Anno | 1980 |
Genere | Horror |
Produzione | Italia, Spagna |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Antonio Margheriti |
Attori | John Saxon, Venantino Venantini, Tony King, Renzo Marignano, Nazzareno Zamperla Elizabeth Turner, Giovanni Lombardo Radice, Cinzia De Carolis, Wallace Wilkinson, Ramiro Oliveros, John Geroson, May Heatherly, Ronnie Sanders, Vic Perkins, Joan Riordan, Don Ruffin, William H. Gribble. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 |
MYmonetro | 2,45 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO NÌ
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Tre veterani del Vietnam tornano a casa duramente scossi nella psiche: sono diventati cannibali. I primi a farne le spese sono i loro concittadini di Atlanta. Le persone morsicate vengono contagiate dal male. La polizia dà la caccia ai reduci, che vengono eliminati. Ma rimangono in circolazione due ragazzini che erano stati morsi dai disgraziati e che sono pronti a pasteggiare con amici e parenti.
Margheriti,col consueto psudonimo di Anthony Dawson,si ispira solo vagamente al film di Coppola,puntando più che altro agli zombi-movies di Romero e Fulci,e forse alla lontana anche a "Rabid" di Cronenberg.Un'idea sicuramente interessante,che però è sviluppata in maniera piuttosto scialba.Gli effetti gore sono discreti(c'è anche un buco nello stomaco che [...] Vai alla recensione »
Mah insomma...sono appassionato di questi generi di film e delle pellicole horror/splatter di serie B che hanno ispirato registi come Tarantino, Eli Roth e Joe Dante, ma questo l'ho trovato alquanto lento, noioso e per di più privo di suspence. L'idea era anche buona, un omaggio ai film sui cannibali (molto in voga in quegli anni) mischiati al tema degli zombie e alla pazzia della guerra [...] Vai alla recensione »
un film esasperante per la intensa stupidità della trama , la sceneggiatura ritardata, la totale mancanza di suspance e la mediocrità degli interpreti. l'abbozzo raffazonato di denuncia degli orrori della guerra con cui si tenta di riscattare un pessimo e noiosissimo splatter movie contribuisce solo a rendere maggiormente irritante questo massacro abortivo della cinematgrafia.