Anno | 2018 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Josephine Decker |
Attori | Helena Howard, Jamal Batts, Blake Baumgartner, Felipe Bonilla, Julee Cerda Isolde Chae-Lawrence, Marie Check, Eston Clare Jr., Curtiss Cook, Emily Decker, Dana Eskelson, Miranda July, Molly Parker, Okwui Okpokwasili, Sunita Mani, Eva Steinmetz, Lolo Haha, Jorge Torres-Torres, Lisa Tharps, Sophie Traub, Charlotte Hornsby, Jaron Elijah Hopkins, Reynaldo Piniella, Henry Leyva, Sharon Mashihi, Alexandra Tatarsky, Dale Lazar, Ivan Martin, Sarah Small (II), Myra Lucretia Taylor, Mike Hodge, Suzette Gunn, Lorena Jorge. |
Tag | Da vedere 2018 |
MYmonetro | 3,32 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 9 aprile 2019
L'ultimo progetto di un regista teatrale inizia ad assumere vita propria quando la sua giovane star prende troppo seriamente la sua performance. Il film ha ottenuto 2 candidature a Spirit Awards, Al Box Office Usa Madeline's Madeline ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 148 mila dollari e 20,2 mila dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Madeline ha sedici anni e un problema psicologico. Sua madre si occupa di lei con cura e apprensione, talvolta con timore, perché Madeline può essere imprevedibilmente aggressiva. La ragazza ha anche una passione, per il teatro sperimentale, e la sua insegnante non smette di lodarla, di ribadire quanto sia eccezionale, una forza della natura, un esempio per tutti quelli che non riescono a lasciarsi andare quanto lei, a liberare le loro energie interiori.
Non c’è dubbio che Madeline sappia incarnare un gatto, la sua felinità, o essere una tartaruga marina, che avanza a grandi bracciate nell’acqua gelida, ma il dubbio è che non ci sia per lei un confine netto tra la performance e l’esistenza.
In questa domanda s’inserisce, non senza ambiguità, la maestra di teatro, alla ricerca di un tema per il suo laboratorio, che nella ragazza non fa che trovare nuovi stimoli e prove della potenza emotiva della pratica del teatro d’immersione, e pian piano costruisce la lezione attorno a lei, al suo modello di energia, ma anche ai suoi demoni, evocandoli. Ci si aggrappa, nell’esercizio collettivo, all’esistenza di una Madeline di mezzo, tra realtà e rappresentazione, che porta il nome fittizio di Zia, ma sarà soltanto quando Madeline assumerà le redini della creazione artistica di se stessa, quando porterà in scena la sua Madeline, che il teatro funzionerà da esorcismo e da terapia, aprendo la strada per lei, sembra di intuire, ad un maggior controllo di sé.
Madeline’s Madeline è un film concepito ad immagine e somiglianza della sua protagonista, senza un confine netto tra oggettività e soggettività della visione, tra teatro e cinema, messa in scena della performance e messa in scena tout court. Cinema immersivo, dunque, sperimentale, vitalissimo, fatto della materia di cui sono fatti i sogni, oltre che del loro stile. Ma anche thriller psicologico, declinato in chiave arthouse, che dialoga con i precedenti della regista americana, superandoli.
Molly Parker e Miranda July, icone del cinema indipendente, si confrontano come due facce della maternità, quella sacrificale e quella maieutica, ma il film è tutto dedicato al ritratto della diciannovenne Helena Howard, che la Decker ha scoperto facendo da giurata ad un concorso di recitazione per teenagers, e che qui fa la sua prima apparizione in assoluto sullo schermo, con rara potenza.
Madeline, affetta da un imprecisato disturbo comportamentale, traspone nel teatro di sperimentazione il rapporto contrastato con una madre apprensiva, una relazione schizofrenica - fatta di slanci, tenerezze, conflitti - dalla quale traspare, senza essere raccontato, un quadro familiare da sempre problematico. L'insegnante di recitazione, lavorando su un piano emozionale e immersivo che sconfina nello [...] Vai alla recensione »