Bambini a noleggio

Molly, Kyle e Brandon, sono tre fratelli - rispettivamente di cinque, dieci e tredici anni - ospiti della Casa del fanciullo, un orfanotrofio gestito da Cliff Haber. Si avvicina il giorno del Ringraziamento, l'uomo ha un unico desiderio, andare in vacanza per qualche tempo. Chiede aiuto al padre, Harry, proprietario di un negozio che affitta merce di vario tipo, il quale non ha difficoltà ad accettare momentaneamente la direzione della Casa. Ha un'idea che intende mettere in atto, all'insaputa di Cliff: affittare bambini a coppie che stanno pensando di mettere su famiglia. Riesce a convincere Russ e Valerie, i suoi primi clienti, a noleggiare per dieci giorni i tre "figli".
Firmato da un veterano di serie televisive (ER.Medici in prima linea, Dr. House, Greek - La Confraternita), con Bambini a noleggio Fred Gerber affronta il tema dell'infanzia abbandonata, scegliendo uno stile ironico, affidando il ruolo gravoso del locatore alla simpatia e comicità di Leslie Nielsen.
Sin dalle prime battute, infatti, l'allegro e senza scrupoli Harry/Nielsen, in linea coi personaggi cui precedentemente ha dato vita e che lo hanno reso celebre, è sopra le righe: a proposito dei ragazzi, parla di contratti da siglare e di merce da consegnare, con assoluta naturalezza. Il perfetto ritratto del bravo venditore per cui tutto ha un prezzo, anche gli affetti più cari.
Per la parte del portiere tuttofare dei neo genitori - i quali vivono in un appartamento che ha ben poco della dimora accogliente e soprattutto, a misura di bambino -, vero e proprio co-protagonista della vicenda, anche se più defilato di Harry, Gerber ha scelto l'espressivo Christopher Lloyd, l'estroso scienziato di Ritorno al futuro.
Bambini a noleggio - che è valso a Ron Ramin il premio del Cable Ace Award per la migliore colonna sonora - è una commedia che può essere vista anche da un pubblico più piccolo. Non brilla per l'originalità della scrittura, ma comunque riesce a trattare un tema altrimenti difficile con levità. 