Mortal Kombat Legends: Scorpions Revenge

La famiglia di Hanzo Hasashi viene sterminata da un gruppo di ninja denominato Lin Kuei: la furia vendicativa di Hasashi si abbatte sui ninja, prima di arrestarsi di fronte al guerriero Sub-Zero, che ha la meglio su di lui. Hasashi finisce così nel Netherworld, il Reame occulto, anticamera dell’inferno in cui rinasce come Scorpion, demone assetato di vendetta. La sua grande occasione diviene il torneo interdimensionale di Mortal Kombat, indetto dal malvagio stregone Shang Tsung affinché i campioni del Netherworld possano affrontare quelli della Terra. Dopo nove successi conseguiti contro questi ultimi, infatti, il decimo significherebbe il trionfo definitivo e la possibilità per i demoni di annettere un mondo all'altro.

Dopo l’acquisizione della Midway nel 2009 e la risoluzione di questioni legali legate ai diritti sul franchise, la Warner Bros. dà vita a un reboot sotto forma di film di animazione della saga ispirata al famoso videogioco di lotta. Una sorta di aperitivo, affidato alla regia di Ethan Spaulding, prima che la versione live action abbia luogo nel 2021.

Si tratta senza dubbio dell’animazione WB più violenta di sempre, con un livello di truculenza grand guignol mai visto prima. Arti staccati, squartamenti, eviscerazioni, mutilazioni, fratture interne osservate da una vista a raggi X che illustra con dovizia di particolari il danno inflitto da ogni colpo: quanto a spettacolarizzazione della violenza non manca niente. E probabilmente è ciò che il fan di Mortal Kombat attende, rivolgendosi al franchise in cerca di emozioni forti. Una scelta giustificata anche dall’adozione del punto di vista di Scorpion, spirito vendicativo similare al Ghost Rider dei fumetti Marvel, così accecato dall’odio da indurre i disegnatori ad alterazioni grafiche dell’esistente per rappresentare le sue reazioni emotive. Ad esempio colpisce la dominante rosso sangue che assume l’inquadratura quando prevale la modalità berserk di Scorpion, alla maniera di Doom e di altri videogiochi action.

Mentre il focus del film rimane su Scorpion e sulla sua vendetta, unica ragion d’essere del personaggio e motore delle sue azioni, cammin facendo vengono regalati minuti di attenzione anche agli altri beniamini del franchise, quali Sonya Blade, Liu Kang e Johnny Cage. Forse troppo pochi perché il lato narrativo prenda corpo accanto a quello di pura azione. Dei tre è certamente Cage a regalare i momenti migliori di sceneggiatura, esasperando la sua natura vanesia da sciocco divo del cinema, anche se il meglio lo riserva il logo Warner Bros. in apertura, con Scorpion che afferra il povero Daffy Duck.

Assistiamo a scontri e duelli che coinvolgono tutti e tre i personaggi alle prese con le creature del Netherworld e con Scorpion stesso, in una escalation di sangue che conduce a un epilogo sospeso e interlocutorio, in attesa dei prossimi capitoli. Materiale per soli fan che potranno dirsi soddisfatti per il livello di violenza raggiunto ma dovranno rivolgersi al mercato home video. A causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, infatti, Mortal Kombat Legends: Scorpion’s Revenge esce direttamente in video on demand e su Blu-ray. 