Settanta dipinti, disegni e sculture a Padova fino a febbraio
PADOVA, 21 SET - Una vita segnata da drammi
familiari e da violenti crisi nervose, con ricoveri in manicomio
prima nella natia Svizzera poi a Reggio Emilia, ma dedicata
interamente alla pittura, dagli autoritratti agli animali
selvaggi e domestici, ai paesaggi agresti fino ai mondi
fantastici e lontani scaturiti dallo sfogliare libri. Pare
ruotare attorno al binomio "sofferenza e creatività"
l'esperienza esistenziale e artistica di Antonio Ligabue, il
pittore italo-svizzero (Zurigo 1899 - Gualtieri 1965) al centro
della mostra monografica aperta dal 22 settembre al 17 febbraio,
nelle sale dei Musei Civici agli Eremitani, a Padova.
"Antonio Ligabue. L'uomo, il pittore" (catalogo Skira),
attraverso una settantina di dipinti, tre dei quali inediti,
dieci opere su carta e sette sculture, vuole essere "un percorso
attraverso la vita e l'arte di un artista la cui vicenda
esistenziale è dominata dalla solitudine, dall'emarginazione,
riscattate solo da uno sconfinato amore per la pittura".
(ANSA)