Parigi, 1971 - la storia d'amore di due giovani francesi: la trentenne parigina Carole insegnante e attivista convinta del movimento per l'emancipazione femminile delle donne interpretata da una eccezionale splendida Cecile de France che rende Carole spontanea, limpida, pura in qualsasi situazione del film e Delphine, ventitrenne agricoltrice del Sud della Francia interpretata da una bravissima Izia Hegelin che dà al personaggio forza, intensità e gioia di vivere ma anche capacità di soffrire in silenzio tipica della donna di campagna che sa imporre a se stessa gli eventi.
Carole e Delphine vivono il loro amore prima a Parigi con libera gioiosità contagiandoci allegria e spenziarertezza; poi, in campagna dove Delpine é dovuta tornare per l'improvvisa malattia del padre ma qui, nonostante il loro intenso amarsi, soffrono la clandestinità imposta da un mondo rurale chiuso al quale, con dolore, Delphine consegna il suo futuro senza Carole. Anche qui, le due protagoniste riescono a farci vivere le loro emozioni, il loro amarsi, la loro sofferenza.
Dopo 5 anni dalla loro separazione, nel 1976, Delphine scrive a Carole una delicata lettera che ricorda il passato con il rimpianto di non avere avuto il coraggio di tenerla accanto a sé contro tutti i pregiudizi. Cecile de France con il suo viso ci fa arrivare al cuore la vibrante emozione che ha Carole nel leggere Delphine.
Alla regista Corsini va riconosciuta la grandissima capacità di accompagnare sempre con delicatezza questa storia d'amore. I due personaggi, diversi fra di loro per formazione culturale e per vissuto sono delineati con perfezione. Alcune immagini, senza dialogo, immerse in splendidi brani musicali, hanno una forza comunicativa che invade l'animo di chi le guarda: in una stanza semibuia, il compagno di Carole seduto davanti un tavolo, mostra il suo dolore arrabbiato spingendo piano piano con un solo dito il bicchiere fino a farlo cadere in terra; per strada, i due passi in avanti e poi il tornare indietro di Carole che corre verso Delphine, verso il suo destino; paura ed emozione violentissima nel viso della bravissima Cecile de France al primo bacio a Delphine, alla sua prima esperienza con una donna; lo sguardo innamorato, intenso, puro di una Delphine che a Parigi trova nella libertà la gioia di essere se stessa.
Un commento negativo per il finale. Dopo 5 anni, Delphine scrive e Carole piange. Perché non dare una nuova possibilità a questo amore?
La lettera di Delphine :
"Ciao Carolei’espère que cette lettre arrivera bien jusqu'à toi.
Je voulais dire que je suis arrivée à quitter la ferme de mes parents - ce que je n’ai pas pu faire quand tu étais là à mes còtés- j’y suis arrivée une année aprés.
J’ai beaucoup pensé à toi. J’ai suivi régulièrement l’activité du mouvement.Je n’en reviens pas de tout ce que vous avez obtenu.
Aujourd’hui je me demande dans quel lieu tu es engagée, avec qui tu vis, ce que tu es devenue.
Je me suis installée dans le Sud. J’ai ma propre ferme. Elle est petite, mais elle est à moi.
J’aimerais pouvoir remonter le temps, revenir à ce jour où nous étions ensemble dans le train et avoir le courage qui me manquait alors, mais ça….ce n’est pas possible.
J’ai beaucoup pleuré aprés ton départ, mais j’ai au moins compri ça, on ne pouvait pas revenir en arrière (….?) en avant. C’est ce que j’essaie de faire aujourd’hui.
Je tembrasse, merci"
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