The Living and the Dead

Film 2006 | Horror 83 min.

Anno2006
GenereHorror
ProduzioneGran Bretagna
Durata83 minuti
Regia diSimon Rumley
AttoriRoger Lloyd-Pack, Leo Bill, Kate Fahy, Sarah McGuire, Neil Conrich .
MYmonetro 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Simon Rumley. Un film con Roger Lloyd-Pack, Leo Bill, Kate Fahy, Sarah McGuire, Neil Conrich. Genere Horror - Gran Bretagna, 2006, durata 83 minuti. - MYmonetro 2,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 9 aprile 2015

Consigliato sì!
2,75/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
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Trailer
Un quadro incisivo di famiglia gravemente disfunzionale.
Recensione di Rudy Salvagnini
Recensione di Rudy Salvagnini

La famiglia Brocklenbank vive in un'austera e grande magione che testimonia ricchezza passata e, con il suo stato di abbandono, difficoltà presenti. Donald, il capo famiglia, cerca con fatica di fronteggiare le avversità: la moglie Nancy è gravemente malata e il figlio James è mentalmente disturbato. Costretto a un viaggio d'affari, Donald lascia la moglie e il figlio da soli. James spiega alla mamma che l'infermiera che si prende cura di lei non potrà più venire e che perciò sarà lui stesso a farne le veci. Preoccupata, la mamma non ha però alternative. Convinto di fare per il meglio, James non prende più le sue medicine, ma così facendo il suo nervosismo e la sua instabilità psichica aumentano. Di fronte ai problemi quotidiani della grave malattia della madre non autosufficiente, James rifiuta di accettare le proprie inadeguatezze e pur di essere lui a occuparsi della madre impedisce l'accesso a casa all'infermiera, che in realtà è arrivata regolarmente per svolgere il suo compito. Da sola con il figlio che, desideroso di essere l'uomo di casa, la forza a fare ciò che lui crede sia il meglio, Nancy si trova in un incubo terribile. Il film appartiene alla categoria "più strani che riusciti", ma la bizzarria della situazione presentata e la sua intrinseca forza disturbante dipingono un quadro incisivo, pur se più talvolta forzato, di famiglia gravemente disfunzionale nella quale, però, il legame familiare e la forza dei sentimenti sono più forti delle difficoltà.
Simon Rumley adotta uno stile a metà tra il realistico e lo psichedelico alternando momenti nei quali la cupezza della situazione risalta dalla desolazione degli ambienti ad altri in cui il delirio psichico del protagonista è reso attraverso immagini accelerate e distorte. L'effetto complessivo è straniante e non sempre efficace, ma il film riesce a creare una tensione costante e a sviluppare un complessivo senso di disagio che fonda la sua forza sul confronto impietoso con la realtà della malattia, mentale e "fisica".
Desideroso soprattutto di essere accettato dai suoi genitori, di riuscire a fare in modo che loro siano orgogliosi di lui, James è però incapace di valutare la forza e la natura delle proprie azioni e si muove in modo pericoloso e incoerente. Il crescendo nel delirio porta progressivamente il film in un territorio narrativamente confuso e grottesco, immedesimandosi nel punto di vista del giovane James e della sua convulsa furia distruttiva, ma lasciando spazio a un'ambiguità di fondo che semina il dubbio su cosa stia realmente accadendo.
Le ambizioni drammatiche e metaforiche del film confliggono talvolta con l'intenzione di restare all'interno del perimetro del genere horror e le forzature narrative che ne conseguono diminuiscono l'impatto complessivo della vicenda che resta interessante ma non è sempre convincente nei suoi equilibri.
Il cast si presta con apprezzabile impegno a rappresentare personaggi difficili. Leo Bill è sopra le righe in modo devastante, sempre sull'orlo e oltre di una continua esagitazione, ma fornisce un ritratto incisivo del protagonista. Più misurati ma forse ancor più efficaci Roger Lloyd Pack e Kate Fahy nei ruoli dei suoi genitori alle prese con le difficoltà dell'amore filiale.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 26 agosto 2011
Oblivion7is

Io faccio le classifiche dei miei film preferiti. The Living and the Dead, scoperto quasi per caso, è al quarto posto. Dunque, partiamo dall'idea tecnica del film. La regia all'inizio è lenta ma diventa sempre più schizofrenica, e anche nella prima parte qualche piccolo elemento c'è, per esempio quando il nostro protagonista va da una parte all'altra della [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Jeannette Catsoulis
The New York Times

A bizarre psychological study of degeneration and dependency, “The Living and the Dead” is a horror movie only in the most literal sense. Skirting genre conventions, Simon Rumley’s twisted feature inhabits shores where the gore is minimal and the demons unseen — neither of which makes it any less disconcerting. Set in a cavernous mansion in the English countryside, the movie unflinchingly observes [...] Vai alla recensione »

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