Un thriller paranormale a metà tra Ransom - Il Riscatto e Il presagio.
di Tirza Bonifazi Tognazzi
Il debutto di un regista
Un diploma alla USC School of Film, un cortometraggio vincitore del premio del pubblico al Sundance, una manciata di spot e una campagna nazionale per la lotta alla droga sono i punti salienti della carriera di Stewart Hendler, classe 1978. Con Il respiro del diavolo il giovane regista fa il suo esordio in lungo nel mondo del cinema scegliendo di mettersi in gioco con un thriller paranormale che tenta di ripercorrere le orme de Il presagio. "È un film a metà tra Ransom - Il Riscatto e Il presagio" ha sottolineato Paul Brooks, presidente della Gold Circle Films. "Prende spunto dalla lezione di registi come Richard Donner (Il presagio) e Mervyn LeRoy (Il giglio nero) ma ha sicuramente un taglio più moderno. Parla di quello che accade quando le persone rimangono intrappolate a causa delle loro stesse azioni". Pare che Hendler fosse già stato ingaggiato dalla Gold Circle per dirigere un altro film quando è venuto a conoscenza dell'esistenza della sceneggiatura di Il respiro del diavolo. Da quel momento ha fatto carte false per poterlo dirigere e grazie a una serie di vicissitudini è stato accontentato. "Quando l'altro progetto in cui ero coinvolto è stato annullato ho immediatamente chiamato il mio agente che a sua volta ha contattato la Gold Circle. Ho chiesto loro: 'Che devo fare per dirigere questo film? Perché sarei disposto a tutto pur di avere questa possibilità'", ha ammesso Stewart Hendler.
La tenacia di un emergente
Quando si è trattato di procacciare i finanziamenti Hendler ha dimostrato di avere tenacia e coraggio tanto da convincere i produttori. "Ho promosso il film come una storia a metà tra Soldi sporchi e Il presagio" ha spiegato il regista. "Il presagio ovviamente per la presenza del bambino malefico, Soldi sporchi per il fatto di essere un grande thriller psicologico imperniato su alcune persone che prendono pessime decisioni per delle giuste ragioni. Non volevo dimenticare che esiste tutta una serie di vecchi film sui bambini indemoniati che risultano immediatamente riconoscibili da parte del pubblico. Volevo prendere ispirazione da ciò che ha reso grandi questi film, ma non avevo alcuna intenzione di fare una copia esatta. Il respiro del diavolo doveva essere diverso e allo stesso tempo interessante".