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La vita di Mario Ubaldo Rossi, criminale attivo a Genova dagli anni '70, nell'Italia degli anni di piombo, e fondatore di una delle bande criminali più temute del Nord Italia. Espandi ▽
Il romanzo criminale di Mario Ubaldo Rossi inizia nella Genova degli anni '70, quando,
nell'Italia degli anni di piombo, la sua banda diventa una delle più celebri del Nord Italia. Poi
il primo omicidio, la latitanza e un viaggio all'inferno attraverso strutture carcerarie di ogni
tipo. Tra sei anni di isolamento totale nei famigerati "braccetti della morte" e, negli anni '80, il
tentativo di fuga in elicottero da Porto Azzurro a seguito di una rivolta carceraria senza
precedenti, con decine di ostaggi e i gruppi di intervento speciale pronti a fare fuoco, Mario
Rossi, oggi settantenne, racconta la sua vita che, a dispetto del suo nome, non ha nulla di
ordinario. Recensione ❯
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La docufiction di Mimmo Calopresti su Marco Pannella interpretata da Andrea Bosca. Espandi ▽
Romanzo radicale è il racconto dell'avventura politica e umana di Marco Pannella, attraverso le risorse espressive della fiction per i momenti più intimi, il repertorio, per i gesti che hanno fatto epoca e che nessuna rappresentazione riuscirebbe a restituire con la stessa forza e, infine, le testimonianze degli amici o di chi a lui si è opposto. Un controcanto utile e necessario per restituire, almeno in parte, la vita e la complessità di uno straordinario uomo del Novecento.
Nel 1959 l'Italia è un Paese dove prevale una mentalità chiusa ai cambiamenti. Non è possibile divorziare. L'aborto è un reato. Il servizio militare un obbligo. Meno di vent'anni dopo, divorzio, aborto, obiezione di coscienza sono diventati diritti irrinunciabili. Marco Pannella riesce a scuotere l'Italia mosso dalla convinzione, semplice e rivoluzionaria, che la politica debba occuparsi della vita delle persone e della loro felicità. E per farsi ascoltare, inventa un nuovo linguaggio della politica fatto di digiuni, arresti, provocazioni. Recensione ❯
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Una docufiction che ricostruisce il complesso iter processuale seguito alla strage del 1969. Espandi ▽
Una docufiction che ricostruisce il complesso iter processuale seguito alla strage del 1969 attraverso il punto di vista di Francesca Dendena, figlia di una delle vittime e Presidente dell'Associazione Famigliari delle vittime della Strage di Piazza Fontana. Un contributo alla memoria del Paese che s'intreccia in modo intimo con l'amore di una figlia per suo padre. Recensione ❯
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La storia di Nilde Iotti a vent'anni dalla sua scomparsa di Nilde Iotti e a quarant'anni dalla sua nomina a Presidente della Camera dei Deputati. Espandi ▽
Intrecciando ricostruzioni fiction, materiali di repertorio e testimonianze illustri, il racconto ripercorre la storia umana e politica di Nilde Iotti - una delle ventuno donne che parteciparono all'Assemblea Costituente nel 1946 e la prima ad essere eletta Presidente della Camera dei Deputati - per restituire alle nuove generazioni, attraverso un linguaggio inedito, emotivo e contemporaneo, non solo la sua figura politico-istituzionale ma anche il suo contributo di donna alle conquiste di civiltà del nostro Paese e al processo di emancipazione femminile. Recensione ❯
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La storia esemplare di un uomo che amava la sua famiglia e il suo lavoro, che credeva nel significato della responsabilità e della legalità. Espandi ▽
La storia esemplare di un uomo che amava la sua famiglia e il suo lavoro, che credeva nel significato della responsabilità e della legalità fino a metterle al di sopra della sua stessa sicurezza. Il punto di vista del racconto è quello del suo collaboratore più stretto, il maresciallo Silvio Novembre, voce fuori campo realizzata in fiction ispirata alle parole espresse dallo stesso Novembre nell'articolo "Le fatiche della legalità", in cui ripercorre i momenti salienti di quell'avventura professionale e umana vissuta accanto ad Ambrosoli. Recensione ❯
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La ricostruzione della vita di Paolo Borsellino attraverso un'attenta miscela di fiction, testimonianze e filmati d'epoca. Espandi ▽
Paolo Borsellino. Adesso Tocca a Me è un docu-film che, attraverso il punto di vista di Antonio Vullo (agente sopravvissuto alla strage di via D'Amelio), racconta la storia del famoso magistrato venticinque anni dopo la sua tragica fine. Recensione ❯
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La docu-fiction racconta la storia di Libero Grassi, i mesi in cui ha spezzato il silenzio, l'omertà, in cui si è trovato isolato, fino a diventare il facile bersaglio di un clan mafioso. Espandi ▽
Sono trascorsi 25 anni dalla mattina in cui è stato ucciso Libero Grassi, un cittadino comune, un imprenditore, un uomo dai mille interessi che ha pagato con la vita la sua opposizione pubblica alla cultura mafiosa.
Libero Grassi non era un Magistrato, un Poliziotto, un Politico, una Persona per cui la lotta alla mafia coincideva con la sua professione.
Libero Grassi ha vissuto in anni in cui esisteva una logica di potere e di controllo della città di Palermo totalmente mafiosa e si è ribellato con il coraggio di esporsi pubblicamente, usando i giornali, la televisione. Si è ribellato con la logica delle parole, con i ragionamenti, con la forza di una vita sempre vissuta, con la moglie Pina Maisano e i figli Alice e Davide, nei principi della giustizia, della libertà individuale e della crescita collettiva.
Io sono Libero, attraverso la tecnica della docufiction, racconta la sua storia, racconta quei mesi in cui Libero Grassi ha spezzato il silenzio, l'omertà, in cui si è trovato isolato, fino a diventare il facile bersaglio di un clan mafioso. Recensione ❯
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La vita di un bizzarro e simpatico pastore sardo quarantenne. Espandi ▽
Docufilm che racconta la vita di un bizzarro e simpatico pastore sardo quarantenne, Francesco Mattu detto "Chiodo", e ci trasporta dalla sua infanzia in Sardegna, sino ai giorni attuali a Tramonti di Sotto, in Friuli Venezia Giulia, dove risiede da oltre un decennio. Un film incentrato su dei continui flashback narrativi accompagnati dalla sua voce narrante. Una vita di emozionanti ricordi, che toccano l'essenzialità e la povertà del piccolo Francesco e della sua gioventù, dove ogni piccola insignificante cosa che lo circondava aveva un immenso valore. Una vita libera, nella natura più incontaminata, fra le sue amate pecore e gli asinelli, il piccolo mangia nastri sempre con lui e Celentano "a palla", i canti e la musica tradizionale locale, i riti ancestrali che accompagnavano la comunità di Ovodda, nel centro della Barbagia, in un tempo non molto lontano. Nemmeno poteva immaginarselo il buon Francesco di capitare in una misconosciuta vallata del Friuli dove da secoli si utilizzano le pecore e le capre per creare uno storico ed originale prodotto gastronomico della zona: la Pitina, una sorta di polpetta affumicata molto particolare, oggi divenuta persino presidio Slowfood e prodotto IGP. Recensione ❯
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Uno spaccato di vita vera che vede protagonisti due icone della box italiana e internazionale, Domenico Valentino e Clemente Russo. Espandi ▽
Domenico "Mirko" Valentino ha gli occhi fissi sulla televisione. Guarda il match del suo grande amico Clemente Russo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Clemente combatte bene il primo round, ma viene penalizzato dai giudici. Mirko decide di non guardare oltre, preferisce uscire sul terrazzo a prendere un po' d'aria e, all'improvviso, piange. Contro le sue aspettative, Mirko non si era qualificato alle Olimpiadi. Aveva sperato che almeno il suo amico sarebbe riuscito a portare a casa una medaglia. Eppure non piange solo per questo. Piange perché sa come andrà a finire la gara, perché conosce bene il sacrificio che occorre fare per arrivare alle Olimpiadi. E soprattutto, perché capisce ciò che prova il suo amico Clemente in quel momento. "Meglio che ti prendi un periodo di riposo", gli aveva detto il Maestro dopo la sconfitta nella gara di qualificazione. Mirko lo aveva fatto, passando il suo periodo di riposo bevendo birra. Quando torna, Clemente è distrutto. Ha una barba incolta e il suo sguardo è spento. Smette di allenarsi e inizia a dubitare. Sua moglie invece ha le idee chiare: "Io mi sono sposata l'uomo e il pugile. Finché tu decidi di smettere va bene, però non che un altro decide per te, così non agiscono i campioni". Mirko e Clemente sono al tappeto. Dovranno rialzarsi e rimettersi a combattere. Recensione ❯
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Il giornalista e autore satirico Enrico Caria firma una pellicola semi documentaristica su Napoli e la camorra. Espandi ▽
Un giornalista satirico e regista napoletano, emigrato a Roma negli anni '80 ai tempi della prima guerra di camorra e del terremoto, colpito dal tanto sbandierato Rinascimento della sua città, decide di ritornare a Napoli, ora addirittura candidata a ospitare l'America's cup: la più prestigiosa gara di vela del mondo. Ma non fa in tempo a godersi il bel centro storico tirato a nuovo che in periferia scoppia la seconda guerra di camorra. Già, esistono due Napoli: una col mare e una senza. Due lati della stessa medaglia che mostra ora il paradiso ora l'inferno. Il golfo col Vesuvio e il Castel dell'Ovo e le periferie senza panorama e senza speranze. Recensione ❯
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Il ritratto di un'Italia apparentemente lontanissima nel tempo che offre l'occasione per fare memoria. Docu-fiction, Italia2015. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Con Italian Gangsters, De Maria torna per il secondo anno consecutivo in Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia. Espandi ▽
Trent'anni di storie violente consacrate dalla cronaca e dal cinema. Una galleria di volti, testimonianze e filmati d'epoca. La banda Cavallero, Ezio Barbieri, Paolo Casaroli 'il Dillinger bolognese', Luciano De Maria, Horst Fantazzini, Luciano Lutring 'il solista del mitra'. Nomi echeggianti e roboanti nella memoria e nell'oblio collettivo. Uomini che qui parlano attraverso filmati d'epoca - quelli storici del Luce e quelli familiari di Home Movies; attraverso la library di Rarovideo, con il meglio dei film di genere: da Di Leo a Bava e Deodato, ma anche con autori come Petri e Bellocchio; e parlano con le parole di interviste e libri che dedicarono loro - tale la loro presenza nel tempo - giornalisti/scrittori come Enzo Biagi, Giorgio Bocca, Indro Montanelli. Recensione ❯
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Una preziosa serie di testimonianze da cui emerge una dimensione che spesso resta nascosta: la dimensione umana. Docu-fiction, Italia2018. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Le storie, le vite, i sogni spezzati e altri ancora da inseguire dei migranti, che nessun giornale al mondo racconterà mai fino in fondo e come si deve. Espandi ▽
Il film vuole far luce sull'orrore che spinge i migranti a rischiare la loro vita in mare per approdare sulle coste Europee e far capire la grandezza d'animo che, chi vive a Lampedusa, dimostra ogni giorno venendo in aiuto di queste persone. Recensione ❯
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Attorno alla vera storia della "focaccia che si mangiò l'hamburger", ovvero l'impresa di un forno di Altamura che nel 2002 fece chiudere un McDonald's a suon di pizza, pane e focacce, lievitano tante vicende parallele. Espandi ▽
FOCACCIA BLUES racconta il luogo e i protagonisti di una vicenda realmente accaduta in Puglia. E trae spunto dall'impresa di una piccola focacceria pugliese che, valorizzando i prodotti tipici, è riuscita a mettere in crisi un grande MC Donald's aperto nella città di Altamura. Il film descrive la vittoria del mondo piccolo e "glocale" che si oppone alla diffusione della globalizzazione intesa come massificazione dei gusti, grazie all'utilizzo di poche armi: la qualità, la genuinità e la simpatia. Le stesse armi che nel film utilizzerà il fruttivendolo Dante per riconquistare la sua Rosa dalle avances di Manuel; e Onofrio, nel suo viaggio a New York, per raccontare la grande impresa agli americani. Recensione ❯
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Una delle più grandi docu-fiction della storia del cinema. Il racconto della nascita di un bambino dalla gestazione al parto, nelle culture di tutto il mondo. Espandi ▽
Tre anni di lavoro, quindici mesi di riprese, dieci storie, dieci paesi? ma nove mesi per tutti! IL PRIMO RESPIRO di Gilles De Maistre racconta la storia più universale di tutte: la nascita di un bambino. Vista nelle diverse culture di tutto il mondo: dalla Francia agli Stati Uniti, dall'India al Brasile, dal Giappone alla Siberia. Nell'azzurro di una piscina, tra i delfini, o sulle rive del Gange con l'aiuto di una guaritrice, in una sala operatoria oppure in una foresta con amici intorno che suonano e cantano. «Ho scoperto quello che accomuna tutte le mamme del mondo ? dice il regista ? lo sguardo che rivolgono al bambino appena nato e il grido che questo emette appena viene al mondo». Pura poesia raccontata da Isabella Ferrari. Recensione ❯
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Il film di Petrucci sulla passione di Laura Betti. L'attrice è stata interprete musicale, attrice di teatro e cabaret, padrona assoluta della scena. Espandi ▽
Passione, carattere, talento: Laura Betti è stata
interprete musicale, attrice di teatro e cabaret,
padrona della scena nell'affabulazione mitologica
pasoliniana come nella ricostruzione storica di
Novecento di Bertolucci. Ha lavorato, tra gli altri,
con Bellocchio, i fratelli Taviani, Amelio, Scola, più
di recente con Archibugi, Placido, Calopresti.
Attraverso le testimonianze dei suoi amici più cari
- Bernardo Bertolucci, Giacomo Marramao,
Francesca Archibugi, Michelle Kokosowski, Jack
Lang - e un repertorio da riscoprire, il film ne
rievoca l'espressività multiforme, la fragilità
adamantina, le tinte forti vitali e provocatorie ma
anche la militanza artistica, l'affettività tumultuosa
e soprattutto il non detto che per la prima volta è
reso esplicito, ora che non ci sono più i due
protagonisti, Laura e Pier Paolo: la storia d'amore
più bella e impossibile di tutto il cinema italiano. Recensione ❯
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