Dopo il successo di pubblico e stampa della selezione 2010 (e la sua successiva, vasta diffusione internazionale), il programma di Orizzonti 2011 si (ri)presenta come esplorazione dei modi del cinema contemporaneo, all'incrocio con gli altri linguaggi espressivi.
Gli spettatori della 68a edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia potranno intraprendere un viaggio in compagnia di corti medi e lungometraggi, per affrontare la questione del racconto cinematografico senza negarne la dimensione emotiva e sensuale.
La Giuria internazionale di Orizzonti sarà presieduta dal regista, produttore e sceneggiatore cinese Jia Zhang-Ke, uno dei protagonisti del cinema indipendente cinese, Leone d’oro alla Mostra di Venezia nel 2006 con Sanxia Haoren. Gli altri componenti sono: il curatore della sezione film della Tate Modern di Londra Stuart Comer; l’architetto francese Odile Decq; la produttrice e regista egiziana Marianne Khoury; il montatore e regista cinematografico italiano Jacopo Quadri.
L'arco delle selezioni spazia dal film-saggio all'animazione, dalla meditazione dolorosa alla commedia, dalle commistioni tra gesto cinematografico e arti visive a una rinnovata fiducia nella forza della sintassi fondamentale del cinema.
Grandi maestri conosciuti e nuovi artisti dialogano costantemente con i film del concorso principale. E in questa conversazione intellettuale Orizzonti trova lo spazio per interrogare la realtà, le forme e le rappresentazioni. Attraversando il paesaggio di Orizzonti si potrà incontrare un cavaliere medievale, dei maniaci di videogame, alcuni robot intelligentissimi, signore anziane assieme alla buona-matta-meravigliosa Carolyn Parker, uomini celebri e personaggi storici più o meno noti (l'uomo che rubò la Ferrari di Saddam Hussein!), scienziati insoliti e villeggianti malinconici, e tantissimi animali inquietanti...
Tra le nuove correnti e nuovi nomi presenti alla rassegna vanno citati Mark Lewis, Yuri Ancarani, Rirkrit Tiravanija, Devin Horan, Nicolas Provost, Flatform o Eija-Liisa Ahtila. Innovazioni soprattutto per quel che riguarda lo stile del montaggio riguardano invece i film di Yves Caumon, Amir Naderi, Shinya Tsukamoto, Kim Kyungmook, Gurvinder Singh, Teresa Villaverde, Amiel Courtin-Wilson o ancora un'interessante indagine nel genere, grazie ai lavori di Xu Haofeng (arti marziali), Wim Vandekeybus (backstage immaginario di una messa in scena teatrale) Marina de Van (fiaba dell'orrore), Charles Yi Yong Lim (thriller metafisico) o di Mirai Mizue, Isamu Hirabayashi e Yves Netzhammer (animazione e 3D non-allineati). Tanti altri nomi e altre sperimentazioni stilistiche saranno protagonisti di un viaggio innovativo, dove le diversità culturali sono le protagoniste assolute.