In concorso oggi Macondo e The Little House.
di Gabriele Niola
A sentire le reazioni del pubblico e della stampa nella proiezione del mattino sembra che ieri sia passato il film più accreditato per l'Orso d'oro. Boyhood, storia ordinaria della crescita del piccolo Mason tra gli 8 e i 20 anni, filmata in maniera eccezionale da Richard Linklater (lavorando con i medesimi attori poche settimane alla volta per effettivi 12 anni), sembra un primo assaggio di storia del cinema di questo 2014. Normale che un film così ingombrante, ambizioso e grosso (quasi 3 ore) abbia oscurato anche le presentazioni di No Man's Land (l'altra opera in concorso di ieri) e dei film nelle sezioni collaterali tra cui svettava The Unknown Known, il documentario visto per la prima volta a Venezia, che Errol Morris ha girato intervistando Donald Rumsfeld.
Oggi invece si chiude la competizione ufficiale con la proiezione (fuori concorso) di La bella e la bestia di Christophe Gans, interpretata da Lea Seydoux, e con i film in concorso Macondo, che di nuovo ha al centro il mondo di un bambino di 11 anni ma questa volta ceceno rifugiato a Vienna, e The Little House, melodramma in costume giapponese ambientato durante la seconda guerra mondiale.
Più frizzante invece si annuncia la sezione Berlinale Special in cui passa Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, brillantissima commedia svedese dal chilometrico titolo.
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