Dopo gli studi compiuti in Fraucia e in Gran Bretagna, diventa aiuto-regista alla Gainsbourough nel 1934. Durante la guerra realizza documentari per l'esercito, alle dipendenze dello scrittore EricAmbler (con cui continuerà a lavorare nel corso della sua carriera), passando poi nel 1947 alla regia di lungometraggi con The October Man (Prigioniero della paura), un dramma interpretato da James Mason. Nel 1951 si trasferisce a Hollywood, dove resta otto anni. Di questo periodo c'è ben poco da segnalare, se non la direzione di Marilyn Monroe nel film Don 't Bother to Knock (La tua bocca brucia, 1952). Nel 1958 ritorna in Inghilterra dove realizza A Night to Remember (Titanic, latitudine 41 Nord), un film che richiama su di lui l'interesse della critica. Nel 1961 dirige un curioso western psicologico estraneo alla mentalità e ai gusti britannici, ma non privo (nonostante alcune pesantezze) di suggestive soluzioni. Si tratta di The Singer Not the Song (Il coraggio e la sfida), dove Dirk Bogarde, pistolero miscredente nerovestito, nutre sentimenti di amicizia verso un prete interpretato da John MilIs. Passato alla Hammer, dirige uno dei più bei film di fantascienza degli anni '60: Quatermass and the Pitt (L'astronave degli esseri perduti, 1967). basato sulle avventure dello scienziato creato da VaI Guest nel 1955 per la stessa casa di produzione. Tuttavia B. ha dato il meglio di sé negli anni '70 in alcuni film del terrore, che ne hanno messo in luce l'eleganza formale, il gusto per il macabro e una direzione d'attori (soprattutto femminili) rimarchevole. Segnaliamo tre titoli, che bene interpretano la versatilità e l'abilità del regista all'interno del genere: Vampire Lovers (Vampiri amanti, 1970), dal romanzo 'Carmilla' di Sheridan Le Fanu; Dr. Jekyll and Sister Hyde (Barbara, il mostro di Londra, 1971), dove il famoso dottore si trasforma in bella donna crudele, Asylum (La morte dietro il cancello, 1972), riuscito esempio di film-horror a episodi. Pur rimanendo sempre nel campo dell'artigianato (ne è prova la facilità nel passare da un genere all'altro), B. fornisce le sue prove migliori nel fantastico, raggiungendo nell'horror le sue punte più alte. Tanto da porlo in concorrenza con il caposcuola dell'horror inglese (sempre appartenente alla scuderia Hammer): Terence Fisher. Della Hammer dirige, nel 1974. una delle ultime produzioni, realizzata in collaborazione con una società di Hong Kong e in Cina appunto ambientata, per narrare l'avventura di un professore (Peter Cushing) in lotta con un Dracula spaventoso e circondato da schiavi: The Legend of the 7 Golden Vampires (La leggenda dei sette vampiri d'oro). Con i vampiri B. insiste raccogliendo tre storie in un film - Monster Club (Il club dei mostri, 1980) - affidato alla narrazione di Vincent Price. Nel 1984 imbastisce un'indagine di Sherlock Holmes (il fedele Peter Cushing), assistito dal dottor Watson (un curioso John MilIs ultrasettantenne), impegnati nello scoprire le trame dei tedeschi alla vigilia della prima guerra mondiale: Masks of Death (La maschera della morte). B. lavora anche per la televisione, dove fra l'altro ha diretto molte puntate di The Avenger.
Da F. Di Giammatteo, Nuovo dizionario universale del cinema. Gli autori, Editori Riuniti, 1996, Roma
