Nato nel 1915 a Uji Yamada, prefettura di Mie, è il regista giapponese divenuto famoso con L'arpa birmania (1956). Proveniva dal disegno animato, praticato prima della guerra, e dal film di pupazzi eseguito subito dopo: un suo saggio per marionette del Kabuki, Una ragazza al tempio di Do fo, gli è ancor oggi molto caro. I suoi primi film normali furono commedie umoristiche e satiriche non prive di sapore: Il signor Pu, del '53, gli procurò l'appellativo di Frank Capra nipponico. Invece L'arpa birmania, ispirato a un libro per ragazzi sulla dottrina buddista, nel suo misticismo di fondo era un possente e pietoso appello contro i massacri della guerra. Tale impegno ritornerà più tardi nell'altro suo grosso film, l'agghiacciante Nobi o Fuochi nella pianura (1959), dove la guerra e la fame spingono gli ultimi soldati del Tenno al cannibalismo. Alla Mostra di Venezia del '59, si vide di lui Enjo (letteralmente Conflagrazione, ma ribattezzato La fiamma del tormento), un'opera terminata l'anno prima che interpretava in forma insolita e allucinante, su largo schermo, la cronaca vera di un giovane bonzo che aveva dato fuoco a un tempio. In Kagi ovvero La chiave (1960), presentato a Cannes col titolo Strana ossessione, era descritta la morbosità erotica di un vecchio fotografo per il corpo nudo della moglie (Machiko Kyo). Dopo una delicata parentesi in Ho due anni (1962), Ichikawa affronta in due spettacolari film a colori due imprese sportive: Solo sull'Oceano Pacifico (1963) e Le Olimpiadi di Tokyo, reportage diretto sulla grande manifestazione del 1964. Personale sintesi stilistica, il documentario sui giochi e, soprattutto, sugli atleti gli è stato purtroppo manomesso e ridotto sia dalla, casa di produzione e dal Comitato olimpico giapponese, sia, ulteriormente, dalla società di distribuzione italiana. Cineasta eclettico, ingegnoso, talvolta compiaciuto, ma sempre impegnato in direzioni nuove, Ichikawa sembra essere prevalentemente il regista delle grandi ossessioni: belliche, distruttive, mistiche, sessuali, e perfino sportive. L'arpa birmania e Fuochi nella pianura, conosciuti e apprezzati anche dal nostro pubblico, lo consegnano comunque, molto onorevolmente, alla storia del cinema.