Titolo originale | Odette Toulemonde |
Anno | 2006 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Eric-Emmanuel Schmitt |
Attori | Catherine Frot, Albert Dupontel, Jacques Weber, Fabrice Murgia, Nina Drecq Camille Japy, Alain Doutey, Julien Frison, Jacqueline Bir, Laurence d'Amelio, Erik Burke, Aïssatou Diop, Nicolas Buysse, Bruno Metzger, Cindy Besson. |
Uscita | venerdì 7 marzo 2008 |
Distribuzione | Videa |
MYmonetro | 2,78 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 aprile 2015
Odette Toulemonde è una deliziosa e solare quarantenne che un giorno incontra il suo scrittore preferito, l'uomo che le permette ogni giorno di sognare, un uomo ricco e famoso, ma spesso triste e insicuro. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Lezioni di felicità - Odette Toulemonde ha incassato 275 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Odette Toulemonde è una deliziosa e solare quarantenne, un po' Cenerentola e un po' Mary Poppins. Vedova con due figli a carico, lavora come commessa nel reparto maquillage di un grande magazzino e, nel poco tempo libero che riesce a ritagliarsi, ama perdersi nelle pagine dei romanzi del suo scrittore preferito, l'uomo dei suoi sogni, l'artefice del suo smisurato ottimismo. Grazie a lui Odette riesce a dimenticare ogni problema, a fuggire in un'altra dimensione, a sentirsi la protagonista di una favola romantica d'altri tempi. A volte riesce ad essere talmente felice da spiccare il volo e arrivare in alto, su nel cielo, volteggiando leggiadra e impalpabile nell'aria come le piume colorate che di sera applica sui costumi delle ballerine delle riviste. Odette non avrebbe molto di cui essere allegra, ma nonostante tutto lo è, al contrario del fascinoso scrittore parigino Balthazar Balsan, ricco e famoso ma, come ogni artista, spesso triste e insicuro. Sulla carta i due non hanno niente in comune, ma nella vita, come nelle favole, tutto può succedere...
Quante volte abbiamo sognato di incontrare di persona il nostro scrittore preferito e di esprimergli tutta la nostra gratitudine per i bei momenti che ci ha regalato? In questa minuscola delicata storia d'incanto e felicità si parla di simbiosi letteraria, quella che lega lo scrittore ai propri ammiratori, persone del tutto sconosciute, diverse tra loro, spesso fanatiche e assai distanti dai suoi gusti e dal suo modo di essere. Una storiella tanto comica quanto fantastica sull'imprevedibilità dell'amore, sull'incontro tra due naufraghi della vita, uno troppo ottimista l'altro troppo pessimista, nata dalla penna del pluripremiato drammaturgo francese Eric-Emmanuel Schmitt, lo stesso di Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano. Odette Toulemonde è dunque l'appassionato (e semi-autobiografico) omaggio di uno scrittore al 'mestiere di leggere', al trasporto fisico e mentale che da anni i suoi lettori dimostrano nei confronti suoi delle sue opere teatrali e letterarie.
Qualcuno forse storcerà il naso per l'eccessivo buonismo di fondo o per qualche eccesso naif dei personaggi, ma sono errori veniali tutto sommato scusabili, soprattutto se consideriamo che Schmitt è al suo esordio assoluto alla regia e che ha scritto questo racconto 'di nascosto', in un periodo di repressione artistica in cui rigidi vincoli contrattuali lo costringevano a concentrarsi 24 ore su 24 su un'altra storia. Scandito dalla sfiziosa colonna sonora scritta da Nicola Piovani e interpretato da due ottimi attori, Odette Toulemonde suona come grido di ribellione alla negatività e rappresenta uno dei rarissimi esempi di come il cinema possa fungere da ispirazione per la letteratura, e non solo prenderne spunto.
Un toccasana per il cuore e per l'anima, come un dolcetto al cioccolato in un momento di tristezza. Consigliato a chi ama il cinema francese e la sua inconfondibile levità.
C’è la sera che si preferisce andare ad assistere ad una tragedia e si va ad ascoltare l’Amleto, c’è il momento in cui si vuol conoscere la verità con un giallo e si va a vedere “Le verità nascoste”, i film bellissimi di Ingmar Bergman nei cinema d’essai ecc., ma ci sono momenti in cui si vuol gustare un film leggero, uno scacciapensieri. Chi si trova a vivere un tal momento non deve perdersi [...] Vai alla recensione »
Solo chi ha amato tanto uno scrittore e ha avuto la fortuna di incontrarlo può capire fino in fondo la bellezza di questo film.
Volendo essere buonisti con un film accusato -Stavolta a ragione- di "Buonismo", si potrebbe dire che Schmitt è stato sfortunato a girarlo qualche anno dopo "Il favoloso mondo di Amélie". Spunti come gli oggetti che danzano mentre la protagonista canta rischiano di fare la fine della comicità demenziale a fine anni'80, quando certe situazioni innovative apparivano ormai superate.
Commessa in un grande magazzino, Odette, la protagonista di Lezioni di felicità, non avrebbe molte ragioni per essere felice; ma è una donna semplice e incline per natura alla gioia. Tutto il contrario per Balthazar Balsan, scrittore di romanzetti, baciato dal successo però scontento, fino a cadere in depressione (per colpa di un critico). Non ci vuol molto a capire che i due opposti s'incontreranno [...] Vai alla recensione »
Andrebbe somministrato con la forza a un sacco di gente. A chi si lamenta che troppo pochi, poi schifa "Il Codice da Vinci". A chi lamenta che i film degli Oscar erano cupi e senza speranza (e "Juno", allora?), ma mai andrebbe a vedere qualcosa con la parola "Felicità" nel titolo. A chi per anni ha spernacchiato le canzoni dove cuore rimava con amore, per ritrovare sul palco di Sanremo due che gorgheggiavan [...] Vai alla recensione »
Odette lavora in un grande magazzino, reparto cosmetici. La sua vita sarebbe piatta piatta se lei, cuor contento, non la rendesse magica con niente. Balthazar è uno scrittore di successo, ma il valore letterario dei suoi libri è pari allo zero, la moglie lo tradisce con chi lo stronca e la depressione gli taglia le gambe. Saranno, le due anime distanti, complementari? Sfiorita la gioventù e assunta [...] Vai alla recensione »
La storia di Odette Toulemonde, vedovella immersa nell'ammirazione per i romanzi di Balthazar Balsan, si può vederla nel film Lezioni di felicità o leggerla in forma di racconto nel libro edito da e/o. In entrambi i casi l'autore è lo stesso, Eric-Emmanuel Schmitt, noto come scrittore di fortunati copioni teatrali. Strano a dirsi, pur esordiente nella regìa, Schmitt riesce più convincente sullo schermo, [...] Vai alla recensione »
Lezioni di felicità di Eric-Emmanuel Schmitt è, in originale, Odette Toulemonde, cioè Odette (come) Tutti. E così s'intitola anche in italiano il libro buonista all'origine del film. Ma lei (Catherine Frot) non è come tutti; è un'Amélie Poulain invecchiata, «cuor contento, il ciel l'aiuta» che - al posto del cielo – hamesso uno scrittore (Albert Dupontel) di cui lei conosce ogni riga.
Lui (Albert Dupontel) scrive romanzi orridamente romantici, tipo '"Il sole di Budapest'". E' ricco e famoso, ma insoddisfatto: la moglie in carriera se la fa col critico che lo sbeffeggia in tv. Lei (Catherine Frot, la pianista vittima della voltapagine) si chiama Odette, «nome buono per Proust e i cagnolini», ed è la sua lettrice tipo: commessa di grande magazzino, vedova dedita ai figli e alle chiare [...] Vai alla recensione »
Una commedia sulla felicità, nel senso franco belga del termine. Il titolo originale, Odette Toulemonde è come dire «la casalinga di Voghera». Non avrebbe nessun motivo per essere felice, vedova con due figli adolescenti e i problemi del caso, commessa al reparto cosmetici di un grande magazzino e con un secondo lavoro serale, la cucitrice di piume per i musical delle Folies Bergères della capitale. [...] Vai alla recensione »
Per una lettrice di provincia come la commessa Odette, che di cognome fa Toulemonde (ideale rappresentante di «tutto il mondo» dei lettori), scorrere le pagine del suo idolo Baltazhar Balsan, celebre romanziere rosa, è come volare. Anzi, lei vola davvero, si libra un metro sopra i passeggeri della metropolitana come sopra i cieli della sua piccola città (senza effetti speciali, la Frot è stata trasportata [...] Vai alla recensione »
In «Misery non deve morire», tratto da un romanzo di Stephen King, con una geniale operazione metaletteraria un'infermiera, accanita lettrice di uno scrittore di successo, lo tortura quando scopre che nell'ultimo bestseller ha fatto morire l'eroina. Anche per Odette Toulemonde, la protagonista di «Lezioni di felicità», il romanziere Balthazar Balsan diventa un punto di riferimento esistenziale, ma [...] Vai alla recensione »
Quanti danni ha fatto la favolosa Amélie! Nel girone infernale del sentimentalismo surreale s'inscrive stavolta la fiaba strappacuore di un'ordinaria commessa ordinaria (con figli stererotipi ad hoc: il gay, l'insicura) che conquista il cuore di uno scrittore stroncato ma di successo piombato in crisi. Risaputissimo. MEDIOCRE - PER LETTRICI ROSA Da ViviMilano, marzo 2008