo del marito defunto e amante delle canzoni popolari. Quando Alessandro e Rita decideranno di sposarsi, tra Gabriella e Lellè avrà inizio una battaglia a colpi bassi per distruggere il sogno dei figli. Ma non sanno ancora che il loro odio si trasformerà in una splendida complicità tutta al femminile.
Dopo il cinema impegnato di Caos calmo, Antonello Grimaldi ritorna alla tv con una commedia briosa, l'occasione di offrire un gradevole prodotto d'intrattenimento attraverso il personaggio della "suocera cattiva". I toni leggeri e la bravura degli attori - Lunetta Savino straordinaria: balla, canta, si arrabbia ferocemente con il calore di una donna meridionale, poi cambia abito, accento dialettale e si trasforma in perfetta signora della Torino bene - danno forza ad una sceneggiatura a tratti scontata. La prima parte è brillante. La nascita dell'amore tra i due giovani protagonisti si basa su una serie di gag divertenti, già viste e un po' da manuale, ma rese ironiche e spiritose grazie ai gesti nervosi e agitati di Sabrina Impacciatore. Segue poi lo scontro tra le due suocere e qui il film comincia a girare un po' a vuoto, collezionando dialoghi e battute che non vanno incontro alla coerenza della trama. Così i gesti delle due signore si riducono a prevedibili azioni affastellate che corrono dritte dritte verso un annunciato happy end in rosa. Resta il merito di aver messo insieme un cast di talenti veri che riescono a far sorridere grazie a mossette e tempi comici perfetti. Senza contare la scelta di dare spazio al fumetto, forma artistica un po' bistrattata, che qui ritma il film dividendolo in capitoli con una serie di disegni buffi, dai tratti estrosi e dai contenuti bizzarri. Per il mondo televisivo è già un passo avanti.
Lellè è una vedova di umili origini trapiantata a Torino. Massaggiatrice di professione, tra le sue clienti, tutte signore della "Torino bene", c'è anche l'aristocratica Gabriella Terrani Du Bessè. Suo figlio Alessandro, manager bello e atletico, incontra per caso Rita, una ragazza madre, e tra i due nasce l'amore. Ma Rita è la figlia di Lellè, che non approva affato questa unione. A complicare la situazione c'è anche Viola, affascinante e ricca fidanzata ufficiale del rampollo di casa Terrani. Gli unici favorevoli alla relazione tra Rita e Alessandro sono il figlioletto di lei, Erasmo, e l'eccentrica e vispa nonna di lui.