Già attivo già nell'epoca del cinema «muto», rivelò le sue valide doti di operatore soprattutto negli anni della seconda guerra mondiale, con Uomini sul fondo, un film-documento sulla vita e l'attività dei sommergibilisti, diretto nel 1941 da Francesco De Robertis. Questo regista, che aveva fatto esperienza anche come sceneggiatore, rivelò un particolare talento per il documentario drammatico (tale è, appunto, Uomini sul fondo), al quale seppe conferire, grazie all'autenticità del soggetto, una straordinaria potenza emotiva. Caracciolo fu operatore anche ne La nave bianca, appartenente allo stesso genere, di cui De Robertis fu sceneggiatore e supervisore alla regia. Il regista fu invece Roberto Rossellini, che nel 1941 realizzò con La nave bianca, il suo primo film drammatico, ispirandosi allo stile di De Robertis. Caracciolo fu anche operatore del film I bambini ci guardano, diretto da Vittorio De Sica nel 1943, quando già il neorealismo cominciava ad imporsi con il suo nuovo modo di guardare e di rispecchiare la realtà, non sempre positiva, dell'Italia appena uscita dal secondo conflitto mondiale. Negli anni del dopoguerra, Caracciolo ha continuato la sua attività, ma in film di non grande valore.