Titolo originale | Easy Living |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Orso Miyakawa, Peter Miyakawa |
Attori | Manoel Hudec, Alberto Boubakar Malanchino, Camilla Semino Favro, James Miyakawa . |
Uscita | giovedì 24 settembre 2020 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,62 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 15 settembre 2020
Tre ragazzi decidono di aiutare un migrante a ricongiungersi con la moglie. In Italia al Box Office Easy Living - La vita facile ha incassato 37,1 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Ventimiglia. È qui che incontriamo Don, un maestro di tennis americano che seduce signore over cinquanta e ha una passione per la pittura; Camilla ,una contrabbandiera di medicinali ed alcolici e Brando suo fratello quattordicenne. I tre finiranno con l'entrare in azione insieme per aiutare Elvis, un migrante clandestino, a passare in Francia per ricongiungersi con la moglie incinta.
L'opera prima dei fratelli Miyakawa non è priva di problemi di scrittura (tutta la prima parte del film dà l'impressione di essere un assemblaggio di scene che dovrebbero avere lo scopo di caratterizzare i protagonisti) nonché di ingenuità (si veda la scena dell'incontro/scontro tra Don in bicicletta e un uomo con un enorme mazzo di fiori decisamente inutile nel momento in cui la tensione dovrebbe stare per crescere). Ma proprio in questa ingenuità e freschezza sta il pregio di questa piccola storia che ha un obiettivo che riesce a raggiungere: parlare di migranti senza retorica e senza virare forzatamente nel dramma.
Perché è la commedia a dominare con toni che rispettano le intenzioni dei registi che hanno dichiarato: "Abbiamo creato il personaggio di un migrante, ma con l'intenzione che non facesse semplicemente pena. L'abbiamo reso figo, l'abbiamo chiamato Elvis Presley e l'abbiamo fatto andare in giro con occhiali da sole e camicia hawaiana. Così che agli occhi di un ragazzino non suscitasse solo compassione, ma anche ammirazione".
È quanto accade a Brando che finisce con il rappresentare un possibile ed auspicabile futuro in cui sia il 'conoscere' qualcuno in difficoltà la molla che spinga ad un aiuto disinteressato che, in questa occasione, costringe ad esercitare la creatività. I Miyakawa potranno in futuro raffinare la loro scrittura ma questo esordio non manca di buone intenzioni.
Un improbabile trio composto da un quattordicenne, una ragazza universitaria che contrabbanda medicine e sigarette e un maestro di tennis di origini americane che però vorrebbe fare il pittore sono gli improbabili eroi della commedia agrodolce Easy Living. I tre diventano amici con una missione riuscire a far passare la frontiera tra l'Italia e la Francia, illegalmente, a Elvis, un migrante che vuole raggiungere la moglie a Parigi. Diretto da Peter Miyakawa, Easy Living ha ottenuto ottime recensioni nel corso dell'ultima edizione del Torino Film Festival.
La regia di Easy Living è dei fratelli Orso e Peter Miyakawa, che nonostante un cognome giapponese (che arriva dal nonno orientale) sono italianissimi.
In una Ventimiglia crepuscolare, dove tutto sembra ruotare intorno al tennis club, le cene sono consumate a lume di candela e i film al cinema sono datati, si conoscono il giovanissimo Brando, la volitiva Camilla e lo stravagante Don. Tutti e tre diventano, però, amici grazie ad un'idea un po' folle: aiutare Elvis, migrante clandestino, a superare il confine che separa l'Italia dalla Francia.
Tra momenti ironici, stranezze e curiosità, il film si dipana nel mettere in campo un bizzarro piano per riuscire ad aggirare i controlli e aiutarlo. Tre personaggi da soli incompleti e forse inconcludenti trovano il loro centro proprio nel fare qualcosa di difficile e potenzialmente pericoloso, qualcosa di easy per niente easy. L'obiettivo del film è affrontare un tema difficile come quello dei migranti senza scadere nella retorica, ma anzi con un pizzico di commedia o di follia. A raccontare la vicenda è Brando, che diventa la voce dei due fratelli registi che in questo film hanno trasfuso molte esperienze e impressioni raccolte nella loro infanzia.
Tra le curiosità del film annoveriamo la partecipazione alla lavorazione di mamma Miyakawa che ha curato la scenografia, del terzo fratello, il più piccolo della famiglia, James, e anche di Enzo, il quarto membro di questa insolita famiglia, il cui nonno era amico di Kurosawa e arrivò in Italia come giornalista ma conobbe la sua futura moglie e rimase nel nostro Paese.
Il cast vede appunto la presenza di James Miyakawa nei panni di Brando, mentre Alberto Boubakar Malanchino è Elvis. Don, l'americano che ha lasciato la sua ricca famiglia, è interpretato da Manoel Hudec, mentre Camilla ha il volto di Camilla Semino Favro.
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Un film fresco come l’acqua, una commedia delicata e densa, che sa di amore per il cinema e per la vita. È Easy Living – La vita facile, opera prima di Orso e Peter Miyakawa, storia di amicizia e solidarietà che tratta il tema dell'immigrazione con tenerezza e partecipazione. Un godimento per lo spirito, per tutti coloro che amano il cinema.
Un quattordicenne impacciato che quasi non parla, una sorella sbrigativa, che fa piccolo contrabbando tra l'Italia e la Francia, un maestro di tennis sciupafemmine che vorrebbe dipingere, un migrante che cerca di passare il confine. Una cittadina sonnolenta quasi fuori dalla realtà. Questi gli ingredienti di un film garbato, pieno di idee, dove si racconta con humour ed [...] Vai alla recensione »
Sara molto interessante vedere cosa faranno i fratelli Miyakawa nel mondo del futuro. Questo film e stato un ottimo inizio, uscire da un cinema arricchita culturalmente, di buon umore, senza avere visto scene di violenze gratituite è davvero rivoluzionario di questi tempi! Alcune scene, sopratutto con le panorama a grande angolo erano di una bellezza favolose, poi le battute leggere.
È un peccato non poter parlare bene di un film di un regista così giovane ma la storia ha tutti i difetti dell'immaturità: scrittura banale, recitazione da youtuber, buonismo e retorica. L'obiettivo del film decade su una certa faciloneria di fondo. Molto brutto.
Il film presenta una magnifica opera prima di due registi che per fare cinema sono assolutamente nati, che sanno come dirigere e scrivere una buona storia, come intrattenere ma anche commuovere, e persino lasciarti qualcosa di grande dentro. Dopo aver visto Easy Living, tornare a casa è difficile, perché vorresti tornare al cinema a rivederlo.
Film decisamente immaturo e inadatto a una visione al cinema. Youtube sarebbe stato un contenitore migliore per questo insieme di Pills.
I Miyakawa Bros esordiscono con una commedia che è una vera delizia! Nel loro sguardo dietro la macchina da presa si sente tutta l'influenza del cinema degli anni’70 della New Hollywood, della commedia all’italiana del grande Scola e del filone della Nouvelle Vague. Easy Living - La vita facile è una sorta di favola malinconica raccontata [...] Vai alla recensione »
Il cinema in sala agonizza e da compulsivi innamorati dobbiamo fare di tutto per salvarlo. Per avere speranze di successo servono, certo, due condizioni imprescindibili: la rigorosa applicazione delle norme di sicurezza e l' offerta di qualche titolo che non sia, come li apostrofava tanto tempo fa un caposervizio del nostro giornale, «roba pe' cinefili».
Che bella sorpresa il convincente esordio alla regia dei fratelli Miyakawa, che firmano una commedia agrodolce che non si può non amare. A Ventimiglia, interagiscono tre protagonisti sui generis: una ragazza che contrabbanda Viagra e sigarette tra Francia e Italia, il fratello quattordicenne e un insegnante di tennis americano che pensa solo a sedurre.
Se c'è una cosa che colpisce e che fa la differenza in Easy Living è il suo sfuggire alle facili omologazioni, alle sicurezze di una comfort zone, ma soprattutto alle etichette. L'opera prima dei fratelli italo-giapponesi Peter e Orso Miyakawa, ben accolta lo scorso novembre al Torino Film Festival e ora nelle sale in cerca di ulteriori consensi, è un "oggetto" audiovisivo anomalo e grezzo, che si [...] Vai alla recensione »
Camilla, studentessa universitaria, contrabbanda medicinali sulla frontiera italofrancese, sotto gli occhi curiosi dell'impacciato fratellastro quattordicenne Brando. Tra i clienti della piratessa bionda c'è l'immigrato Elvis, che appostato su una sedia pieghevole osserva la costa e il punto inavvertibile, a un tiro di schioppo, in cui Ventimiglia diventa Francia, un valico invisibile ma insormontabile, [...] Vai alla recensione »
Si può fare spaccio di medicine, alcolici e sigarette? Si dovrebbe chiamare contrabbando da un Paese all'altro nello spazio di poche centinaia di metri? Comunque si voglia considerare la faccenda, questo è uno degli speciali frammenti di quel "cinema di confine" che i fratelli Miyakawa scodellano, dopo alcuni corti, in questo Easy Living - La vita facile (in sala dal 24 settembre), loro esordio in [...] Vai alla recensione »
dall'incontro con un migrante clandestino sui generis. Tutti insieme organizzano un piano rocambolesco per aiutarlo a varcare il confine. Easy Living, film d'esordio dei fratelli Orso e Peter Miyakawa, gioca quindi sul concetto di migrazione, di "troisiana" memoria. Mischia culture e lingue (italiano, francese e inglese), ma soprattutto stili di vita e ambizioni personali, perlopiù confuse e in continua [...] Vai alla recensione »