Anno | 2006 |
Genere | Horror |
Produzione | Italia |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Alex Infascelli |
Attori | Chiara Conti, Mandala Tayde, Anapola Mushkadiz, Olga Shuvalova, Claire Falconer Carolina Crescentini, Platinette. |
MYmonetro | 2,23 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 3 febbraio 2014
Atmosfere malate, una regia che ricorda la videoarte con inserti simbolici e fumettistici per un film che farà discutere.
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CONSIGLIATO NÌ
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Cinque ragazze decidono di fare una dieta a base di acqua, per purificare il corpo e liberare la mente dai problemi quotidiani. Per attuare i loro propositi, si trasferiscono per una settimana nella casa - situata al centro di un lago - di Olivia, la più motivata al digiuno. Dopo il primo giorno di dieta, Summer, Ana, Christina e Nicole iniziano a mangiare di nascosto alcune scorte di cibo, non sanno di essere osservate, non sanno che il loro comportamento scatenerà una serie di tragici eventi.
Il regista di videoclip Alex Infascelli torna a dirigere un lungometraggio con questa singolare terza regia caratterizzata da un'inedita e singolare tecnica distributiva: uscito soltanto in edicola distribuito dal gruppo editoriale L'Espresso, potrebbe in futuro trovare anche una distribuzione in sala.
Il prodotto è indubbiamente interessante, soprattutto se si considera che è stato realizzato in Italia, patria dell'horror alla Dario Argento, incapace di guardare al di là dei soliti grossi nomi che hanno segnato il genere, ma ciò non basta a fare di H2Odio un buon film. Troppo fredda la regia di Infascelli, nonostante gli inserti videoclippari e qualche buon spunto, troppo discontinuo l'uso della pur ottima colonna sonora di Steve Von Till, mediocre l'interpretazione delle protagoniste.
Si salva soltanto Chiara Conti, nella parte della folle Olivia affetta dalla sindrome del gemello evanescente (porta dentro di sé i segni di una gemella mai nata), che il digiuno purificatore fa lentamente scivolare verso la schizofrenia. Isolati il corpo e la mente dal mondo esterno, la parte più oscura di sé emergerà come un mostro che esce dalle acque, animata da un enorme desiderio di vendetta nei confronti delle ragazze che hanno spezzato il giuramento, firmando così la loro condanna.
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Film assolutamente mediocre in tutto. Lento per tutta la sua durata lo spettatore aspetta invano qualcosa che lo coinvolga invece niente anzi... quelle musiche o meglio RUMORI di sottofondo, non incutono tensioni o paure ma solo e soltanto fastidio, tanto che a volte non si riescono a capire i dialoghi. Gli unici brividi ma lievi lievissimi... si hanno solo negli ultimi 10minuti, quando ormai si [...] Vai alla recensione »
L'incommentabile Infascelli, figlio di produttore e regista di videoclip, restituisce la tragica prova della propria incapacità e presunzione con un'opera inetta, pretenziosa e insostenibile. La recitazione delle protagoniste è mediamente indecente, la storia di una banalità atroce. Nessuna costruzione dei personaggi, tranne la protagonista Olivia (che comunque ricalca [...] Vai alla recensione »
Questo film ha dimostrato una volta per tutte che Alex Infascelli evidentemente non è portato per fare il regista di film.Peccato,perchè con "Almost blue" aveva dato qualche buon segnale.Qui invece non c'è una cosa che sia giusta.Ad una recitazione pessima (quando il miglior attore compare in un cammeo ed è Platinette vuol dire parecchio)aggiungiamo un montaggio [...] Vai alla recensione »
Cinque ragazze si recano su un'isola- dove una di loro ha una casa ed ha trascorso l'infanzia- per fare un difiuno purificatore: ammessa solo l'acqua. Ma solo la padrona di casa sembra intenzionata a prendere la cosa sul serio; la ragazza fa uso di psicofarmaci, finché non terminano ed obbliga anche le altre a seguirla nel folleesperimento.
Infascelli passa di netto all'horror, in un film deciso e coerente. Chi taccia le scene di lentezza non ha in mente il valore dell'acqua nel tempo. La regia diventa un'occhio subacqueo. Delle scene sono davvero grandiose, riprese in maniera assoluta. Un film sottovalutato del regista sottovalutato, sempre etichetteto (con rischio) premettendo il suo passato nei videoclip.
D'AVVERO A MALINCUORE UN ALTRO MALDESTRO TENTATIVO DA PARTE DI UN REGISTA ITALIANO DI CONFEZIONARE UN HORROR CON LA PRETESA DI FARNE UN SUCCESSO.. MA DI DARIO ARGENTO E GABRIELE LAVIA (CHE RESTANO A MIO AVVISO GLI UNICI CHE SONO STATI CAPACE A REALIZZARE UN BUON PRODOTTO SUL GENERE MADE IN ITALY E AD ESPORTARLO CON UNA CERTA DIGNITA'.. CI TROVIAMO PER L'ENNESIMA VOLTA AD UN CORAGGIOSO [...] Vai alla recensione »