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Ultimo aggiornamento lunedì 1 aprile 2019
Cécile De France e Izia Hegelin sono le protagoniste di un film che racconta una travolgente storia d'amore. Il film ha ottenuto 2 candidature a Cesar,
CONSIGLIATO SÌ
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1971. La ventitreenne Delphine vive e lavora con piacere in campagna nella fattoria del padre. Sente però il bisogno di allontanarsi dal socialmente angusto mondo rurale e va a lavorare a Parigi. Qui entra in contatto con i movimenti di emancipazione femminile e incontra la trentacinquenne Carole che ha una vita di coppia con il suo compagno Manuel. Delphine se ne innamora e viene ricambiata al punto che, quando è costretta a tornare al paese in seguito alla malattia paterna, Carole la segue.
Catherine Corsini avrebbe potuto attingere alla propria biografia per realizzare un film militante e nostalgico (in senso un po’ auto commiserevole) dei bei tempi in cui il femminismo acquisiva sempre maggiore importanza e la liberazione sessuale pareva essere una conquista definitiva. Decide invece di proporre una vera e propria love story che ci ricorda il passato (ciclostili compresi) per guardare al presente. Grazie alla vitalità di Izia Higelin (che nasce come rock singer e chitarrista ma si rivela attrice capace di reggere il confronto con la ben più rodata Cecile De France) ci racconta la bellezza della campagna ma anche la durezza di un mondo in cui il pregiudizio domina più che altrove. Se Delphine è la ruralità, Carole è Parigi, ma questo non impedisce loro di incontrarsi, di amarsi, di guardarsi dentro e di accettare il cambiamento. Corsini non realizza un film manicheo. Il personaggio di Manuel non è il maschio incapace di comprendere che ci si sarebbe potuto aspettare. E’ semplicemente un uomo che ama una donna la quale scopre di amare un’altra donna. Passa quindi dalla reazione offesa ai tentativi di riavvicinamento come è naturale che avvenga nella realtà. Lo stesso accade con il complesso ma profondamente umano personaggio della madre di Delphine.
Corsini accarezza ripetutamente con la macchina da presa i corpi nudi di queste due donne che si desiderano con un desiderio solare che le circostanze e lo sguardo altrui vorrebbero minacciare con ombre cupe. Non si tratta però, come si diceva, di uno sguardo rivolto solo al passato. Mentre si è spettatori di questa vicenda amorosa si pensa al fatto che i decenni trascorsi hanno portato sicuramente dei cambiamenti che traggono origine da quegli anni ma che il cammino è ancora lungo perché tutte le Delphine e Carole del mondo possano vivere alla luce del sole non solo delle stagioni ma, se lo vogliono, una vita intera.
Parigi, 1971 - la storia d'amore di due giovani francesi: la trentenne parigina Carole insegnante e attivista convinta del movimento per l'emancipazione femminile delle donne interpretata da una eccezionale splendida Cecile de France che rende Carole spontanea, limpida, pura in qualsasi situazione del film e Delphine, ventitrenne agricoltrice del Sud della Francia interpretata da una bravissima [...] Vai alla recensione »
Dichiaratamente un film politico, questo, non solo nella prima parte concentrata su un ritratto collettivo =tensioni in seno al movimento femminista, relativamente ad una certa epoca, sia nella seconda, concentrata sull intimo delle due protagoniste, con in mezzo una madre possessiva. Il ritratto collettivo aggiunge poco, sul piano sostanziale come anche formale.
proviamo a proseguire la storia perché Carole é donna che certamente rispomde a Delphine. ciao Delphine, quando ho letto il tuo nome sulla busta, la mia mente é andata in tilt. Per anni, ho sperato in un tuo messaggio, in qualcosa che mi facesse capire che non mi avevi dimenticata. Oggi non l'aspettavo più. Al mio rientro a Parigi, ho sofferto molto, anche fisicamente. [...] Vai alla recensione »
Del film ho apprezzato la sofferenza affrontata dalle protagoniste ma anche quella della madre che non accetta l'omosessualità della figlia. Troppe volte infatti quando si affronta il tema del lesbismo si assiste al solito schema progressismo/conservatorismo che si conclude inevitabilmente con la condanna del tradizionalismo sessuale, bollato come intollerante e legato ad un mondo antiquato, [...] Vai alla recensione »
il testo da me scritto ascoltando l'audio del film ha un errore "grave": Delphine scrive : j’y suis arrivée année aprés e non "dopo un anno" Il tempo é importante perché se Delphine scrive subito dopo avere realizzato la sua indipendenza, la storia d'amore con Carole può continuare nonostante i cinque anni di silenzio.