Insegnante all'Accademia di Santa Cecilia ed autore di musica sinfonica e da camera, prestò saltuariamente la sua opera per il cinema, ottenendo tuttavia ottimi risultati nel non facile compito di creare atmosfere musicali perfettamente aderenti allo spirito e alla natura dei film ai quali ha collaborato. Oltre al commento musicale di Ossessione (1943, Luchino Visconti), che rimane il suo lavoro più complesso e geniale, dobbiamo ricordare fra le sue cose migliori le musiche de Il sole sorge ancora (1946, Aldo Vergano) e di Caccia tragica (1948, Giuseppe De Santis), in cui la tensione drammatica che anima queste tragiche storie di guerra e dell'immediato dopoguerra trovarono un corrispettivo musicale capace di sottolineare con perfetta evidenza l'intensità scarna e diretta delle immagini e dei dialoghi.