Anno | 2019 |
Genere | Docu-fiction, |
Produzione | Italia |
Durata | 71 minuti |
Regia di | Thomas Turolo |
Uscita | lunedì 15 aprile 2019 |
Distribuzione | Ismaele Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,91 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 16 aprile 2019
La singolare storia di Illegio, un piccolo borgo della Carnia che una volta l'anno apre le sue porte al mondo con una mostra di dipinti e sculture provenienti da tutta Europa. In Italia al Box Office Diec - Il miracolo di Illegio ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 1,7 mila euro e 947 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Illegio (Dieç, in friulano) è una frazione di Tolmezzo, provincia di Udine. “Trecentoquaranta abitanti, quarantasette galline”, recita una didascalia che precisa l’isolamento di questo borgo sulle montagne della Carnia. Un territorio spopolato, nel quale non si capita, se non per intenzione. Grazie alla passione per l’arte di Don Alessio e Don Angelo, la comunità di Illegio si ravviva e riattiva cooperando per la realizzazione di una mostra a cadenza annuale. Alcune opere vengono temporaneamente prestate al piccolo paesino, che così attira a sé un’inusuale ondata di turisti e curiosi: dal 2004 a oggi, per quattordici edizioni, la Mostra Internazionale d’Arte di Illegio ha esposto circa mille opere, provenienti da quattrocentocinquanta musei diversi (il film comincia documentando la partenza del dipinto La fuga da Troia di Mattia Preti dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Roma). Un evento dal carattere eccezionale, che ha raccolto circa quattrocentomila visitatori.
La formula è quella che della cosiddetta docufiction, una ricostruzione delle fasi organizzative nella quale gli effettivi abitanti del paese reinterpretano se stessi e raccontano qualcosa di sé alla macchina da presa.
Ognuno degli abitanti partecipa, secondo le proprie possibilità, alla buona finalizzazione del progetto. La mostra in sé è più uno spunto, quello che preme alla regia è raccontare l’idea che ravviva una comunità solidale, il suo senso religioso, che si rinsalda attorno a un momento condiviso di bellezza cultura e soprattutto di inedita socialità, apertura allo sconosciuto.
Scorci panoramici molto studiati si alternano alle testimonianze e ad alcuni siparietti umoristici, mentre nella scrittura meccanica, autoreferenziale, si avverte la volontà programmatica, di voler catturare ed esaltare il carattere schivo, fattivo e pragmatico della gente del posto e al tempo stesso cristallizzarne un’innocenza primigenia, un candore d’altri tempi.
A condurre questa storia locale e a dire tutto ciò che è necessario e sufficiente sul bisogno globale di comunanza spirituale sono piuttosto la natura magica, questa davvero atemporale dei luoghi ritratti e la schietta fierezza dei volti degli interpreti. Da un’idea originale di Alessio Geretti, Mirco Mastrorosa, Thomas Turolo, Angelo Zanello.
"Dieç il miracolo di Illegio" narra una storia d'altri tempi: una minuscola comunità che coopera per tornare a vivere, per creare nuove opportunità, tutto questo grazie all'arte. Don Alessio e Don Angelo una volta giunti a Illegio capiscono che il paese soffre e che c'è bisogno di una nuova spinta: la trovano inventandosi una mostra d'arte internazionale, attirando in loco capolavori dai maggiori musei [...] Vai alla recensione »
Un piccolo mondo antico ritratto con delicatezza. Dieç il miracolo di Illegio, un docufilm con una struttura narrativa simile a un film, ma con tratti anche da documentario. Delicato, a tratti divertente, a tratti intenso, a tratti commovente.
Un piccolo film girato sulle montagne del Friuli e dedicato a una bella storia di resistenza locale e culturale: ogni anno, a Illegio (in friulano Dieç), due sacerdoti organizzano con pezzi provenienti da tutta Europa una mostra di arte antica, alla cui realizzazione partecipano i pochi abitanti del villaggio, quasi spopolato dall'emigrazione del secolo scorso.